n.375 del 28.11.2018 periodico (Parte Seconda)
Nuova determinazione delle modalità per la definizione dei canoni di concessione di derivazione d'acqua pubblica ad uso raffreddamento delle centrali termoelettriche
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;
- la Legge Regionale 21 aprile 1999, n. 3 “Riforma del sistema regionale e locale” e ss.mm.ii.;
- la Legge Regionale 30 aprile 2015, n. 2 “Disposizioni collegate alla legge finanziaria per il 2015” e ss.mm.ii.;
Considerato che:
- la Legge Regionale n. 3 del 21 aprile 1999, all’art. 152 fissa i canoni per i diversi usi delle acque pubbliche derivate, stabilendone anche gli importi minimi e dando facoltà alla Giunta Regionale di rideterminare tali canoni anche in diminuzione con riferimento a specifiche categorie di utenti o tipologie di utilizzo;
Considerato che:
- sul territorio regionale sono presenti 2 centrali termoelettriche che utilizzano risorsa idrica per il raffreddamento degli impianti;
- ai fini della definizione del canone annuo, relativo alle concessioni di derivazione di acqua pubblica, il corrispettivo dovuto per l’uso delle acque prelevate è assimilato all’”uso industriale” di cui alla lett.c), comma 1 dell’art.152 della L.R. 3/99 e s.m.i.;
- le centrali termoelettriche a ciclo combinato a gas, presentano caratteristiche operative e soprattutto costi di funzionamento oramai poco compatibili con le dinamiche indotte nel mercato elettrico dalla diffusione rapidissima delle fonti di produzione rinnovabili incentivate;
- per esse si registra una contrazione superiore al 53% (dati relativi alla zona Nord ed estratti dal sito del GME – Gestore del Mercato Energetico), per cui il tradizionale criterio di calcolo del canone dovuto per le derivazioni d’acqua pubblica superficiale destinate al raffreddamento di impianti termoelettrici, assimilato all’uso industriale, determina un costo fisso per i produttori termoelettrici ormai non più sostenibile;
- le Amministrazioni regionali, anche limitrofe al territorio dell’Emilia-Romagna, hanno provveduto a modificare i criteri di determinazione del canone per le derivazioni d’acqua pubblica superficiale destinate al raffreddamento di impianti termoelettrici;
- la Regione Lombardia, in particolare, con legge n.24 del 5 agosto 2014 “Assestamento al bilancio 2014-2016 - I Provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali”, ha stabilito, per i prelievi d’acqua pubblica superficiale destinati al raffreddamento delle centrali termoelettriche, un nuovo importo del canone annuo per modulo (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) ed ha definito le modalità con cui determinarlo ovvero prevedendo una quota fissa annua e una quota variabile;
Dato atto che:
- sussisteva e sussiste tutt’ora un interesse pubblico volto a garantire la prosecuzione sul territorio regionale di attività industriali di rilievo, come quelle concernenti la produzione di energia termoelettrica;
- con propria deliberazione n. 1014 del 27 luglio 2015 è stato approvato uno schema di Accordo tra Regione Emilia-Romagna ed i concessionari che volessero aderirvi, per la sperimentazione di una nuova metodologia di computo del canone dovuto per l’utilizzo della risorsa idrica per il raffreddamento di centrali termoelettriche, risultando opportuno garantire un canone economicamente sostenibile per consentire ai produttori termoelettrici di mantenere una certa omogeneità dei costi di produzione in ragione delle mutate esigenze del mercato;
- l’Accordo sopra citato, sottoscritto da Enel Produzione S.p.A. e Edipower S.p.A, ha comportato una sperimentazione che si concluderà nell’anno in corso;
- la sperimentazione non ha potuto agire sugli importi unitari dei canoni annui dovuti e pertanto, risulta opportuno, definire per tale tipologia di prelievi, ai sensi del comma 3, secondo capoverso, dell’art. 152 della L.R. 3/99 e ss.mm.ii., l’importo del canone dovuto per ogni modulo, pari a 3.000.000 di metri cubi annui, con riferimento a questa specifica tipologia di utilizzo;
Ritenuto pertanto che:
- risulti opportuno, al fine di garantire condizioni eque e leali, nel rispetto delle norme comunitarie in materia di concorrenza, un’omogeneità di trattamento nell’ambito padano per le aziende termoelettriche titolari di concessioni di derivazione d’acqua pubblica per il raffreddamento degli impianti, stabilire a decorrere dall’annualità 2019, in analogia a quanto effettuato da regioni limitrofe, l’importo unitario del canone annuo in 12.500,00 euro per modulo (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) d’acqua e determinare il canone annuo, da corrispondere all’amministrazione regionale, come segue:
a) una quota fissa annua ed anticipata da versare entro il 31 marzo dell'anno di riferimento, pari ad 1/2 dell’importo ottenuto moltiplicando l’importo unitario del canone annuo per i moduli massimi assentiti in concessione;
b) una quota variabile, da versare in aggiunta a quanto corrisposto ai sensi della lettera a) entro il mese di marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, pari a 1/2 dell’importo ottenuto moltiplicando l’importo unitario del canone annuo per i moduli massimi assentiti in concessione, moltiplicato per la percentuale di effettivo utilizzo, definita dal rapporto tra i moduli effettivamente utilizzati e i moduli massimi assentiti in concessione, nell’anno solare di riferimento;
- in caso di certificazione EMAS dell’impianto, da presentare alla Regione Emilia-Romagna, l’importo unitario del canone annuo sopra riportato è ridotto del 10% risultando pertanto pari ad euro 11.250,00 per modulo (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) d’acqua;
- al fine di beneficiare, per l’annualità 2019, dell’applicazione della modalità di determinazione del canone sopra individuata, entro il 30 novembre 2018, i soggetti titolari delle derivazioni interessate dovranno presentare, agli uffici regionali competenti, per approvazione, le modalità per la misurazione dei quantitativi d’acqua effettivamente derivati;
- qualora non sia rispettato il termine di cui al punto precedente, i titolari di concessioni di derivazione d’acqua pubblica per il raffreddamento degli impianti termoelettrici saranno tenuti al pagamento del canone dovuto per l’uso “raffreddamento centrali termoelettriche”, ottenuto moltiplicando l’importo unitario del canone per i moduli (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) massimi assentiti in concessione;
- a seguito della fissazione nel disciplinare concessorio del canone per l’uso “raffreddamento centrali termoelettriche” il concessionario dovrà effettuare il deposito cauzionale ai sensi dell’art. 154 della L.R. 3/99 e ss.mm.ii., calcolato moltiplicando l’importo unitario del canone per i moduli (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) massimi assentiti;
Dato atto che il valore unitario del canone annuo per il raffreddamento degli impianti termoelettrici, sopra stabilito sarà aggiornato ai sensi dell’art. 8 della L.R. 2/2015 e ss.mm.ii., sia sotto il profilo del mero adeguamento ISTAT sia sulla base dei costi ambientali e dei costi della risorsa, come previsto dalla normativa statale e regionale;
Visti:
- la Legge regionale 26 novembre 2001, n. 43 "Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e ss.mm.ii.;
- il D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;
- la propria deliberazione n. 93 del 29 gennaio 2018 “Approvazione Piano triennale di prevenzione della corruzione. Aggiornamento 2018-2020”, ed in particolare l’allegato B)”Direttiva di indirizzi interpretativi per l’applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs. n. 33/2013. Attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2018-2020”;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007" e ss.mm.ii., per quanto applicabile;
- n. 56 del 25 gennaio 2016 “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi della L.R. n. 43/2001”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase di riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;
- n. 622 del 28 aprile 2016 “Seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015;
- n. 702 del 16 maggio 2016 “Approvazione incarichi dirigenziali conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali – Agenzie – Istituto, e nomina dei responsabili della prevenzione della corruzione della trasparenza e accesso civico, della sicurezza del trattamento dei dati personali, e dell'anagrafe per la stazione appaltante”;
- n. 1107 dell’11 luglio 2016 "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta Regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
- n. 150 del 5 febbraio 2018 “Approvazione incarichi dirigenziali conferiti nell'ambito delle D.G.: Cura del territorio e dell'ambiente; Risorse, Europa, innovazione e istituzioni. Nomina del responsabile dell'anagrafe per la stazione appaltante (RASA). Modifica denominazione di un servizio nell'ambito della DG Risorse, Europa, innovazione e istituzioni”;
- n. 1059 del 3 luglio 2018 “Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Direzioni generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'anagrafe per la stazione appaltante (RASA) e del Responsabile della protezione dei dati (DPO)”;
- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella regione Emilia-Romagna”;
Viste le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell’Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna
A voti unanimi e palesi
delibera
per le motivazioni sopra esposte, e che si intendono qui integralmente richiamate:
1) di stabilire, ai sensi dell’art.152 comma 3, secondo capoverso, della L.R. n. 3/99 e ss.mm.ii., la tipologia d’uso “raffreddamento centrali termoelettriche”;
2) di fissare a decorrere dall’annualità 2019, l’importo unitario del canone annuo, per tale uso, in 12.500,00 euro per modulo (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) d’acqua, specificando che in caso di certificazione EMAS dell’impianto, da presentare alla Regione Emilia-Romagna, tale importo unitario è ridotto del 10% risultando pertanto pari a euro 11.250,00 per modulo d’acqua;
3) di stabilire che il canone annuo, da corrispondere all’amministrazione regionale, per l’uso “raffreddamento centrali termoelettriche” sia definito come segue:
a) una quota fissa annua ed anticipata da versare entro il 31 marzo di ogni anno, pari ad 1/2 dell’importo ottenuto moltiplicando l’importo unitario del canone come definito al punto 2) per i moduli (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) massimi assentiti in concessione;
b) una quota variabile, da versare in aggiunta a quanto corrisposto ai sensi della lettera a) entro il mese di marzo dell’anno successivo a quello di riferimento, pari a 1/2 dell’importo ottenuto moltiplicando l’importo unitario del canone come definito al punto 2) per i moduli massimi (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) assentiti in concessione per la percentuale di effettivo utilizzo, definita dal rapporto tra i moduli effettivamente utilizzati e i moduli massimi assentiti in concessione, nell’anno solare di riferimento;
4) di stabilire che le disposizioni di cui ai punti 2) e 3) si applicano a decorrere dall’annualità 2019 anche nei confronti dei rapporti concessori in essere, determinando l’automatico adeguamento del canone dovuto nella misura corrispondente;
5) di stabilire che al fine di beneficiare, per l’annualità 2019, dell’applicazione della modalità di determinazione del canone sopra individuata, entro il 30 novembre 2018, i soggetti attualmente titolari delle derivazioni interessate dovranno presentare, agli uffici regionali competenti, per approvazione, le modalità per la misurazione dei quantitativi d’acqua effettivamente derivati;
6) di stabilire che qualora non sia rispettato il termine di cui al punto precedente, i titolari di concessioni di derivazione d’acqua pubblica per il raffreddamento degli impianti termoelettrici saranno tenuti al pagamento del canone dovuto per l’uso “raffreddamento centrali termoelettriche”, ottenuto moltiplicando l’importo unitario del canone come definito al punto 2) per i moduli (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) massimi assentiti in concessione;
7) di stabilire che a seguito della fissazione nel disciplinare concessorio del canone per l’uso “raffreddamento centrali termoelettriche” il concessionario dovrà effettuare il deposito cauzionale ai sensi dell’art. 154 della L.R. 3/99 e ss.mm.ii., calcolato moltiplicando l’importo unitario del canone per i moduli (pari a 3.000.000 di metri cubi annui) massimi assentiti;
8) di dare atto che l’importo unitario del canone annuo per uso “raffreddamento centrali termoelettriche” sopra stabilito sarà aggiornato ai sensi dell’art. 8 della L.R. 2/2015 e ss.mm.ii.;
9) di notificare ad Enel Produzione S.p.A. e Edipower S.p.A il presente provvedimento;
10) di dare atto, che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;
11) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.