n.362 del 14.11.2018 (Parte Seconda)

Oggetto n. 7453 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 7262 Proposta recante: “Piano regionale pluriennale per l’adolescenza 2018/2020.” A firma dei Consiglieri: Prodi, Marchetti Francesca, Taruffi, Torri, Tarasconi, Ravaioli, Lori, Serri, Cardinali, Mori, Poli, Benati, Montalti, Bagnari, Mumolo, Rontini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

nel Piano Regionale Pluriennale per l'Adolescenza 2018-2020 viene esplicitato il ritiro sociale volontario, versione italiana del fenomeno noto in Giappone con il termine Hikikomori e tra le più diffuse forme odierne "di una contestazione che non passa più attraverso il conflitto, l'attacco al potere adulto, ma attraverso la propagazione di espressioni del disagio adolescenziale, tutte caratterizzate dall'attacco al corpo".

Rimandando la definizione estesa di Hikikomori alla letteratura specialistica, si può sintetizzare come ritiro sociale volontario (detto "hikikomori" dalla parola nipponica che significa letteralmente "stare in disparte"), fenomeno che è stato inizialmente osservato in Giappone, a partire dagli anni '80, ma si sta manifestando anche in altri paesi del mondo e d'Europa, Stati Uniti, Spagna, Francia e Italia (Kato, Tateno, et al. 2011), Regno Unito. Con questo termine si identifica una condizione che colpisce adolescenti e giovani adulti che vivono isolati dal mondo, quasi sempre rinchiusi nella loro camera da letto. Il termine hikikomori, in modo estensivo, si riferisce anche alle persone che vivono tale condizione. Chi soffre di questo disagio sociale arriva ad abbandonare progressivamente la scuola, gli amici e tutti i contatti sociali diretti, privilegiando quelli virtuali instaurati attraverso la rete. Nei casi più gravi, viene rifiutato qualsiasi contatto anche con i genitori. Questo disagio di origine sociale riguarda per la maggioranza persone di sesso maschile, tra i 14 e i 30 anni (Kondo, Iwazaki, Kobayashi & Miyazawa, 2007).

Non esistono attualmente stime accertate del fenomeno in Italia (stime indicative dei ricercatori e degli studiosi del fenomeno parlano di 100.000 ragazzi e giovani in Italia). Si è costituita nel giugno 2017 l'Associazione nazionale Hikikomori Italia Genitori, al momento unica a livello nazionale, che è operativa in 14 regioni, tra le quali anche la Sicilia e la Sardegna. Ogni regione ha sottogruppi di mutuo aiuto con il supporto gratuito di un terapeuta dell'Associazione. In Emilia-Romagna sono ad oggi attivi due sottogruppi, quello di Modena/Reggio e Bologna (che accoglie al momento tutti gli altri genitori della regione). È in partenza il sottogruppo Parma/
Piacenza.

Considerato che

l'Ufficio Scolastico Regionale della Emilia-Romagna, in data 7/8/2018, ha emesso una circolare a tutti i Dirigenti Scolastici in merito all'abbandono scolastico, in cui viene esplicitato che "un altro rischio che si sta manifestando negli adolescenti, rischio connesso al rifiuto di modelli sociali e relazionali avvertiti come inaccettabili, è quello del ritiro sociale. Si tratta dei ragazzi che vengono definiti con il termine giapponese Hikikomori, e che è segnalato in crescita importante anche nel nostro Paese. Proprio in relazione alle condizioni di ritiro sociale, questo Ufficio ha effettuato una prima rilevazione presso le scuole, per comprendere quanta consapevolezza vi sia del fenomeno e quante situazioni siano a conoscenza delle scuole stesse. Gli esiti di tale rilevazione saranno resi pubblici a breve attraverso pubblicazione sul sito Internet www.istruzioneer.gov.it", e tale ricerca è quindi prossima ad essere divulgata.

La Regione Piemonte, con una delibera approvata e in corso di pubblicazione, ha previsto uno schema di protocollo d'intesa tra la Regione, l'Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e l’Associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus per la promozione della cultura e la definizione di strategie d'intervento sull'emergente fenomeno del ritiro sociale volontario - Hikikomori, attualmente in fase di firma.

Questo schema di protocollo, che include un documento di riflessione e di prime indicazioni quale parte integrante e sostanziale del suddetto protocollo, mira alla promozione della cultura e alla definizione di strategie d'intervento sull'emergente fenomeno del ritiro sociale volontario (Hikikomori). Il protocollo prevede, altresì, che eventuali altre proposte di collaborazione da parte di soggetti con analoghe caratteristiche verranno allo stesso modo prese in considerazione dalla Regione Piemonte, in quanto il suddetto protocollo non stabilisce rapporti di esclusiva tra le Parti sulle aree di collaborazione individuate.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna il Presidente e la Giunta regionale a

promuovere sull'intero territorio regionale la cultura e la definizione di strategie d'intervento sull'emergente fenomeno del ritiro sociale volontario (Hikikomori), allo scopo di promuovere sia una maggiore conoscenza del fenomeno sia una presa in carico più completa e proficua da parte di tutti i soggetti coinvolti, attivando e consolidando, laddove possibile, tutte le opportune forme di collaborazione e integrazione tra le diverse istituzioni e servizi;

valutare la possibilità di stilare un protocollo di intesa tra le parti interessate, ad includere l'Ufficio Scolastico Regionale e l'Associazione Hikikomori Italia Genitori (includendo anche altri soggetti con finalità analoghe che dovessero costituirsi), per concretizzare l'impegno e definire strategie di conoscenza, prevenzione ed intervento sull'emergente fenomeno del ritiro sociale volontario.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 7 novembre 2018

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