n.203 del 26.06.2019 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8459 - Risoluzione per impegnare la Giunta a promuovere le iniziative finalizzate al contenimento dei fattori che sono alla base del cambiamento climatico, a proseguire il proprio impegno a tutela delle risorse idriche con misure finalizzate al corretto utilizzo della risorsa rappresentata dal fiume Po, a sostenere iniziative finalizzate al miglioramento della capacità di adattamento dei sistemi agricoli, nonché a rafforzare le misure volte al risparmio idrico e a richiedere un incremento delle risorse nazionali destinate a questa sfida. A firma dei Consiglieri: Sassi, Serri, Bagnari, Lori, Caliandro, Marchetti Francesca, Campedelli, Rontini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Considerato che
il cambiamento climatico in atto si manifesta anche alle nostre latitudini con eventi estremi - siccità protratte nel tempo, precipitazioni torrenziali in grado di provocare violente esondazioni in pianura e frane nelle aree montane, tempeste di vento che provocano gravissimi danni a strutture civili ed alle attività agricole e forestali, repentini sbalzi termici che, oltre agli effetti diretti, provocano gravissime ripercussioni sui mercati - sempre più frequenti e ravvicinati;
la situazione, anche in assenza di politiche strutturali concordate a livello planetario in grado di incidere sulle cause globali del fenomeno, è destinata ad aggravarsi ulteriormente come testimonia la costante crescita delle temperature e l’altrettanto costante riduzione della piovosità annuale che, peraltro, appare sempre più concentrata in pochi eventi di grande intensità e di elevatissima pericolosità;
anche l’andamento climatico che ha caratterizzato l’inverno 2018 ed i primi mesi del 2019 - prolungata siccità invernale e temperature primaverili elevate seguite da precipitazioni torrenziali, abbassamenti di temperatura e grandinate che hanno prodotto danni di eccezionale gravità in molte parti del territorio nazionale Emilia-Romagna compresa - ha purtroppo riconfermato una situazione estremamente problematica in grado di arrecare danni irreparabili al comparto agroalimentare ovvero ad un settore che svolge un ruolo di primissimo piano a livello economico e sociale per una parte significativa del nostro Paese;
questo stato di cose impone l’avvio di una serie di misure in grado di limitare gli effetti del cambiamento climatico sulle attività agricole utilizzando al meglio le risorse disponibili.
Dato atto che
dal 2006 ad oggi si sono susseguiti numerosi periodi di siccità - particolarmente significativi quelli dell’estate 2012 e del luglio 2015 - che hanno provocato gravissimi danni all’agricoltura anche a causa della carenza di risorse idriche da destinare all’irrigazione e del ritardo con il quale sono state attivate le necessarie contromisure;
nel 2016 e 2017 una situazione di forte criticità è stata efficacemente contrastata grazie alle discrete portate che hanno caratterizzato il regime idrologico del fiume Po e da una serie di interventi finalizzati alla corretta distribuzione/gestione delle risorse disponibili, parte delle quali è stata utilizzata a fini civili ed ambientali;
queste situazioni hanno comunque evidenziato l’assoluta esigenza di prevedere, unitamente a modalità di gestione della risorsa rappresentata dal fiume Po, finalizzate ad una significativa riduzione dei prelievi a fini irrigui che può essere ottenuta con un diffuso utilizzo di tecniche irrigue ad elevata efficienza, un incremento della capacità di invaso sul territorio.
Visti
il Piano di Tutela delle Acque approvato con la delibera n. 40 dell'Assemblea legislativa regionale il 21 dicembre 2005, nonché, il relativo Programma di verifica della sua efficacia;
il Programma regionale di conservazione e risparmio della risorsa acqua – Analisi e proposte del maggio 2004 nonché il Programma regionale per la lotta alla siccità facente parte del Programma nazionale per la lotta alla siccità e desertificazione (delibera CIPE n. 229 del 21 dicembre 1999);
il progetto denominato “Programma regionale di supporto al risparmio idrico” con cui si è attivata una collaborazione, di durata triennale, con il Consorzio di Bonifica di II Grado per il Canale Emiliano Romagnolo, di cui alla delibera regionale n. 2475/2008.
Rilevato che
nel nostro Paese risultano operativi diversi piani e programmi, tra i quali assumono un ruolo significativo il “Piano straordinario invasi e risparmio idrico” e il “Programma nazionale di sviluppo rurale”, destinati, tra le altre, al finanziamento di opere irrigue;
anche a livello regionale sono attivi diversi strumenti - Programma regionale di sviluppo rurale 2014 - 2020, Legge regionale 2 agosto 1984, n. 42 “Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative” e ss.mm., Legge 10 dicembre 1980 n. 855 “Subsidenza Ravenna” - che prevedono, tra gli altri, anche il finanziamento di progetti finalizzati alla captazione ed all’accumulo di acque per l’irrigazione ed alla razionalizzazione della loro distribuzione;
una recente indagine documentale realizzata dalle Direzioni “Agricoltura, Caccia e Pesca” e “Cura del territorio e dell’ambiente” ha evidenziato che, al momento attuale, sono stati stanziati sui vari piani e programmi nazionali e regionali sopra menzionati un totale di circa 225 milioni di euro per finanziare opere in grado di migliorare le infrastrutture irrigue emiliano-romagnole;
la completa attuazione di questi interventi potrebbe consentire di:
- incrementare la capacità di invaso di oltre 16,5 milioni di metri cubi;
- interessare una superficie irrigabile di 177.800 ettari;
- introdurre o migliorare l’irrigazione in 13.590 aziende.
Rilevato inoltre che
fin dagli anni ’70 la Regione Emilia-Romagna ha dedicato una grande attenzione alle tematiche del corretto utilizzo dell’acqua in agricoltura avviando, anche in relazione alla presenza sul proprio territorio del Consorzio di Bonifica di II grado per il Canale Emiliano Romagnolo e di una rete di Consorzi di Bonifica di I grado particolarmente efficienti, numerose iniziative di ricerca, sperimentazione ed assistenza tecnica per individuare i metodi di distribuzione della risorsa più efficienti ed in grado di valorizzarne al massimo l’efficacia;
il cambiamento climatico in atto impone, in ogni caso, la ricerca di ordinamenti agricoli caratterizzati da una maggior resilienza rispetto agli attuali nei confronti delle condizioni climatiche avverse;
un processo di adattamento di questa natura richiede un enorme lavoro di approfondimento a dimensione continentale o planetaria sul piano scientifico e tecnico e lunghi tempi di attuazione;
di conseguenza, per ottenere risultati concreti è necessario destinare a queste iniziative una quota particolarmente significativa di risorse umane, strumentali ed economiche.
Impegna la Giunta regionale
- a promuovere in tutte le sedi le iniziative finalizzate al contenimento dei fattori che sono alla base del cambiamento climatico;
- a proseguire il proprio impegno a tutela delle risorse idriche anche rafforzando una serie di iniziative di carattere interregionale volte alla definizione ed alla attuazione di misure finalizzate al corretto utilizzo della fondamentale risorsa rappresentata dal fiume Po;
- a sostenere concretamente iniziative finalizzate al miglioramento delle capacità di adattamento dei sistemi agricoli alle mutate condizioni climatiche;
- a rafforzare le misure finalizzate al risparmio idrico, confermando ed implementando, ove possibile, gli sforzi per ottenere una piena razionalizzazione del settore, in grado di sfruttare al meglio le quantità disponibili quando ed ove disponibili, operando per la loro conservazione e per la compatibilità delle attività umane con l’ambiente;
- a richiedere, unitamente ad un maggior coinvolgimento delle Regioni nella definizione e nella gestione delle politiche di contrasto al cambiamento climatico, un significativo incremento delle risorse nazionali destinate a questa sfida di fondamentale importanza per il futuro della produzione di cibo.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell’11 giugno 2019