n.237 del 17.07.2024 periodico (Parte Seconda)
Approvazione del documento "Implementazione degli ambulatori specialistici di medicina del lavoro di cui alla D.G.R. n. 1410/2018, nell'ambito della rete delle Case di comunità, con definizione dei percorsi ambulatoriali finalizzati a uniformare l'accesso e l'oggetto delle prestazioni e mirati alla promozione di un modello integrato di assistenza sanitaria ambulatoriale finalizzata all'emersione delle patologie occupazionali"
Richiamati:
- la propria deliberazione n. 1410 del 3 settembre 2018 avente ad oggetto: “Recepimento Intesa Stato-Regioni sull'adozione del Protocollo di Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto. Istituzione presso i Dipartimenti di Sanità Pubblica delle Aziende USL di ambulatori di medicina del lavoro per l'attuazione del programma regionale di assistenza informativa e sanitaria per i lavoratori ex esposti ad amianto e costituzione della Rete della Regione Emilia-Romagna per la presa in carico dei pazienti affetti da mesotelioma pleurico maligno”;
- il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025, approvato con l’Intesa sancita in sede di Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano in data 6 agosto 2020, con Repertorio Atti n. 127/CSR, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano;
- la propria deliberazione n. 1855 del 14 dicembre 2020 con la quale è stata recepita la succitata Intesa Stato-Regioni concernente il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025;
- la propria deliberazione n. 2144 del 20 dicembre 2021 con la quale è stato approvato il Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025;
Considerato che l’attuale Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025, così come il Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025 della Regione Emilia-Romagna, hanno sottolineato la necessità di adottare le azioni finalizzate alla maggiore emersione dei disturbi e delle patologie correlate al lavoro e contestualmente di incrementare la sensibilizzazione e la conoscenza da parte di tutti gli operatori sanitari pubblici e privati, in modo da individuare precocemente la malattia, attuare tempestivamente i possibili interventi a protezione della persona sul luogo di lavoro, prevenire il possibile aggravamento clinico della malattia e facilitare il percorso di riconoscimento della patologia in sede assicurativa INAIL quale malattia professionale consentendo l’erogazione dei previsti benefici al lavoratore tecnopatico;
Preso atto che nell’Allegato I (“Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica”) del DPCM 12/01/2017 recante “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”, e specificamente nell’Area “C” (“Sorveglianza, prevenzione e tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”), le attività ambulatoriali specialistiche di medicina del lavoro svolte nei Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) si sviluppano in due ambiti di macro-attività, di seguito specificati:
- LEA Prevenzione – area C5 (Prevenzione delle malattie lavoro correlate e promozione degli stili di vita sani);
- LEA Prevenzione – area C6 (Sorveglianza degli ex-esposti a cancerogeni e a sostanze chimiche/fisiche con effetti a lungo termine);
Rilevato che l’attività specialistica di medicina del lavoro è uno dei compiti istituzionali storicamente attribuiti in Italia ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle Aziende USL e in Regione Emilia-Romagna, nello specifico, l’implementazione dell’attività dell’Ambulatorio di Medicina del Lavoro (AMdL) quale sede per l’erogazione di prestazioni specialistiche di medicina del lavoro, anche finalizzate all’emersione delle patologie occupazionali, è stata inserita tra gli obiettivi assegnati alle Direzioni Generali delle Aziende USL Regionali 2023 (D.G.R. n. 1237 del 17/07/2023), di recente prorogati al 2024 con D.G.R. n. 945 del 27/05/2024;
Evidenziato che attualmente le attività ambulatoriali degli SPSAL sono principalmente rivolte ai lavoratori ex esposti ad amianto. Le altre attività di assistenza sanitaria e medico-legale riguardanti le patologie lavoro-correlate sono erogate da tutte le Aziende USL, ma in modo disomogeneo, non standardizzato e non integrato nei percorsi specialistici;
Considerato che negli SPSAL le prestazioni sono erogate dai medici del lavoro con modalità differenti in base al tipo di prestazione (assistenza ex esposti, piuttosto che accoglimento di casi di disagio psico-sociale lavoro-correlato, ecc.). L’accesso da parte dell’utenza alle prestazioni è prevalentemente gratuito e su appuntamento e svincolato dai percorsi regolamentati di prenotazione su piattaforme aziendali; la Rete per il ricorso a consulenze specialistiche, in particolare per le prestazioni rivolte agli ex esposti, è spesso basata su accordi informali e gli strumenti di registrazione dell’attività non sono sempre omogenei;
Considerato inoltre che tale modalità di lavoro ha finora comunque assicurato la risposta al 100% della domanda, anche per il limitato numero di richieste pervenute dall’esterno, verosimilmente conseguente però alla mancanza di reti strutturate e dei necessari percorsi, protocolli, strumenti operativi e modalità organizzative standardizzate, che determina difformità organizzativa sul territorio regionale;
Ritenuto necessario pertanto istituire nuovi percorsi che garantiscano anche l’inserimento dell’ambulatorio nella Rete delle Case di Comunità, creando quindi un contesto di prevenzione ben identificabile, anche a valenza informativa nei confronti dell’utenza ove sviluppare modelli di integrazione orientati a favorire le relazioni con i MMG e gli altri specialisti;
Rilevato che gli obiettivi del progetto di implementazione sono i seguenti:
- riorganizzazione sul territorio regionale delle attività ambulatoriali di medicina del lavoro, ridefinendo le modalità di accesso alle prestazioni e le modalità di erogazione delle stesse anche all’interno della Rete delle Case di Comunità;
- predisposizione e adozione di strumenti di supporto (cartelle cliniche informatizzate) omogenei in uso agli ambulatori;
- pubblicazione dell’offerta nella carta dei servizi;
- inserimento dell’ambulatorio di medicina del lavoro nella Rete del Progetto Sole (FSE);
- promozione della comunicazione ai MMG e ai cittadini rispetto alle attività ambulatoriali di medicina del lavoro;
- articolazione del percorso di “case management” per ciascun lavoratore in un’assistenza di medicina del lavoro di primo livello, erogata presso l’ambulatorio di medicina del lavoro SPSAL che gestisce la presa in carico della persona;
Evidenziato che le prestazioni erogate dall’ambulatorio specialistico di medicina del lavoro sono le seguenti:
Prestazione 1) L’ambulatorio specialistico di medicina del lavoro SPSAL garantisce tutte le prestazioni di primo livello, di natura medica finalizzate alla valutazione dell’origine professionale della patologia esaminata, anamnestico-lavorativa (inclusa la ricostruzione delle pregresse esposizioni a fattori di rischio occupazionali ed analisi della mansione), di assistenza informativa, “counselling” ed “health promotion” (informazione sui rischi per la salute derivanti dall’esposizione lavorativa, sugli interventi attuabili con l’adozione di stili di vita salutari) e medico-legale (informazione ed avvio dell’iter procedurale per il riconoscimento assicurativo di malattia professionale, ove ne ricorrano i presupposti), nei confronti del lavoratore in attività (attualmente esposto o ex esposto a rischio occupazionale), per il quale assicura la “presa in carico”;
Prestazione 2) Prestazioni di assistenza informativa e sanitaria rivolta ad ex esposti ad amianto (D.G.R. n. 1410/2018);
Prestazione 3) Prestazioni di accertamento dell’esposizione lavorativa (questionari anamnestici):
a) nei confronti dei pazienti arruolati nei COR dei Registri specializzati ReNaM (Registro mesoteliomi) e ReNaTuNS (Registro tumori naso sinusali) e bassa frazione eziologica, di cui all’art. 244 del D.Lgs. n. 81/2008 e ss.mm.ii.;
b) nei confronti di pazienti affetti da mesotelioma pleurico, secondo quanto previsto dal “PDTA mesotelioma” di cui alla D.G.R. n. 1410/2018 e alla D.G.R. n. 125/2024;
Evidenziato inoltre che i destinatari per la prestazione 1) sono i lavoratori portatori di patologie riconducibili ad esposizione ai rischi lavorativi per le quali si richiede la valutazione del nesso di causa, per la prestazione 2)sono i lavoratori ex esposti ad amianto e per la prestazione 3) a) e b) sono i pazienti arruolati nei Registri specializzati di cui all’art. 244 del D.Lgs. n. 81/2008 e ss.mm.ii. e pazienti affetti da mesotelioma pleurico (PDTA mesotelioma);
Considerato che le prestazioni hanno le seguenti modalità di effettuazione:
Prestazione 1)
- Il medico del lavoro consegna e illustra l’informativa per il paziente sulla finalità della visita specialistica e ne acquisisce il consenso;
- Redige la cartella sanitaria con particolare attenzione alla ricostruzione della storia lavorativa (pregressa e recente) ed effettua la visita medica con particolare attenzione agli aspetti inquadrabili nell’ambito delle patologie riconducibili al lavoro (DM 10 giugno 2014);
- Acquisisce documentazione clinica e informazioni relative all’attività lavorativa svolta dal paziente, anche accedendo ai referti attraverso il fascicolo sanitario;
- Definisce la presenza o meno del nesso di causa tra la patologia e l’esposizione lavorativa. Se necessario, potrà avviare un percorso di approfondimento diagnostico o l’invio ad un secondo livello ambulatoriale;
Qualora ritenuto necessario, il medico del lavoro potrà concordare col paziente un ulteriore appuntamento, effettuando direttamente la prenotazione nell’agenda del proprio ambulatorio tramite il gestionale aziendale;
Al termine della visita, il medico del lavoro redige una relazione specialistica contenente la valutazione sintetica sulla possibile eziologia professionale della patologia, condotta sulla base della documentazione sanitaria disponibile, della storia lavorativa e delle conoscenze specialistiche e di letteratura. Il referto potrà essere visibile su FSE al MMG e agli altri specialisti del SSR, previo consenso dell’utente.
Nel caso emergano aspetti di correlazione, anche solo probabile, tra la patologia riscontrata e l’esposizione a fattori di rischio lavorativi, potrà essere avviato anche il percorso di tutela medico-legale;
Prestazione 2) e 3b)
- Le modalità di effettuazione delle prestazioni sono quelle già in essere previste dalla D.G.R. n. 1410/2018;
Prestazione 3a)
- La modalità di effettuazione delle prestazioni consiste nella somministrazione dell’intervista strutturata standardizzata già in uso prevista dai manuali operativi nazionali ReNaM, ReNaTuNS e bassa frazione eziologica;
Rilevato che le modalità di primo accesso e le modalità di secondo accesso sono le seguenti:
Modalità di primo accesso
Accesso Prestazione 1)
L’accesso all’ambulatorio può avvenire tramite la prescrizione di visita specialistica di medicina del lavoro da parte del MMG o di altro specialista SSN su carta bianca; la prenotazione avviene tramite il Sistema CUP; per tale visita non è prevista alcuna compartecipazione alla spesa; gli eventuali accertamenti integrativi necessari a seguito della visita devono essere richiesti su prescrizione SSN con eventuale pagamento del ticket se previsto secondo le norme dell’assistenza specialistica;
Accesso Prestazione 2)
L’accesso avviene mediante prenotazione telefonica diretta da parte dell’interessato ai numeri indicati nel sito regionale per le diverse Aziende Sanitarie, reperibili al link https://salute.regione.emilia-romagna.it/amianto/categorie/lavoratori/ottenere-esistenza-ex-esposti; la prestazione è esente dal ticket, così come gli accertamenti specialistici previsti dalla D.G.R. n. 1410/2018;
Accesso Prestazione 3)
a) L’accesso avviene su chiamata diretta da parte di un operatore AUSL; la prestazione è totalmente gratuita in quanto espressamente prevista da disposizione di legge;
b) L’accesso avviene nell’ambito del percorso previsto dal PDTA mesotelioma;
Modalità di accesso di secondo livello
- Nell’ambulatorio specialistico, di secondo livello di medicina del lavoro SPSAL, il medico gestisce l’eventuale percorso più appropriato di approfondimento clinico-diagnostico e strumentale di secondo livello, laddove ritenuto necessario od opportuno, finalizzato anche alla valutazione della capacità lavorativa residua per il reinserimento al lavoro. Il percorso di assistenza di secondo livello quindi si configura di tipo multidisciplinare. Il medico del lavoro prende in carico il paziente e assume il ruolo di “case manager” anche avvalendosi delle strutture dell’Azienda USL o Ospedaliero-Universitarie di riferimento caratterizzate da elevata competenza tecnico-professionale e dalla necessaria “expertise” individuate sul territorio;
- Le visite specialistiche di medicina del lavoro erogate dagli ambulatori SPSAL di secondo livello non prevedono alcuna compartecipazione alla spesa, mentre gli approfondimenti specialistici erogati dalle strutture dell’Azienda USL o Ospedaliero-Universitarie, alle quali il lavoratore potrà essere avviato, previa prescrizione SSN del medico del lavoro, possibilmente tramite percorsi preferenziali, prevedono, se dovuto secondo le norme dell’assistenza specialistica ambulatoriale, il pagamento di specifico ticket sanitario. La prenotazione di tali approfondimenti avviene attraverso gestionali integrati con il Sistema CUP ed è a carico dell’ambulatorio SPSAL di secondo livello;
Ritenuto pertanto utile approvare il Documento “Implementazione degli ambulatori specialistici di medicina del lavoro di cui alla D.G.R. n. 1410/2018, nell’ambito della Rete delle Case di Comunità, con definizione dei percorsi ambulatoriali finalizzati a uniformare l’accesso e l’oggetto delle prestazioni e mirati alla promozione di un modello integrato di assistenza sanitaria ambulatoriale finalizzata all’emersione delle patologie occupazionali”, di cui all’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
Richiamati:
- il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni” e ss.mm.ii.;
- la propria deliberazione n. 468 del 10 aprile 2017 avente ad oggetto: “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;
- le Circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni, predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
- la determinazione dirigenziale n. 2335 del 9 febbraio 2022 con la quale si approva l’Allegato A) “Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto legislativo n. 33 del 2013. Anno 2022”;
- la propria deliberazione n. 325 del 7 marzo 2022 avente ad oggetto: “Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale”;
- la propria deliberazione n. 426 del 21 marzo 2022 avente ad oggetto: “Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori Generali e ai Direttori di Agenzia”;
- la determinazione dirigenziale n. 6229 del 31 marzo 2022 avente ad oggetto: “Riorganizzazione della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare. Istituzione Aree di Lavoro. Conferimento incarichi dirigenziali”;
- la determinazione dirigenziale n. 7162 del 15 aprile 2022 avente ad oggetto: “Ridefinizione dell'assetto delle Aree di Lavoro dirigenziali della Direzione Generale Cura della Persona ed approvazione di alcune declaratorie”;
- la propria deliberazione n. 2077 del 27 novembre 2023 avente ad oggetto: “Nomina del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza”;
- la propria deliberazione n. 2317 del 22 dicembre 2023 avente ad oggetto: “Disciplina organica in materia di organizzazione dell’Ente e gestione del personale. Aggiornamenti in vigore dal 1° gennaio 2024”;
- la determinazione dirigenziale n. 27228 del 29 dicembre 2023, recante “Proroga incarichi dirigenziali presso la Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare”;
- la propria deliberazione n. 157 del 29 gennaio 2024 avente ad oggetto: “Piano Integrato delle Attività e dell’Organizzazione 2024-2026. Approvazione”;
Dato atto che la Responsabile del Procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell'Assessore alle Politiche per la Salute;
1) di approvare, per le motivazioni espresse in premessa e che qui integralmente si richiamano, il Documento “Implementazione degli ambulatori specialistici di medicina del lavoro di cui alla D.G.R. n. 1410/2018, nell’ambito della Rete delle Case di Comunità, con definizione dei percorsi ambulatoriali finalizzati a uniformare l’accesso e l’oggetto delle prestazioni e mirati alla promozione di un modello integrato di assistenza sanitaria ambulatoriale finalizzata all’emersione delle patologie occupazionali”, di cui all’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
2) di provvedere alla pubblicazione del presente atto, ai sensi dell’art. 7-bis del D.Lgs. n. 33/2013 e ss.mm.ii., secondo quanto previsto dal PIAO 2024-2026 e dalla Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal Decreto Legislativo n. 33 del 2013 e ss.mm.ii.;
3) di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.