n.295 del 05.10.2016 periodico (Parte Seconda)

ORDINE DEL GIORNO - Oggetto n. 3218 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 2937 "Comunicazione della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 5 bis della L.R. 30/1998, circa il Documento preliminare al Piano Regionale Integrato dei Trasporti PRIT 2025". A firma dei Consiglieri: Caliandro, Montalti, Bagnari, Iotti, Taruffi, Calvano, Tarasconi, Cardinali, Molinari, Rontini, Mumolo, Lori

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Visto

il Documento Preliminare ed i relativi allegati tecnici del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT 2025) approvato dalla Giunta con delibera n. 1073 dell’11/7/2016.

Nell'affermare

il valore del PRIT come strumento di pianificazione fondamentale per il governo delle infrastrutture e della mobilità regionale.

Evidenziato che

nel Documento preliminare risultano individuate le strategie e gli obiettivi per la predisposizione del nuovo piano dei trasporti della Regione, nel quadro generale del perseguimento della sostenibilità ambientale, e in particolare:

- il completamento dell'assetto infrastrutturale;

- l'attenzione al governo della domanda di mobilità;

- la promozione dell'innovazione e della qualità dei sistemi di trasporto;

- la razionalizzazione e l'integrazione dei sistemi per il potenziamento del trasporto collettivo;

- la riaffermazione del ruolo della Regione nell'attività di pianificazione e programmazione.

Considerato rilevante

procedere alla pianificazione regionale dei trasporti coerentemente con l'obiettivo europeo di realizzare un sistema di trasporto sostenibile che risponda alle esigenze economiche, sociali e ambientali della collettività, sottolineando la necessità della transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio che impone una profonda revisione del sistema stesso;

procedere ad una migliore integrazione dei vari modi di trasporto, al fine di potenziare l'efficienza globale del sistema nell'ambito di un approccio che pone al centro del processo gli utenti e le esigenze di corretta accessibilità territoriale;

sviluppare l'integrazione tra diversi livelli di pianificazione territoriale e dei trasporti, quale importante strumento di governo della domanda di mobilità;

porre tra gli obiettivi trasversali del Piano la sicurezza stradale come diritto delle cittadine e dei cittadini, in coerenza con gli indirizzi europei in merito;

tenere conto di quanto già indicato nel Piano Territoriale Regionale, che considera l'assetto infrastrutturale definito dal vigente PRIT '98 e che evidenzia la necessità di un costante coordinamento in un’ottica di coerenza nelle scelte e nelle azioni di governo della mobilità.

Considerato che

un nuovo impulso nel coordinamento delle scelte e delle azioni di governo della mobilità è stato dato della recente Intesa generale quadro per il Piano delle infrastrutture strategiche concordata tra la Regione Emilia-Romagna in cui sono stati aggiornati gli interventi infrastrutturali prioritari da attivarsi in Emilia-Romagna dando seguito in tal modo al completamento del quadro infrastrutturale regionale.

Invita la Giunta, nell'elaborazione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT 2025)

:

- a promuovere una governance che assicuri efficacia alle previsioni del PRIT attraverso il coordinamento fra i vari livelli di responsabilità ed i soggetti coinvolti;

- a considerare prioritario il completamento del quadro infrastrutturale già definito con il precedente e ad aggiornarlo, dove necessario, con particolare riferimento a quegli interventi che sono funzionali a rispondere nel breve-medio periodo alle criticità già evidenti anche in riferimento al ruolo che la Regione Emilia-Romagna ha nell'ambito del sistema trasportistico nazionale; dando priorità ai grandi interventi strutturali ma dedicando anche attenzione agli interventi “minori” che possono assicurare vivibilità, sicurezza e competitività alle comunità locali;

- ad attivarsi affinché siano rispettate e realizzate le previsioni contenute nei Piani di intervento delle concessioni autostradali ed eventualmente concordate le soluzioni legate ai problemi che dovessero verificarsi;

- a porre particolare attenzione alla diffusione ed alla crescita di una "cultura della mobilità" nella società regionale, in connessione con le politiche di governo della domanda anche attraverso un'efficace promozione dei servizi offerti ed il soddisfacimento dei bisogni dell'utenza pendolare, influenzando positivamente i modi degli spostamenti, la qualità e l'efficacia delle forme più sostenibili del trasporto pubblico locale e attivandosi perché siano potenziati i servizi verso le aree periferiche dei maggiori centri abitati e i comuni medio piccoli;

- a considerare la rilevanza della mobilità di interesse regionale, che non deve trovarsi penalizzata dall'attivazione di servizi nazionali, quali l'Alta Velocità ferroviaria, ma che al contrario devono favorire l'incremento dell'offerta e della qualità dei servizi locali;

- ad individuare le modalità volte alla promozione e diffusione di buone pratiche in tema di mobilità urbana, essendo la maggior parte delle attività di trasporto svolto principalmente nelle città e nelle principali aree urbane, promuovendo, in particolare, la pianificazione diretta allo sviluppo della mobilità ciclopedonale;

- a dare priorità al finanziamento e alla realizzazione di infrastrutture, misure di incentivazione e servizi di trasporto ferroviario di merci allo scopo di riequilibrare le politiche trasportistiche, attualmente sbilanciate a favore del trasporto su gomma, anche a causa di carenze derivanti dalle politiche nazionali di pianificazione dei trasporti;

- ad approfondire le possibili modalità di razionalizzazione dei flussi merci su strada e l'ottimizzazione dei carichi, soprattutto di "corto raggio", nonché favorire un modello organizzativo delle imprese che assuma la logistica tra i propri fattori produttivi;

- a individuare le modalità per rendere costante nel tempo e omogenea sui vari territori l’attività di raccolta ed elaborazione dati sui flussi merci, con particolare riferimento ai nodi logistici regionali (porto, interporti e poli logistici);

- ad istituire una sede permanente di confronto fra la Regione e gli operatori del mondo della logistica, che possa contribuire alla definizione di politiche mirate e di una programmazione coordinata nel settore;

- a dotare il PRIT di linee di indirizzo circa il perseguimento dell’accessibilità in tutti gli aspetti coinvolti dal tema della mobilità, al fine di uniformare e standardizzare le soluzioni tecniche di soddisfacimento dei requisiti di accessibilità di mezzi pubblici ed infrastrutture;

- ad individuare modalità che possano facilitare e accelerare la realizzazione del quadro programmatico del settore, anche valorizzando forme innovative di finanziamento, ad esempio con il coinvolgimento di soggetti privati;

- a valorizzare la viabilità montana, garantendo la sicurezza delle infrastrutture esistenti e migliorando l’accessibilità ad un territorio che rappresenta il 40% della superficie ed il 10% della popolazione regionale, oltre a costituire un’importante rete di collegamento regionale e soprattutto interregionale;

- a valutare la possibilità di introdurre, anche in forme sperimentali, il principio della perequazione di corridoio nella definizione delle tariffe per il trasporto pubblico e/o dei pedaggi per il trasporto privato, il sistema dei parcheggi e quant'altro possa contribuire ad agevolare la trasformazione delle abitudini verso forme di trasporto più sostenibile e a incrementare la dotazione di risorse per lo sviluppo di mobilità a basso impatto;

- a ritenere prioritaria l’integrazione dei temi del trasporto e della mobilità con quelli della “economia verde”, quale lo sviluppo di tecnologie ed infrastrutture per l’elettrico e i veicoli ibridi, anche mediante la diffusione della rete di punti di ricarica pubblici;

- a proseguire sul percorso avviato in tema di sicurezza stradale come elemento culturale intrinseco ad ogni azione del piano ed alle politiche di gestione della mobilità;

- a procedere nell’opera di promozione e diffusione della cultura ciclabile – invertendo la tendenza al calo nella circolazione ciclopedonale e incentivando con decisione soluzioni dirette alla piena intermodalità fra i mezzi del trasporto pubblico locale, anche ferroviario, e la bicicletta – e nella realizzazione delle necessarie reti ed infrastrutture sia urbane che extraurbane a partire da percorsi sicuri per la ciclabilità casa-lavoro e percorsi sicuri casa-scuola;

- a promuovere e sostenere la creazione di un sistema aeroportuale regionale integrato che valorizzi tutti e 4 gli scali esistenti (Bologna, Rimini, Parma e Forlì) attraverso la loro specializzazione secondo le peculiarità territoriali. 

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 13 settembre 201

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