n.197 del 17.07.2013 periodico (Parte Seconda)
Risoluzione - Oggetto n. 3844 - Risoluzione proposta dai consiglieri Marani, Mumolo, Casadei, Monari, Paruolo, Bignami, Bernardini, Aimi, Bartolini e Lombardi per invitare la Giunta a estendere la corsa dei treni fermi alla stazione di Porretta fino alla stazione di Pracchia
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la linea Porrettana fu la prima ferrovia ad attraversare l’Appennino nel 1864, collegando l’Emilia-Romagna alla Toscana con i suoi 99 km di strade ferrate fra Bologna e Pistoia;
molto più prosaicamente la linea in questione, che per il 40% del percorso si dipana nella nostra Regione, ha avuto fino a tempi recentissimi la vitale funzione di garantire collegamenti puntuali e veloci ai pendolari che, residenti nei comuni montani interessati dal transito, quotidianamente si recano in Emilia o in Toscana per potere lavorare o studiare.
Sottolineato che
nel febbraio 2011, a fronte dei tagli alle risorse statali per il servizio pubblico, la Regione Toscana ha deciso di sostituire 6 corse su 12 con un servizio bus alternativo, ritenendo il numero dei fruitori insufficiente a giustificare i costi delle corse ferroviarie;
il trasporto su strada si mostra fin da subito del tutto inadeguato alle esigenze degli utenti, perché i tempi di percorrenza si allungano, le biciclette non possono più essere trasportate e alcuni paesi si trovano completamente tagliati fuori dal servizio, situazione destinata a peggiorare ulteriormente successivamente all’aprile 2012, quando il servizio dei bus sostitutivi viene riassorbito entro il TPL della Provincia di Pistoia ed i Comuni emiliani dell’area che va da Pracchia a Porretta si trovano completamente esclusi.
Evidenziato che
Toscana ed Emilia-Romagna sono entrambe depositarie della grande risorsa Appennino, un territorio ricco di potenzialità e ricchezze, ma allo stesso tempo soggetto a tutte le fragilità e le criticità proprie dei territori montani che, come ci ricordano i gravi episodi di dissesto idrogeologico di questi giorni, dobbiamo costantemente curare e presidiare creando in primo luogo le migliori condizioni per la permanenza delle popolazioni;
da anni ormai l’approccio verso la montagna è cambiato, passando dalla "gestione del problema" alla "gestione della potenzialità" e la ripresa dell’attività delle terme di Porretta dimostrano che le sinergie positive fra istituzioni, cittadini ed imprenditori possono dare grandi risultati.
Rilevato che
ciononostante in questo caso, nonostante le ripetute dichiarazioni di disponibilità al dialogo e d’intesa fra le due Regioni, una soluzione al problema della ferrovia Porrettana non s’è ancora trovato, i disagi per i pendolari emiliani che si devono recare in Toscana continuano e lo stesso sviluppo turistico che potrebbe crescere attorno alle rinate Terme è tenuto in ostaggio da collegamenti insufficienti.
Invita la Giunta
- a estendere la corsa dei treni fermi alla stazione di Porretta fino alla stazione di Pracchia, in modo da garantire un servizio minimo ai pendolari emiliani che devono recarsi in Toscana;
- a sviluppare un’azione collegiale che metta al centro delle politiche di sviluppo della montagna, una pianificazione unitaria dell’appennino Tosco-Emiliano che valorizzi quella particolare micro-economia che poggia sul ciclo turismo, l’enogastronomico, il termalismo e che trova nei collegamenti ferroviari una infrastruttura fondamentale;
- ad esperire ogni nuovo tentativo con la Regione Toscana per trovare una soluzione condivisa che, rispettando competenze ed oneri, permetta la riattivazione di un servizio ferroviario puntuale ed efficiente sulla linea Porrettana, eventualmente anche attingendo risorse dalla più ampia programmazione dedicata allo sviluppo della montagna.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 19 giugno 2013