n.336 del 08.11.2016 (Parte Seconda)

Oggetto n. 3457 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 3314 Proposta recante: “Approvazione del documento di indirizzo programmatico per il triennio 2016-2018 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace - Proposta all'Assemblea legislativa”. A firma dei Consiglieri: Prodi, Torri, Caliandro, Paruolo, Montalti, Taruffi, Lori, Rossi Nadia, Ravaioli, Alleva, Campedelli, Soncini, Bessi, Mumolo, Calvano, Tarasconi, Zoffoli, Serri, Zappaterra, Iotti, Poli, Molinari, Rontini, Boschini, Mori, Marchetti Francesca, Pruccoli, Bagnari, Sabattini

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Premesso che

la cooperazione internazionale rappresenta lo strumento fondamentale per l'implementazione di azioni volte a promuovere lo sviluppo, la solidarietà tra i popoli, la cultura della pace e la piena realizzazione dei diritti umani;

la Regione Emilia-Romagna, attraverso la legge regionale 12/2002, promuove e valorizza i contributi degli attori che operano sul territorio regionale, coordina ed armonizza le iniziative, diffonde nella comunità regionale la conoscenza delle iniziative e dei soggetti attivi in materia, avvalendosi del documento programmatico triennale come documento di indirizzo relativamente ad obiettivi, criteri, monitoraggio e coordinamento;

la legge 125/2014 “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”, chiudendo una lunga fase di discussioni in merito, ribadisce il riconoscimento delle amministrazioni regionali e locali quali soggetti del “Sistema della cooperazione allo sviluppo”, e all’art. 9, definisce l’attività di cooperazione decentrata, realizzata dai territori come “Partenariato territoriale”, attraverso la valorizzazione del ruolo della Regione quale soggetto trainante dei processi di collaborazione a livello internazionale, prevedendo inoltre che la Regione e gli Enti Locali possano collaborare alle iniziative promosse dal Ministero e dall’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo, e riconoscendo la partecipazione di una rappresentanza delle Regioni al Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo chiamato a esprimere pareri sulle materie attinenti la cooperazione quali la coerenza delle scelte politiche, le strategie, le linee di indirizzo, la programmazione, le forme di intervento, l’efficacia e la valutazione;

il documento programmatico “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo” della Regione Emilia-Romagna per il periodo 2016-2018 è frutto di una estesa consultazione di soggetti attivi, sia pubblici che privati, ai fini di garantire una condivisione di esperienza e progettualità, ed è stato inoltre presentato al MAECI.

Considerato che

il documento programmatico, nella identificazione degli obiettivi in linea con la legge regionale, assimila inoltre passaggi storici nella scena internazionale, in particolare l'Agenda ONU 2030 che prevede un insieme di 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile volti a rendere equilibrate le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: economia, ambiente e società;

la Regione Emilia-Romagna condivide quindi pienamente l’Agenda 2030, ritiene fondamentali tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, adottando l’approccio anche nell’ambito delle azioni di cooperazione internazionale allo sviluppo, della solidarietà internazionale e della promozione di una cultura di pace;

l'Agenda 2030 in particolare identifica nel partenariato, intesa come collaborazione paritaria, l'azione privilegiata di intervento, in un processo di sviluppo congiunto tra paesi;

le azioni in materia di cooperazione internazionale ad oggi promosse dalla Regione Emilia-Romagna sono state in grado di creare una rete altamente competente di attori, ed hanno prodotto risultati tangibili come dimostrato dalle centinaia di progetti finanziati o cogestiti, e dalle radicate relazioni instaurate con popolazioni nella continuità degli interventi, quali la popolazione Saharawi, volte sia a fornire aiuti materiali che a supportare il riconoscimento dei diritti umani;

la Regione ha implementato azioni di cooperazione internazionale in svariate aree strategiche: Territori Autonomia Palestinese, Campi profughi Saharawi in Algeria, Area Adriatico-Ionica, Area di Vicinato, Africa Sub-sahariana, Asia Centro meridionale e America Latina;

i progetti approvati nel 2015 sono 32, dei quali solo 21 ammessi al finanziamento, per un totale di 907.964 euro, inerenti settori quali lo sviluppo economico locale, lo sviluppo rurale, l’educazione e la formazione dei minori, il rafforzamento della società civile per il dialogo con le istituzioni e sono distribuiti nelle diverse aree prioritarie per la Regione per le attività di cooperazione allo sviluppo.

Posto che

i finanziamenti relativamente a questo settore sono andati via via diminuendo, non per volontà della Regione ma seguendo un più generale andamento dei finanziamenti statali, assestandosi attualmente a circa 1 milione di euro annui.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta a

- assicurare che a questo servizio sia dedicato personale regionale adeguatamente commisurato alle necessità di efficienza e competenza intrinsecamente legate al successo delle ambiziose e importanti azioni identificate nel programma, garantendo continuità nelle azioni di coordinamento con le realtà territoriali;

- garantire lo stanziamento di fondi adeguati al perseguimento degli obiettivi, e ove possibile impegnarsi presso il Governo per reperire ulteriori risorse, anche attraverso la legge 125/2014;

- attuare il pieno riconoscimento del ruolo degli attori del territorio legati alla cooperazione internazionale nei processi partecipati;

- ove possibile, impegnarsi nella semplificazione delle procedure sia di elaborazione che rendicontazione dei progetti, perseguendo sempre finalità di trasparenza, favorendo inoltre procedure di pagamento che assicurino una gestione sostenibile da parte degli attori, ai fini di non scoraggiare la più ampia partecipazione di soggetti qualitativamente competenti;

- favorire sinergie con paesi in cui possano sussistere forti interazioni di tipo ambientale ed economico, nella prospettiva di scambi economici equi e sostenibili;

- promuovere, in accordo con istituzioni scolastiche e universitarie, azioni integrate di formazione delle giovani generazioni, volte sia a promuovere il modello regionale come esempio positivo di formazione e ricerca, che a creare e consolidare reti di relazioni in una prospettiva più ampia di future sinergie economiche e politiche;

- promuovere la sinergia, nell’ambito delle politiche regionali di cooperazione, con i progetti di servizio civile all’estero (ambito cooperazione allo sviluppo) o in Italia (ambito educazione promozione della pace), al fine anche di far conoscere e di mettere in relazione i giovani emiliano-romagnoli con il mondo della cooperazione e della solidarietà internazionale;

- promuovere presso il Governo, soprattutto in vista della presenza Italiana nel 2017 come membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, azioni di informazione e sensibilizzazione volte al pieno riconoscimento dei diritti umani e all'applicazione delle convenzioni e risoluzioni internazionali in materia, anche a tutela di chi opera in scambi culturali, sociali e commerciali. In particolare, agire nella ricerca della verità per il caso dell'assassinio del cittadino Italiano Giulio Regeni.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 26 ottobre 2016

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