n.193 del 23.06.2021 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3013 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi presso il Governo Italiano per evidenziare la necessità di urgenti variazioni della disciplina ETS (Emission Trade System, il sistema voluto dalla Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2) e all'adozione di misure nazionali di compensazione sui costi indiretti degli ETS che includano il settore ceramico. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Rontini, Soncini, Sabattini, Costi, Bondavalli, Fabbri, Tarasconi, Rossi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l’Emission Trade System (ETS), il sistema voluto dalla Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2, prevede la possibilità per settori esposti alla concorrenza internazionale e al rischio di delocalizzazione produttiva, di usufruire di misure compensative, quali il recupero dei maggiori costi dell’energia elettrica dovuti al meccanismo stesso. Il settore ceramico risulta tra i settori esclusi tra quelli ammessi alla compensazione dei costi indiretti relativi all’ETS. Una decisione, relativa al decennio 2021-2030, destinata a minare competitività, redditività e sopravvivenza dell’industria ceramica del nostro paese, concentrata in prevalenza nella nostra Regione, nel distretto produttivo di Sassuolo;
il settore dell’industria ceramica ha sempre operato in favore della sostenibilità ambientale, aggiornando costantemente gli impianti con tecnologie a basso impatto (ridotti consumi energetici, minori emissioni in atmosfera, maggiore attenzione al riciclo e allo smaltimento) ma, in questa fase di emergenza pandemica, è necessario fare ulteriori passi avanti nel segno della competitività, senza dimenticare anche di innalzare ulteriormente la produttività delle industrie. In questo senso l’alleanza tra le Regioni e le loro industrie ceramiche presenti nei territori, concorrono con l’obiettivo di meglio rappresentare le istanze del settore in Europa salvaguardando, allo stesso tempo, un’occupazione di qualità;
i distretti ceramici di Sassuolo e Castellón de la Plana sono i più importanti insediamenti della filiera ceramica europea e realizzano un fatturato nell’ordine dei 9 miliardi di euro, generando un'occupazione diretta superiore ai 35.000 addetti, che si raddoppia almeno considerando l'indotto di un settore che si caratterizza per l’elevata intensità di capitale e di investimenti. Le industrie ceramiche italiane e spagnole, leader a livello mondiale (come testimoniano le ingenti quantità e il valore economico delle esportazioni in tutto il mondo), oltre a garantire una grande capacità di occupazione, condividono l’obiettivo della neutralità climatica e sono consapevoli delle necessità, adempiendo a regole adeguate, di muoversi verso la transizione ecologica;
la Regione Emilia-Romagna ha attivato un confronto con la Comunidad Valenciana e le rispettive associazioni industriali ceramiche sulle questioni inerenti l’ETS da cui è scaturita una comune posizione politica sul tema;
i produttori di piastrelle italiani e spagnoli - attraverso le rispettive Associazioni di categoria Confindustria Ceramica ed ASCER - e con le istituzioni regionali hanno lavorato assieme per ottenere le opportune misure di tutela, stringendo, a tal fine, un patto per chiedere all’Europa di metterli al riparo dai sovraccosti generati dal sistema di quote di emissione di CO2, il meccanismo europeo definito ETS.
Considerato che
il settore ceramico italiano esporta oltre l'85% del proprio fatturato e per mantenere la competitività internazionale, è fondamentale che le nostre imprese non vengano penalizzate dai costi della direttiva Emission Trading; altrettanto importante è che il settore ceramico venga compreso nella lista prevista dalla stessa direttiva ETS dei settori ammessi alla compensazione dei costi indiretti, dalla quale è stato ingiustamente escluso dalla Commissione UE, per poter affrontare le sfide della transizione energetica in Europa, evitando di favorire produzioni ceramiche realizzate in altre aree e con maggiori emissioni di carbonio di fatto vanificando l’impegno europeo contro il cambiamento climatico.
Evidenziato che
tutte le importazioni di ceramica prodotta al di fuori dell’Unione Europea non sono sottoposte ad un sistema ETS con conseguente improprio vantaggio concorrenziale mentre sarebbe utile che anche le esportazioni extra UE di ceramica europea non conteggiassero l’onere degli ETS. Il sistema ETS dovrebbe essere un sistema di applicazione flessibile nel considerare la situazione economica del momento, arrivando ad essere ridotto o sospeso qualora le aziende si trovino in una situazione di difficoltà straordinaria.
Ritenuto che
in Emilia-Romagna il settore manifatturiero rappresenta un’eccellenza di livello internazionale e quello ceramico è uno dei comparti più importanti e che, in un contesto già reso drammatico dalla pandemia in atto, l’Europa deve riconoscere il settore e l’industria ceramica che in questi anni ha realizzato grandi investimenti per la transizione ecologica e green. È quindi necessario salvaguardare il settore ceramico, rimarcando i valori di salubrità e durabilità dei prodotti ceramici per un'edilizia sostenibile, che altrimenti rischia di vedere compromessa la propria competitività e capacità di investire, con un conseguente pericolo di perdita di posti di lavoro, contestualmente, rispondendo così alle sfide che attendono le imprese ceramiche di fronte agli obiettivi del Green Deal europeo.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi presso il Governo italiano e le Istituzioni competenti per evidenziare, anche in sede europea, la necessità di urgenti variazioni della disciplina ETS e per sollecitare un’azione coordinata;
ad attivarsi presso il Governo italiano con l’obiettivo di giungere all’adozione di misure nazionali di compensazione sui costi indiretti degli ETS che includano il settore ceramico.
Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana dell’8 giugno 2021