n.113 del 20.04.2016 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2356 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo affinché, in accordo con le autorità tunisine, vengano rafforzate le clausole volte a garantire la tracciabilità e la trasparenza dell'origine dell'olio proveniente dalla Tunisia a regime agevolato, e affinché vengano contrastate le frodi nel mercato dell'olio di oliva, favorendo, inoltre, interventi a sostegno dell'economia tunisina. A firma dei Consiglieri: Rontini, Bagnari, Pruccoli, Serri, Torri, Caliandro, Rossi Nadia, Lori, Zoffoli
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
Dopo gli attacchi terroristici che hanno sconvolto la Tunisia, provocando una gravissima riduzione delle presenze turistiche, l’Unione Europea sta predisponendo misure tese sostenere l’economia di questo Paese colpito a una gravissima crisi con gravi implicazioni politiche.
Tra le altre iniziative l'Unione sta valutando la possibilità di autorizzare, per il biennio 2016 - 2017, l’import extra a dazio zero di 35.000 tonnellate di olio di oliva proveniente dalla Tunisia per ciascuno degli anni indicati.
Considerato che
Il 10 marzo il Parlamento europeo in seduta plenaria ha approvato la proposta di regolamento così come emendato in Commissione Agricoltura, su proposta del Presidente De Castro, con i quali è stata modificata la previsione relativa all'incremento del contingente di olio a dazio zero proveniente dalla Tunisia.
In particolare i suddetti emendamenti - che, sul piano procedurale, implicano il rinvio del relativo dossier al Consiglio - escludono una possibile estensione delle misure di sostegno oltre il 2017 e introducono l'obbligo, con l'obiettivo di garantirne l'origine, di tracciabilità del prodotto.
Questo ulteriore passaggio offre l'opportunità di migliorare il testo dell'accordo con particolare riferimento all'introduzione di una clausola relativa alla concessione di licenze di importazione mensili che consentano di evitare impatti negativi sul mercato europeo a causa di una offerta fortemente concentrata in ristretti periodi dell'anno.
Questa clausola rappresenta una misura significativa per tutti i Paesi comunitari che si affacciano sul mediterraneo in quanto contribuisce alla salvaguardia un settore rilevante dell'economia senza compromettere il segnale di aiuto nei confronti di un Paese, a noi prossimo, in difficoltà.
Come ha affermato il Ministro per le politiche agricole e forestali Martina, a margine della sua partecipazione al Consiglio agricoltura in corso a Bruxelles, per l'Italia ci sono "due questioni tecniche fondamentali da parte agricola che fanno la differenza fra la gestione ordinata di una scelta di questo tipo e la 'non gestione'" cruciali "nella gestione operativa" dell'aumento dell'import nell'Ue di olio d'oliva dalla Tunisia per il 2016 e 2017.
Si tratta della suddivisione del contingente extra di olio d'oliva dalla Tunisia in quote mensili e "la garanzia che questo aumento si possa gestire con un regolamento a parte e non con quello che attualmente definisce le 56mila tonnellate di olio dalla Tunisia" previste dall'accordo bilaterale.
Valutato che
Secondo Daniel Rosario, portavoce per agricoltura e commercio della Commissione europea, la produzione di olive sul territorio dell'Unione Europea ammonterà a circa 2 milioni e 50mila tonnellate, ovvero 500mila tonnellate in più della precedente campagna ma il terzo raccolto più basso degli ultimi sette anni.
Di conseguenza questa quantità non consentirà agli stock Ue di recuperare, rimanendo ben al di sotto la media storica e, pertanto, “l'aumento di 35.000 tonnellate di olio non sarà significativo e non avrà un impatto negativo sui produttori europei”.
Evidenziato che
L'affermazione secondo la quale un aumento dei quantitativi importati non avrà alcun impatto negativo sui produttori europei deve essere suffragata da adeguate ed approfondite analisi.
Ciascuna modifica - anche a seguito di interventi di sostegno a favore di Paesi interessati da gravissime crisi di carattere politico, economico ed umanitario – dei meccanismi che regolano l'interscambio di prodotti agricoli deve comunque essere valutata e contestualizzata sotto diversi punti di vista per evitare che possa provocare significativi problemi a specifici comparti produttivi.
Sottolineato che
In Emilia-Romagna sono attualmente prodotte due Denominazioni di origine protetta (Dop) - “Brisighella” e “Colline di Romagna” - entrambe caratterizzate da elevati standard qualitativi e, con specifico riferimento alla Dop “Brisighella”, chiaramente riconosciute ed apprezzate dal mercato.
Anche la produzione non inserita nel circuito Dop si colloca pressoché integralmente nella fascia alta del mercato ed in grado di spuntare prezzi al consumo sicuramente interessanti.
Nella nostra Regione, secondo dati ISTAT pubblicati nel maggio 2015, sono presenti circa 3.100 ettari di oliveti in produzione, ovvero circa lo 0,27% del totale nazionale che ammonta a circa 1.110.000 ettari.
La produzione oleicola regionale – peraltro fortemente influenzata dalle condizioni climatiche tipiche di una zona collocata, almeno fino al recente passato, al limite settentrionale dell'areale di diffusione dell'olivo – viene di norma completamente collocata sul mercato prima dell'avvio della successiva campagna.
L'olio d'oliva emiliano-romagnolo è quindi scarsamente esposto alla concorrenza di prodotti di bassa qualità provenienti sia da Paesi aderenti alla UE sia da Paesi extracomunitari.
Tutto ciò premesso e considerato
impegna la Giunta a
Sollecitare il Governo ed i competenti Ministeri affinché, in sede di approvazione dell'accordo con le autorità tunisine richiamato in premessa, vengano introdotte e rafforzate tutte le clausole - compresa quindi l'introduzione, con l'obiettivo di regolarizzare l'immissione del prodotto sul territorio dell'Unione europea limitando i possibili impatti sul mercato, di licenze di importazioni cadenzate mensilmente – in grado di garantire la tracciabilità e la trasparenza dell'origine dell'olio proveniente dalla Tunisia in regime agevolato.
Intervenire presso il Governo affinché vengano potenziate e ulteriormente qualificate sia le azioni di contrasto alle frodi che caratterizzano il mercato dell'olio di oliva sia le iniziative necessarie per migliorare il livello di conoscenza dei consumatori in ordine all'importanza di acquistare olio di qualità adeguatamente controllato e di provenienza certa.
Favorire, sia a livello nazionale che comunitario, l'avvio di interventi in grado di sostenere la ripresa dell’economia tunisina nell'ambito della quale il settore agroalimentare ed il comparto oleicolo possono rappresentare una importante opportunità di sviluppo anche per settori - ad esempio produzione di macchine agricole, di impianti per l'industria agroalimentare e per la logistica – nei quali l'Italia e l'Emilia-Romagna detengono posizioni di primissimo piano a livello mondiale.
Promuovere l'olio emiliano-romagnolo di qualità anche con l'obiettivo di sostenere una coltura caratterizzata da una forte valenza ambientale e paesaggistica ed in grado di favorire la permanenza di una agricoltura sostenibile anche in zone marginali di collina.
Approvata con due votazioni separate.
Approvata a maggioranza la parte relativa alle premesse dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 16 marzo 2016.
Approvata all’unanimità la parte che impegna la Giunta regionale dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 16 marzo 2016.