n.300 del 12.10.2022 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 5163 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Parlamento e il Governo, per quanto di competenza, a proseguire nell'iter diretto alla definizione per via legislativa del salario minimo, come strumento centrale nel contrasto della povertà, nella difesa della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici e nella tutela della legalità. A firma della Consigliera: Piccinini
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
è prevista per i prossimi giorni la ripresa dei lavori nell’11^ Commissione permanente del Senato (Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) relativi ai disegni di legge su salario minimo, giusta retribuzione e validità erga omnes dei contratti collettivi di lavoro (testo base DdL 658 a prima firma della senatrice Nunzia Catalfo);
l’Italia è uno dei pochi paesi europei in cui il salario minimo non presenta un campo di applicazione di tipo universale, non essendo applicabile a tutti i lavoratori, ma di tipo settoriale, essendo destinato solo a settori d’attività o gruppi di lavoratori;
secondo i dati Ocse, l’Italia è l’unico Paese europeo in cui i salari tra il 1990 e il 2020 sono diminuiti;
l‘obiettivo di giungere alla definizione di un salario minimo legale, determinando quindi per via legislativa la soglia minima per il pagamento delle prestazioni lavorative, è alla base dei diversi Disegni di Legge presentati nel corso di questa Legislatura su iniziativa di diverse forze politiche nonché del CNEL e confluiti nella discussione in corso nell’11^ Commissione permanente del Senato;
nei Paesi dell’Unione europea e dell’area Euro che sono giunti negli ultimi anni alla definizione di un salario minimo legale riveste particolare importanza il caso della Germania, ove l’introduzione della misura ha condotto a una maggiore convergenza tra i livelli salariali dei Länder nel 2015, senza tuttavia che questo processo abbia determinato, come inizialmente temuto, una perdita di posti di lavoro nelle aree con i livelli salariali più bassi, bensì una minore disoccupazione;
inoltre, sulla base di rilevazioni della BCE (Bollettino economico, n. 3 del 2022) l’aumento del salario minimo innalza il livello retributivo per coloro che percepivano salari più bassi del nuovo minimo, facendo prevedere che nel 2022 e 2023 le variazioni apportate ai salari minimi dovrebbero contribuire in misura significativa sulla crescita salariale dell’area dell’euro;
nel primo trimestre del 2022, secondo l’Istat, la crescita delle retribuzioni contrattuali rimane contenuta. La dura dei contratti e i meccanismi di determinazione degli incrementi contrattuali seguiti finora hanno determinato un andamento retributivo che, considerata la persistenza della spinta inflazionistica, porterebbe, nel 2022, a una perdita di potere d’acquisto valutabile in quasi cinque punti percentuali.
Dato atto che
il dibattito finora svolto nell’11^ Commissione permanente del Senato è stato accompagnato anche da un ampio ciclo di audizioni ed ha registrato un’ampia convergenza delle forze politiche sul valore centrale da attribuire al tema del salario minimo e all’urgenza di giungere ad una soluzione concordata, rispetto alla quale sono stati depositati gli emendamenti riferiti al testo base.
Impegna la Giunta regionale
a sollecitare il Parlamento e il Governo, per quanto di competenza, a proseguire nell’iter diretto alla definizione per via legislativa del salario minimo, avendo a riferimento i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente maggiormente rappresentative sul piano nazionale, come strumento centrale nel contrasto della povertà, nella difesa della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, nella tutela della legalità, al fine di giungere in tempi rapidi all’adozione di una legge che metta fine ad inaccettabili condizioni di sfruttamento contribuendo al complessivo innalzamento dei livelli retributivi e conseguentemente al miglioramento della qualità della vita di molte persone, alla crescita dell’economia e alla coesione sociale;
a sollecitare il Parlamento e il Governo, per quanto di competenza, a introdurre un meccanismo di adeguamento dei salari all’inflazione.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 28 settembre 2022