n.241 del 14.08.2013 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3924 - Risoluzione proposta dai consiglieri Manfredini, Corradi, Bernardini e Cavalli per impegnare la Giunta ad esprimere, in attesa dell’esito dello studio della Commissione tecnico-scientifica istituita, la propria contrarietà a progetti di ricerca di idrocarburi che prevedano nuove trivellazioni nelle zone interessate dal sisma del 2012
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
il recente Piano energetico adottato dal Governo propone il raddoppio nel giro di pochi anni della produzione di idrocarburi, con l’obiettivo di soddisfare un 20% dei consumi contro l’attuale 10%, con possibili estrazioni anche in Emilia-Romagna;
il Commissario delegato Vasco Errani, con ordinanza n. 76 del 16/11/2012, ha istituito la commissione tecnico-scientifica per “la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e aumento dell’attività sismica nell’area emiliano-romagnola colpita dal sisma del 2012”;
i territori dei Comuni colpiti dai terremoti del 25 gennaio, del 20 e 29 maggio 2012 e compresi nel cratere sismico, a causa degli ingenti danni subiti e per la fragilità di un territorio ormai considerato a tutti gli effetti a rischio sismico, sono particolarmente attenti e sensibili alla tutela del proprio suolo/sottosuolo;
il 30 aprile 2012 sarebbe avvenuta la pubblicazione dell’istanza inerente al permesso di ricerca idrocarburi “Reno Centese” sul Buig (Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e Georisorse); l’istanza interessa i Comuni di Finale, Camposanto, Ravarino, Medolla, San Felice, Mirandola e Bomporto (Bassa modenese) ed il 12 dicembre 2012 l’istanza avrebbe superato l’esame della Cirm (Commissione per gli idrocarburi) con parere favorevole;
la notizia comparsa sui giornali, che l’1 marzo 2013 la suddetta istanza sarebbe stata presentata alla Commissione VIA, derivava da un errato inserimento sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha prontamente provveduto a rettificare il dato.
Considerato che
i gravi eventi sismici verificatisi a gennaio e maggio 2012 e la lunga serie di scosse di assestamento che si sono verificate nei territori interessati, e che continuano a manifestarsi seppure con minore frequenza, hanno sottoposto a gravi sollecitazioni le strutture e gli edifici di quell’area;
a fronte di questi eventi – ancorché in assenza di studi scientifici atti a valutare possibili correlazioni tra trivellazioni ed eventi sismici – è indispensabile adottare sistemi di prevenzione al fine di evitare ulteriori danni al territorio, agli edifici e soprattutto alle persone;
ancora oggi è al centro di una inchiesta della Procura della Repubblica e dei tanti comitati cittadini la possibile attività di fracking (tecnica di ricerca del gas basata su pressioni indotte ed esplosivi) che avrebbe caratterizzato l’area di Rivara poche settimane prima del terremoto che ha devastato la Bassa modenese;
il principio di precauzione all’interno del diritto internazionale può essere richiamato anche in assenza di certezze scientifiche ed in attesa degli esiti delle valutazioni della sopraccitata commissione tecnico-scientifica, al fine di regolamentare, limitare e/o inibire attività che possano arrecare danni alla salute umana e all’ambiente;
per quanto riguarda il permesso di ricerca nei territori interessati dalla procedura “Reno Centese”, che da fonti giornalistiche sarebbe indirizzato alla ricerca di shale gas, l’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli avrebbe dichiarato nei giorni scorsi che: “Il contenuto dell’istanza presentata al Ministero dello Sviluppo Economico consente di escludere che la ricerca sia indirizzata al cosiddetto “shale gas”. La Regione Emilia-Romagna non ha mai dato l’assenso a modalità di ricerca ed estrazione di gas diverse da quelle convenzionali, largamente conosciute e sperimentate secondo il principio della sicurezza e precauzione totale. La Regione ribadisce la totale contrarietà all’estrazione di questo gas non convenzionale e, inoltre, rimanda qualsiasi decisione che riguardi i territori colpiti dal sisma del maggio 2012 alle conclusioni della Commissione tecnico-scientifica istituita per la valutazione delle possibili relazioni tra attività di esplorazione per gli idrocarburi e l’aumento dell’attività sismica nell’area emiliano-romagnola.
Impegna la Giunta regionale
1) ad esprimere nelle competenti sedi tecniche-autorizzative, in attesa dell’esito dello studio della Commissione tecnico-scientifica istituita, la propria contrarietà ad ogni progetto che preveda trivellazioni nelle aree interessate dai sismi del 2012;
2) ad esprimere nelle competenti sedi politico-istituzionali, la contrarietà a progetti che prevedano attività di trivellazione nelle aree interessate dai sismi del 2012.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 16 luglio 2013