n.1 del 05.01.2022 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 4345 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi al fine di aggiornare il DM che regola, relativamente al segmento del "legname da costruzione", la compensazione dell'aumento dei prezzi, dei materiali da costruzione per le imprese che operano nel settore edilizio. A firma della Consigliera: Pigoni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
sul territorio della nostra Regione e in particolare soprattutto nei territori montani, tra gli Enti locali e le imprese, si registra un’enorme difficoltà, per tutto il comparto che gravita nell’utilizzo del legno all’interno della filiera edile, a sostenere gli aumenti di prezzo in fase di approvvigionamento riscontrati nell’attuale fase di forte ripresa economica. Basti pensare che sul territorio della Regione sono impegnati più di 8.000 addetti nelle imprese della filiera del legno, collocati principalmente in zone già considerate marginali.
Considerato che
Il legno per impieghi strutturali, inteso sia come elemento massiccio che come prodotto incollato, secondo i dati di FederlegnoArredo, ha subito una repentina impennata di prezzo che ha toccato ad agosto 2021 il +250% rispetto a medesime contrattazioni commerciali avvenute a settembre 2020. Questi aumenti non hanno avuto una ricaduta positiva sugli anelli italiani delle filiere forestali tenendo conto che la maggior parte del legname utilizzato nell’edilizia è purtroppo ancora di importazione dall’estero. Un'impennata dei prezzi che mette a rischio diversi settori, dalla produzione di beni alle costruzioni.
Evidenziato che
la Commissione Consultiva Centrale per il rilevamento dei costi dei materiali, che opera presso il MIMS - Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha recentemente approvato una tabella, inserita nel decreto ministeriale relativo al caro materiali del 1° semestre 2021 (DM n. 13/2021), contenente i 36 materiali per l’edilizia (su 56 complessivi considerati) che hanno subito un rincaro superiore all’8% nei primi sei mesi del 2021, per i quali sarà prevista una compensazione alle aziende che li utilizzano nell’ambito di appalti pubblici.
Il decreto ministeriale sopracitato, che regola la lista dei prodotti oggetto di compensazione, contempla una dicitura non corretta, troppo di dettaglio, di “legno da costruzione”, che potrebbe creare numerosi problemi alle aziende, nel momento in cui dovranno chiedere le compensazioni, con il rischio che tante delle imprese del settore coinvolte nei cantieri in corso rimangano escluse.
Evidenziato inoltre che
se non verrà trovata quanto prima una soluzione, inquadrando con chiarezza la situazione del legname da costruzione all’interno del decreto sulla compensazione dell’aumento dei costi dei materiali di produzione, si potrebbe innescare un pericoloso effetto domino su tutto il settore delle costruzioni che potrebbe causare perdite sul comparto industriale pari ad almeno 50-60 milioni di euro con una diminuzione di posti di lavoro in tale settore da 1.200 alle 1.800 unità.
Sottolineato che
nel momento storico in cui la sostenibilità è obiettivo primario dell’Europa e perno delle politiche del Governo nazionale e della nostra Regione, il legno strutturale, comprensivo del suo riciclo e riuso, dovrebbe essere considerato come un materiale sostenibile per eccellenza, che, più di ogni altro è in grado di aiutare il settore edile nel processo di transizione ecologica che porti a considerare il comparto delle costruzioni non più fonte di emissione di CO2 ma possibile bacino di stoccaggio ai fini del riutilizzo dell’energia stessa nel processo industriale.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi presso i Provveditorati interregionali alle opere pubbliche al fine di aggiornare la tabella del DM che regola, relativamente al segmento del “legname da costruzione”, la compensazione dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione per le imprese che operano nel settore edilizio;
a chiedere al Governo di intraprendere ogni azione possibile per riattivare tutta la filiera del legname nazionale, per riportare nel giusto alveo le importazioni dall’estero, sottoposte a continue bolle speculative.
Approvata all’unanimità dalla Commissione II Politiche economiche nella seduta del 14 dicembre 2021.