n.67 del 21.03.2018 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6094 - Risoluzione per impegnare la Giunta a rapportarsi con il Governo per salvaguardare la figura professionale dell'erborista, per tutelare le imprese del settore presenti sul territorio nazionale e regionale, e per evitare di far perdere valore ai titoli di studio conseguiti dagli erboristi. A firma della Consigliera: Gibertoni

L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

Da un recente comunicato stampa di Unerbe emerge come le disposizioni contenute nello schema di Decreto Legislativo predisposto dal Governo per regolare il settore delle piante officinali metterebbero a rischio l’esistenza della figura professionale dell’erborista a causa dell’abrogazione della legge del 1931 sulla “Disciplina della coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali”, che istituisce tale figura professionale in Italia.

Un intervento il cui obiettivo ufficiale – avverte Unierbe - sarebbe quello di liberalizzare la produzione e la trasformazione di erbe officinali, ma che di fatto elimina del tutto una figura professionale, per giunta anche laureata, che da quasi un secolo assicura la qualità e l’efficacia dei prodotti erboristici utilizzati.

Lo schema di decreto legislativo recante disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali, in attuazione dell'attuazione dell'articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n. 154, non cita mai la parola erborista, e stabilisce che la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali (ovvero “le piante cosiddette medicinali, aromatiche e da profumo, nonché le alghe, i funghi macroscopici e i licheni destinati ai medesimi usi”) sono considerate attività agricole a tutti gli effetti. Inoltre, secondo lo schema di decreto legislativo, il risultato dell’attività di coltivazione delle singole specie di piante officinali può essere impiegato oppure sottoposto a operazioni di prima trasformazione direttamente in azienda agricola, senza dover passare dall’erboristeria. Lo schema di decreto pur non citando la figura dell’erborista all’articolo 8 dispone l’abrogazione della legge del 1931 istituiva tale figura professionale.

Rilevato che

Il provvedimento governativo se non riformulato in modo da salvaguardare la figura professionale dell’erborista mette a rischio un settore che conta molte imprese sul territorio regionale, guidate generalmente da imprenditrici. Ma rendendo di fatto carta straccia la laurea ed i corsi universitari relativi, in Erboristeria, attualmente frequentati da migliaia di studenti in tutta Italia.

Sul territorio regionale sono presenti corsi di laurea in Tecniche erboristiche avente tra le principali prospettive occupazionali un impiego presso punti vendita di prodotti erboristici, industrie del settore erboristico, prospettive che verrebbero totalmente vanificate dal provvedimento descritto nelle premesse.

Impegna la Giunta regionale

a rapportarsi con il Governo, affinché si salvaguardando la figura professionale dell’erborista, per tutelare le imprese del settore presenti sul territorio nazionale e regionale, e per evitare di far perdere valore ai titoli di studio conseguiti da tanti erboristi con passione e sacrificio, con anni di studio nei corsi di laurea di facoltà delle università della nostra Regione.

Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 14 febbraio 2018.

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