n.62 del 13.03.2013 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 1023 - Risoluzione proposta dai consiglieri Luciano Vecchi, Monari, Pagani, Richetti, Casadei, Mori, Moriconi, Alessandrini, Costi, Ferrari, Marani, Montanari, Zoffoli, Cevenini, Pariani, Piva, Bonaccini, Mumolo e Riva per ribadire il libero esercizio della libertà religiosa quale diritto umano fondamentale, condannare gli atti di violenza recentemente avvenuti contro i cristiani e sostenere la risoluzione del 20 gennaio 2011 adottata dal Parlamento Europeo sulla "situazione dei cristiani nel contesto della libertà religiosa"
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
i recenti attacchi contro cittadini di fede cristiana in Medio Oriente, soprattutto in Iraq e in Egitto, e in altri paesi del mondo, hanno ricondotto in primo piano il tema della libertà religiosa e delle violenze di matrice religiosa, sottolineando come individui di tutte le religioni sono sempre più vittime di discriminazione e violenza, a volte a costo della loro vita, solo perché sono credenti;
è evidente che si tratta di una strumentalizzazione della religione in conflitti di natura politica e si rende necessaria una strategia dell'Unione Europea per rafforzare il diritto umano alla libertà religiosa;
di fronte a ciò è essenziale che tutte le forze politiche ed istituzionali si mobilitino per affermare e difendere un principio che, alla luce dei recenti drammatici attacchi alle comunità cristiane in Africa, Asia e Medioriente, oltre ad essere un fondamentale diritto umano, tocca anche da vicino la stabilità internazionale e può contribuire a suscitare nuovi conflitti;
l’Europa, come ogni altra parte del mondo, non è immune da casi di violazione della libertà di religione, attacchi a membri di minoranze religiose sulla base delle loro convinzioni, e da discriminazioni per motivi religiosi;
giovedì, 20 gennaio 2011 il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che condanna le violenze di matrice religiosa, chiedendo all'Alto Rappresentante dell'Unione Europea (UE) per gli Affari Esteri di agire urgentemente;
la risoluzione è stata approvata a larghissima maggioranza in Aula a Strasburgo, grazie al contributo di tutti i gruppi politici sulla urgente questione della libertà di religione nel mondo, segnando un fatto storico;
il testo approvato è un riferimento di straordinaria importanza per la politica estera dell’Ue per una maggiore attenzione al tema della libertà di religione negli accordi di cooperazione con i paesi terzi per proteggere il diritto dei cittadini di ogni nazionalità a professare il proprio credo e per promuovere il necessario dialogo tra le autorità religiose di ogni fede. Tutte minacciate, nessuna esclusa, dall’estremismo e dal terrorismo.
Valutato che
anche i 47 Stati membri del Consiglio d'Europa riunito il 21/01/2011 hanno adottato all’unanimità una dichiarazione sugli attacchi alle comunità cristiane e la necessità di difendere la libertà religiosa di tutti i credenti;
nel testo, i paesi membri condannano vigorosamente tali atti e tutte le forme di incitamento all’odio e la violenza religiosa, sottolineando che la libertà di pensiero, coscienza e religione è un diritto inalienabile. Non può esserci società democratica senza rispetto di queste libertà;
si legge nella dichiarazione che "la garanzia che tutti possano godere della libertà religiosa è una precondizione essenziale alla capacità di vivere assieme".
Sottolineato che
giovedì 27 Gennaio 2011 con 125 voti favorevoli e 22 contrari l’Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, riunita a Strasburgo ha adottato la raccomandazione contro le violenze sui cristiani in Medio Oriente che chiede al CdE una "strategia" per difendere la libertà di religione;
secondo i parlamentari la convivenza dei gruppi religiosi è "un segno di pluralismo" e costituisce un "ambiente favorevole allo sviluppo della democrazia e dei diritti umani";
l’Assemblea chiede una "strategia urgente del Consiglio d’Europa" per rafforzare e far rispettare la libertà di religione - inclusa la libertà di cambiare la propria - come un diritto umano.
Tutto ciò premesso e considerato
l’Assemblea legislativa
condanna fermamente i gravi fatti di violenza avvenuti ai danni di fedeli cristiani in vari paesi del mondo;
condanna fermamente ogni atto di violenza contro cristiani ed altre comunità religiose, come anche tutti i tipi di discriminazione ed intolleranza basati sulla religione e la fede, contro chi pratica una religione, gli apostati e i non credenti;
riafferma la propria condanna ad ogni strumentalizzazione della religione in conflitti di natura politica e ribadisce che la libertà religiosa è fondamentale diritto umano da potersi esercitare liberamente, in forma individuale e collettiva, in qualunque parte del mondo;
esprime la propria piena condivisione e il proprio sostegno alla risoluzione adottata il 20 gennaio 2011 dal Parlamento Europeo sulla "situazione dei cristiani nel contesto della libertà religiosa";
deplora che, a tutt’oggi, il Consiglio dell’Unione Europea, nonostante la chiara indicazione venuta a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo, non abbia adottato alcuna decisione per dare attuazione pratica a quanto richiesto dal PE;
sottolinea ancora una volta che il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà civili, comprese la libertà di religione e di credo, sono principi ed obiettivi fondamentali dell’Unione Europea e dei suoi paesi membri e costituiscono una base comune nelle sue relazioni con i paesi terzi.
Impegna la Giunta regionale
a fare propri i contenuti della presente risoluzione e ad operare, per quanto di competenza, affinché i principi e gli obiettivi in essa contenuti siano coerentemente perseguiti dalle istituzioni europee, nazionale e locali.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 febbraio 2013