n.43 del 22.02.2017 periodico Parte Seconda
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3499 - Risoluzione per impegnare la Giunta a mantenere costante l'impegno della Regione Emilia-Romagna, anche in fase di riorganizzazione della rete ospedaliera, nella prevenzione e nella cura del diabete e ad attivarsi presso le sedi più opportune affinché venga sviluppata ed attualizzata la legislazione a tutela dei lavoratori affetti da questa patologia. A firma dei Consiglieri: Torri, Taruffi, Zoffoli; Marchetti Francesca, Rontini (Prot. DOC/2017/0000060 dell’8 febbraio 2017)
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nel mese di novembre, come ogni anno, si parla di diabete in tutta Italia e si calcola che oggi tre milioni di persone nel nostro paese soffrano di questa patologia; si tratta del 4,9% della popolazione e se si calcola che sono stimati attorno a 1 milione i casi non ancora diagnosticati, nel 2030 la previsione in proiezione per I' Italia è di 5 milioni di diabetici;
secondo la Società Italiana di Diabetologia (SID) il sistema italiano garantisce una buona assistenza, grazie a una rete di centri diabetologici capillarmente diffusi sul territorio e rappresenta un modello per i Paesi europei e dà risultati migliori di quelli del sistema statunitense. Tale rete ha fatto sì che gli italiani con diabete fossero quelli con i migliori outcome: più basso livello di emoglobina glicata, complicanze meno frequenti, minore mortalità;
nel 2012, l'allora Ministro della Sanità Balduzzi firmò il "Piano Nazionale sulla malattia diabetica" che introduceva un sistema integrato Stato-Regioni per le cure diabetologiche.
Considerato che
diverse regioni hanno già effettuato tagli lineari ai centri diabetologici in una logica di risparmio;
tali tagli rischiano in realtà di creare, oltre ad un evidente peggioramento nel trattamento della patologia, anche un aumento della spesa pubblica considerando che il costo attuale dei centri diabetologici equivale a circa l’1% della spesa totale per l'assistenza alle persone con diabete (circa 150 milioni di euro). Una spesa, legata per il 90% alle complicanze della malattia, spese che possono essere ridotte grazie ai professionisti della diabetologia.
Preso atto che
una recente ricerca condotta da Eurisko posiziona la Regione Emilia-Romagna tra le più avanzate nella cura della patologia, nel rapporto medico-paziente e nell'autonomia dei pazienti stessi;
l'indagine ha confermato che in Emilia-Romagna il diabetologo è il medico di riferimento per il paziente ma il medico di medicina generale, sebbene abbia un ruolo più collaterale in termini prescrittivi, esercita una consistente funzione di supporto e guida nella gestione quotidiana della malattia e dello stile di vita. Quasi totalizzante, inoltre, il ruolo del servizio pubblico a cui si rivolge praticamente il 100% delle persone con diabete.
Impegna la Giunta regionale a
- mantenere costante l'impegno della Regione Emilia-Romagna, anche in fase di riorganizzazione della rete ospedaliera, nella prevenzione e nella cura del diabete;
- relazionare in commissione sull’attuazione delle linee programmatiche regionali, con particolare riferimento alla diffusione degli strumenti di ultima generazione, che specialmente in ambito scolastico consentono una gestione autonoma della patologia;
- proseguire nella politica regionale di coinvolgimento delle associazioni che rappresentano i pazienti diabetici;
- attivarsi presso le sedi più opportune affinché venga sviluppata ed attualizzata la legislazione a tutela dei lavoratori affetti da questa patologia.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 7 febbraio 2017