n. 38 del 03.03.2010 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 5311 - Risoluzione proposta dai consiglieri Mazzotti, Fiammenghi, Monari, Salsi, Majani ed Ercolini circa la tutela dei lavoratori dello stabilimento OMSA di Faenza, anche attraverso la presentazione di un piano industriale che ne garantisca il futuro
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
premesso che
la proprietà del Gruppo Golden Lady, in occasione dell’incontro con Sindacati di categoria ed RSU avvenuto in data 20 gennaio 2010, ha ufficializzato la decisione di chiudere lo stabilimento Omsa di Faenza adducendo a motivazione l’attuale crisi economica, a causa della quale si registrerebbero circa 600 esuberi tra i lavoratori nei vari stabilimenti presenti in Italia;
l’Azienda sottolinea inoltre come la crisi del mercato non permetta il riassorbimento delle produzioni Omsa faentine, che impiegano circa 350 operai (di cui circa 320 donne);
rilevato che
tali affermazioni non tengono conto del fatto che è in atto già da tempo un processo di delocalizzazione produttiva per il quale alcune delle lavorazioni faentine sono state spostate nella sede mantovana, mentre alcuni macchinari sono destinati a quella di Basciano (Teramo);
sottolineato inoltre che
da almeno tre anni è stato annunciato da parte del Gruppo un progetto di delocalizzazione verso altri Paesi caratterizzati da un minore costo del lavoro;
alla luce di ciò sembra di potere affermare che la crisi economica addotta sia solo una scusa per perseguire in maniera del tutto unilaterale tale progetto, senza il coinvolgimento delle parti sindacali e scaricandone completamente i costi sulle spalle dei lavoratori e sull’economia locale, proprio nel momento in cui la grave crisi economica imporrebbe ad un grande gruppo italiano come Golden Lady scelte coraggiose, di sostegno e rilancio della produzione Made in Italy;
l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna
nell’esprimere la propria vicinanza e solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori che, al termine del periodo di cassa integrazione che le vede coinvolte, non hanno nessuna certezza per il futuro;
denuncia
l’atteggiamento fin qui tenuto dalla proprietà del gruppo Golden Lady, che non ha consentito alcun confronto con le organizzazioni sindacali sul piano industriale e sulle scelte per le prospettive dei diversi stabilimenti;
esprime
pieno sostegno alle iniziative intraprese dalle Istituzioni e dalle Rappresentanze dei lavoratori;
chiede alla Giunta
di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché convochi al più presto l’annunciato tavolo di crisi con il coinvolgimento, oltre che delle organizzazioni sindacali, anche della Regione e delle Istituzioni locali e perché in tale occasione sia presentato dalla proprietà del gruppo un preciso Piano Industriale che dia ai lavoratori ed al territorio faentino le dovute rassicurazioni sul futuro dello stabilimento.
Approvata a maggioranza nella seduta antimeridiana del 9 febbraio 2010 ><p>