n.113 del 21.04.2017 (Parte Seconda)
Oggetto n. 4456 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 3774 Proposta recante: "Proposta all'Assemblea legislativa di decisione sulle osservazioni pervenute e di approvazione del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)". A firma dei Consiglieri: Campedelli, Caliandro, Foti, Taruffi, Prodi, Montalti, Rossi Nadia, Zoffoli, Marchetti Francesca, Ravaioli, Paruolo, Poli, Sabattini, Molinari, Rontini, Tarasconi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sull’ambiente sono ormai noti e confermati da numerosi studi scientifici e dalle principali istituzioni, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Grazie al lavoro svolto ed alle misure attuate dal 2002 ad oggi, le concentrazioni degli inquinanti in atmosfera sono diminuite sensibilmente ma si verificano ancora superamenti dei valori limite di qualità dell’aria per particolato (PM10), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3). Nel 2016 le concentrazioni di polveri in Emilia-Romagna sono state inferiori a quelle osservate nel 2015 e tra le più basse dell’ultimo decennio: nel 2016 solo 8 stazioni su 43 hanno superato il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni (numero massimo definito dalla norma vigente), mentre nel 2015 erano 23 stazioni su 43. Per il biossido di azoto nel 2016 il valore limite annuale (40 μg/m3) è stato superato in 4 delle 47 stazioni della rete di monitoraggio regionale, mentre nel 2015 in 5. Altri inquinanti “storici” come il monossido di carbonio (CO), il biossido di zolfo (SO2) e il benzene sono ormai abbondantemente inferiori ai limiti. Oggi siamo chiamati a fare di più in quanto tutto questo non basta.
Le politiche di contrasto all’inquinamento passano dall’adozione della proposta del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020), il primo piano a scala regionale di gestione della qualità dell’aria, che mette a sistema l’esperienza maturata da un decennio di Accordi di Programma della qualità dell’aria fra Regione, Province e Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e dalla pianificazione provinciale.
Il piano è il risultato di un processo di approfondimento e confronto con gli enti territoriali, le associazioni economiche e sociali, i cittadini e più in generale i diversi soggetti portatori di interesse ed infine con le Regioni e Province autonome afferenti al c.d. “bacino padano”.
Il PAIR2020 ha l’obiettivo di conseguire, attraverso l’attuazione di oltre novanta misure, il rispetto dei valori limite e dei valori obiettivo di qualità dell’aria stabiliti dall’Unione Europea con la Direttiva 2008/50/CE e di ridurre la popolazione esposta a superamenti del valore limite giornaliero del PM10 dal 64% all’1% al 2020.
Considerato che
la qualità dell’aria in Emilia-Romagna è fortemente influenzata dalle caratteristiche orografiche e meteoclimatiche dell’intera pianura padana e risente di sorgenti emissive che risiedono anche all’esterno del territorio regionale. Per realizzare misure efficaci è necessario intervenire in modo coordinato tra le Regioni e le Province autonome del bacino padano.
In questo quadro, le politiche di risanamento della qualità dell’aria non possono prescindere dalla situazione e dalle azioni adottate nel resto del territorio appartenente al bacino padano. Tale consapevolezza è condivisa da tutte le istituzioni che ne fanno parte, tant’è che sin dal 2005 è attivo un Accordo fra le Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Provincia autonoma di Trento, al fine di condividere le azioni da intraprendere per il risanamento della qualità dell’aria. Nel 2007 tale Accordo è stato rinnovato, includendo tra i firmatari anche Friuli Venezia Giulia, Valle D’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano.
Nel 2013 è stato sottoscritto l’”Accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di miglioramento della qualità dell’aria” tra i Ministeri dell’ambiente, dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, delle politiche agricole, alimentari e forestali, della salute, le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Valle d’Aosta, Friuli Venezia-Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Le parti si sono impegnate ad individuare strumenti comuni, ad intraprendere misure omogenee e coordinate, a reperire nuove risorse ed a riorientare quelle disponibili per contrastare l’inquinamento atmosferico. Nell’accordo sono stati individuati come ambiti di intervento la limitazione e la regolamentazione della circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti, la regolamentazione della combustione delle biomasse, la definizione di standard comuni per le attività agricole, zootecniche e produttive, nonché la necessità di assicurare congruenza ed omogeneità nella metodologia e nelle informazioni raccolte negli inventari delle emissioni.
Per rafforzare l'impegno a livello nazionale ai fini del risanamento della qualità dell'aria, il 30 dicembre 2015 il Ministero dell'ambiente, la Conferenza delle Regioni e l'ANCI hanno sottoscritto il “Protocollo d'Intesa per migliorare la qualità dell'aria, incoraggiare il passaggio a modalità di trasporto pubblico a basse emissioni, disincentivare l'utilizzo del mezzo privato, abbattere le emissioni, favorire misure intese a aumentare l'efficienza energetica”. Il Protocollo ha l’obiettivo, attraverso la collaborazione tra le parti, di definire e attuare misure omogenee su scala nazionale e di bacino per il miglioramento e la tutela della qualità dell'aria e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, con interventi prioritari nelle città metropolitane, nonché di individuare le risorse economiche necessarie a livello nazionale.
Il Protocollo prevede inoltre la rapida e completa attuazione dell’Accordo di bacino padano sopra richiamato.
Evidenziato che
il PAIR2020 prevede una forte integrazione delle politiche settoriali e la necessità di conciliare obiettivi a scala locale e interregionale, come quelli del risanamento della qualità dell’aria, e a scala globale, quali la riduzione dei gas climalteranti.
Il Piano, di fondamentale importanza per la nostra salute e per le future generazioni, richiede lo sforzo congiunto di tutti gli attori pubblici ai vari livelli istituzionali e privati, con l’impegno al cambiamento dei comportamenti verso stili di vita più sostenibili, che necessita di una forte azione di comunicazione, formazione ed educazione.
Preso atto che
la Regione è coinvolta nella procedura d’infrazione per il superamento del valore limite giornaliero di PM10 con il rischio di conseguenti pesanti sanzioni e pertanto, in coordinamento con le altre Regioni ed il Ministero dell’ambiente, sta individuando misure integrative e rafforzative ai fini del raggiungimento dei valori limite di qualità dell’aria nel più breve tempo possibile.
La Commissione europea ha approvato il Progetto LIFE integrato PREPAIR (Po Regions Engaged to Policies of AIR) che mette in campo strategie e azioni concrete per educare, informare e formare la popolazione sull’inquinamento atmosferico. Il progetto coinvolge 18 partner tra cui tutte le Regioni del bacino padano e conta su 17 milioni di euro, 10 dei quali messi a disposizione dall’Europa.
Tutto ciò premesso e considerato impegna la Giunta
a continuare nell’elaborazione di misure ed iniziative congiunte con le istituzioni afferenti al c.d. “bacino padano” volte al miglioramento della qualità dell’aria per la tutela della salute delle persone nelle comunità interessate.
A promuovere presso il Governo centrale che il tavolo di concertazione mantenga una valenza statale, in quanto la questione del bacino padano si configura come un problema di livello nazionale perché coinvolge le regioni maggiormente produttive del paese che rappresentano circa il 49% del PIL e perché proprio qui, nella nostra regione, si trova lo snodo viario fondamentale dei collegamenti fra il nord ed il sud del paese.
Ad individuare misure di sostegno e incentivazione su cui orientare le risorse nel prossimo futuro per il ricambio del parco autoveicolare, in primo luogo per i veicoli commerciali e per i veicoli ad uso promiscuo, del privato sociale e successivamente per i veicoli privati, con mezzi a basso impatto ambientale anche attraverso il cofinanziamento del Ministero dell’ambiente o attraverso altri fondi extraregionali.
A proseguire e potenziare l’impegno e la promozione di mezzi alternativi all’auto, attraverso l’orientamento della pianificazione sui trasporti pubblici su gomma e ferro e sulla mobilità dolce della regione.
Ad assicurare che in tutti i provvedimenti di attribuzione di incentivi e di finanziamenti aventi ad oggetto la diffusione di nuove tecnologie, materiali, combustibili, procedure gestionali e produttive, sia valutata anche la finalità del miglioramento della qualità dell’aria.
Ad attivare un tavolo di coordinamento permanente fra le diverse politiche settoriali per assicurare la necessaria integrazione delle stesse e delle relative programmazioni finanziarie, ai fini della tutela della qualità dell’aria e della salute dei cittadini, nonché per il monitoraggio del PAIR2020.
A proseguire il confronto fra i vari soggetti istituzionali responsabili dell’attuazione delle misure del piano e del loro monitoraggio e ad attivare il coordinamento permanente con le associazioni di categoria per una adeguata attuazione delle azioni.
Ad attuare un’efficace azione di informazione e sensibilizzazione della popolazione regionale sui temi della qualità dell’aria e dell’inquinamento atmosferico, nonché sugli effetti sanitari dello stesso e sulle misure settoriali previste nel PAIR2020, sviluppando a tal fine anche specifici progetti di educazione ambientale nelle scuole.
A proseguire il confronto con il Governo per la definizione di azioni comuni del bacino padano integrative e rafforzative rispetto a quanto previsto nel PAIR2020 e per il cofinanziamento delle stesse, utili a rispondere in sede di contenzioso con la Commissione europea.
Approvato all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana dell’11 aprile 2017