n. 84 del 24.06.2010 (Parte Seconda)

APPROVAZIONE DEL BANDO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI PER IL CONTRIBUTO AI SENSI DELL'ART. 6, COMMA 2, LETT. B) DELLA L.R. 12/2002 PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2010

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Richiamate:

- la Legge Regionale 24 giugno 2002, n. 12, “Interventi regionali per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e i Paesi in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace” ed in particolare gli artt. 5, comma 1, lett. a) e 6 comma 2, lett. b);

- la deliberazione dell’Assemblea legislativa n. 211 del 25 febbraio 2009, recante “Approvazione documento di indirizzo programmatico per il triennio 2009-2011 ai sensi della legge regionale n. 12/2002 per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e in transizione. (Proposta della Giunta regionale in data 29 dicembre 2008, n. 2425)”;

Valutata la necessità di emanare il bando per la presentazione di progetti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in transizione per il contributo a valere sull’esercizio finanziario 2010, come previsto al punto 3.1.1.3 del documento di indirizzo programmatico sopra richiamato;

Tenuto conto di quanto indicato al Capitolo 4 – Aree di intervento - del sopraccitato documento di indirizzo programmatico, dove si prevede che “l’avvio di azioni sarà annualmente disposto con delibera della Giunta regionale, anche in relazione allo stato di avanzamento delle iniziative in essere su ciascuna area di intervento”;

Tenuto conto, inoltre, di quanto indicato al Capitolo 3, paragrafo 3.1.1.3, secondo alinea, del sopraccitato documento di indirizzo programmatico, dove si prevede che “il bando potrà stabilire un massimo di risorse complessivamente erogabili per area geografica, in considerazione dell’importanza della stessa nel sistema di cooperazione decentrata regionale nonché del grado di perfezionamento delle precedenti programmazioni approvate nella stessa area”;

Ritenuto di procedere, per l’esercizio finanziario 2010, all’apertura del Bando per la richiesta di contributo per progetti da realizzarsi nelle seguenti Aree-Paese:

  1. Bielorussia e Ucraina
  2. Campi profughi Saharawi
  3. Libano
  4. Marocco
  5. Mozambico
  6. Senegal
  7. Territori palestinesi

e per le seguenti priorità tematiche;

BIELORUSSIA E UCRAINA

BIELORUSSIA

Gli interventi devono avere carattere di collegamento con la società civile e avere caratteristiche non istituzionali.

Si ribadisce la centralità degli effetti sulla popolazione e sull’ambiente della contaminazione dovuta all’incidente della centrale nucleare di Chernobyl.

Le azioni prioritarie devono essere rivolte al campo sanitario, del welfare, ambientale, disabilità.

Sono sostenute le politiche a favore dei minori e, relativamente agli orfanotrofi, interventi di rientro nelle proprie famiglie e percorsi di de-istituzionalizzazione attuati anche attraverso la formazione in attività potenzialmente generatrici di reddito.

Attenzione particolare è rivolta ai bambini disabili e con bisogni speciali.

Particolare enfasi è data alle attività di prevenzione alimentare e sanitaria, che possono essere realizzate sia negli istituti che nelle scuole, e che devono trattare anche le conseguenze dell’incidente nucleare di Chernobyl.

Particolare attenzione è rivolta ad azioni che coinvolgono le donne nell’ottica del superamento delle questioni di genere.

UCRAINA

Sono considerati prioritari gli interventi in campo sanitario, soprattutto nelle zone contaminate dalla catastrofe nucleare di Chernobyl, attuati grazie ad azioni di prevenzione sanitaria ed alimentare.

Sono realizzate politiche a favore delle fasce deboli minorili.

Continuano gli interventi negli orfanotrofi finalizzati all’attivazione di processi di de-istituzionalizzazione consistenti in rientri nelle famiglie di origine, sostegno alle esperienze delle case famiglia, attivazione di percorsi formativi per generare reddito e facilitare l’uscita dagli orfanotrofi stessi.

Priorità è ancora data agli interventi sulle scuole, specialmente per garantire la necessaria formazione dei ragazzi sia relativamente alla prevenzione sanitaria e alimentaria, che a quelle materie e competenze che possono facilitare il loro inserimento lavorativo.

Attenzione particolare è data ai bambini disabili e con bisogni speciali, anche nell’ottica dell’abbattimento delle barriere architettoniche e del loro inserimento nelle scuole normali.

CAMPI PROFUGHI SAHARAWI IN ALGERIA

In accordo alle tante Risoluzioni adottate dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, nei campi profughi saharawi in Algeria si sostengono azioni nei seguenti settori di intervento: sanitario, sociosanitario, politiche di genere, giovani, scuola, bambini, politiche ambientali.

In campo sanitario si perseguono principalmente i seguenti obiettivi: la prevenzione sanitaria, il sostegno al sistema sanitario di base, il settore materno infantile, le attività formative e informative.

La sensibilizzazione dei profughi saharawi sulle tematiche ambientali rientra tra le iniziative di prevenzione sanitaria concentrandosi soprattutto sull’aspetto igienicosanitario collegato al problema dei rifiuti.

Il sostegno alle donne e ai giovani profughi saharawi si concentra principalmente nella gestione dei servizi socio-sanitari; particolare attenzione è inoltre data allo sviluppo di attività formative e potenzialmente generatrici di reddito.

La manutenzione delle attrezzature e delle strutture adibite alla realizzazione dei progetti regionali può garantire il consolidamento degli interventi regionali e un miglioramento della loro efficacia.

Tale intervento considerato prioritario, può essere affidato a giovani saharawi e ingenerare reddito.

Particolare attenzione è altresì rivolta ad azioni che coinvolgono le donne nell’ottica del superamento delle questioni di genere.

Per quanto attiene al settore educativo possono essere sostenuti progetti di formazione rivolti alle insegnanti e azioni di sostegno alle attività scolastiche, volte anche a sostenere l’istruzione pubblica e la conservazione e il consolidamento della cultura saharawi.

Auspicabili gli interventi a favore dei bambini per il miglioramento delle loro condizioni di vita e di salute.

L’incentivazione dei lavoratori locali, coinvolti nei progetti realizzati nei campi profughi algerini, deve rispettare le indicazioni previste dalla controparte istituzionale saharawi.

Le azioni di cui sopra devono realizzarsi prioritariamente nella Wilaya di Smara.

Le iniziative umanitarie, alimentari e non, possono essere destinate a tutta la popolazione saharawi.

LIBANO

Le aree di destinazione degli interventi sono quelle della presenza del contingente italiano.

Sono sostenuti progetti nei settori sociali ed educativo con particolare attenzione ai diritti dei minori ed iniziative di formazione nell’ambito dello sviluppo locale.

MAROCCO

Sono considerate prioritarie le azioni che comprendono iniziative finalizzate alla creazione di impiego, attraverso progetti riguardanti lo sviluppo rurale integrato, favorendo altresì lo sviluppo di attività economiche, particolarmente di forma cooperativa, attraverso il rafforzamento di forme associative locali e l’accesso alle risorse idriche.

Sono anche favorite forme di sviluppo rurale collegate ad iniziative di turismo sostenibile.

In tali ambiti, in considerazione dell’alto numero di cittadini del Marocco presenti nel territorio emiliano-romagnolo si privilegiano inoltre azioni finalizzate a favorire processi di co-sviluppo, che vedono il coinvolgimento delle comunità immigrate presenti nel territorio regionale.

Particolare attenzione nei sopra citati settori di intervento è rivolta ad azioni che coinvolgono le donne nell’ottica del superamento delle questioni di genere.

MOZAMBICO

Le azioni sono finalizzate ai territori di Maputo, Zambesia e Capo Delgado.

Si ritengono prioritari interventi rivolti alla popolazione, con particolare riguardo ai giovani, nell’ottica della prevenzione dell’AIDS e specificatamente aventi a riferimento i centri giovanili ed i centri per la salute.

Particolare attenzione è rivolta ad azioni che coinvolgono le donne nell’ottica del superamento delle questioni di genere, al fine di favorirne l’accesso ad opportunità di miglioramento delle condizioni socio-economiche e sanitarie particolarmente in ambito rurale.

SENEGAL

Nell’ambito della strategia globale per la riduzione della povertà e della fame e per contribuire alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio si sostengono azioni di sviluppo locale per la generazione di reddito.

Il settore prioritario è quello dell’agricoltura in quanto rappresenta il settore più importante dell’economia senegalese.

In particolare si sostengono progetti che prevedono percorsi di formazione per i produttori, miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni, incremento dell’utilizzo di tecniche irrigue a basso consumo di acqua, salvaguardia della sicurezza alimentare, sviluppo del settore per la creazione di reti tra gli agricoltori delle aree interessate per una più efficace commercializzazione delle produzioni all’interno del mercato locale.

Seconda priorità dell’area è quella legata alla tutela della salute, alla prevenzione della malaria e della tubercolosi.

Saranno inoltre sostenute iniziative nel settore educativo trasversali ai sopraindicati settori di priorità.

TERRITORI PALESTINESI

Aree destinatarie degli interventi sono quelle colpite dalla costruzione del Muro di Separazione in West Bank e Gerusalemme Est. Per motivi di continuità sono altresì privilegiate le zone dove si sono avviati precedenti interventi.

Sono prioritari gli interventi mirati alla creazione di reddito rivolti alle categorie più deboli (anziani, donne, giovani).

Sono sostenuti interventi a sostegno delle attività famigliari o di comunità finalizzate all’auto-sostentamento ed iniziative che hanno effetti immediati sulle condizioni di vita ed attività del tipo people-to-people.

Analogamente sono valutate le iniziative di tipo educativo e formativo finalizzate a migliorare le competenze di operatori di servizi rivolti in particolare a garantire il diritto all’educazione dei minori.

Dato atto che sono disponibili le seguenti risorse, suddivise indicativamente secondo gli stanziamenti elencati e a fianco di ciascuna area-Paese precisati:

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Per alcune o tutte le restanti aree di cui al Capitolo 4 del Documento di indirizzo programmatico per il triennio 2009-2011, di cui alla delibera dell’Assemblea legislativa n. 211 del 25 febbraio 2009, la Giunta si riserva di provvedere all’emanazione di eventuali propri specifici atti ai sensi del paragrafo 3.1.1.3 quarto alinea e del paragrafo 3.1.1.1 del già citato Documento;

Atteso che tali risorse trovano copertura sul capitolo 2752 “Contributi per iniziative di cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo e collaborazione istituzionale con i Paesi in via di sviluppo e in transizione art. 5, comma 1, lett. A) e art. 6 comma 2, lett. B), L.R. 24 giugno 2002, n. 12”);

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore Sviluppo delle risorse umane e organizzazione, cooperazione allo sviluppo, progetto giovani, pari opportunità, Donatella Bortolazzi

A voti unanimi e palesi

delibera

a) di approvare il bando per la presentazione di progetti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e in transizione per il contributo ai sensi dell’art. art. 5, comma 1, lett. A) e art. 6 comma 2, lett. B), L.R. 24 giugno 2002, n. 12”) per l’esercizio finanziario 2010 nel testo allegato alla presente deliberazione che ne costituisce parte integrante e sostanziale;

b) di approvare altresì lo schema - e i relativi allegati - per la presentazione delle domande nel testo allegato alla presente deliberazione, che ne costituisce parte integrante e sostanziale;

c) di rimandare ad un successivo proprio atto l’approvazione definitiva della graduatoria dei progetti esaminati, secondo l’ordine risultante dalla valutazione effettuata dall’apposito Nucleo di valutazione;

d) che, con il medesimo atto di cui alla precedente lettera c), si provvederà all’assegnazione e concessione dei contributi ai singoli beneficiari e all’assunzione del relativo impegno di spesa;

e) di rimandare ad eventuali e successivi propri atti l’emanazione di bandi o altri provvedimenti riguardanti iniziative da intraprendere nelle aree geografiche e/o tematiche previste nel già citato Documento di indirizzo programmatico, ma non interessate dal presente bando;

f) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

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