n.31 del 13.02.2013 periodico (Parte Seconda)

Approvazione della perimetrazione e zonizzazione dell'abitato di Metti, comune di Bore (PR), ai sensi dell'art. 25 della Legge regionale 14 aprile 2004, n. 7

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

  • la legge 9 luglio 1908, n. 445, e successive modifiche ed integrazioni, concernente i “Provvedimenti a favore della Basilicata e della Calabria”, in particolare il Titolo IV “Consolidamento di frane minaccianti abitati e trasferimento di abitati in nuova sede”;
  • il decreto luogotenenziale 2 marzo 1916, n. 299, col quale sono approvate le tabelle degli abitati da consolidare o da trasferire a cura dello Stato, ed in particolare l’Allegato D “Abitati che si aggiungono a quelli indicati nella tabella E alla legge 9 luglio 1908, n. 445 (trasferimento di abitati)”, tra i quali è elencata la frazione Metti, a quel tempo in comune di Pellegrino Parmense, provincia di Parma;
  • il decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 8, recante “Trasferimento alle regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di urbanistica e di viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse regionale e dei relativi personali ed uffici”;
  • l'art. 29 "Abitati da consolidare o da trasferire" e l’Elaborato L “Elenco degli abitati da consolidare o trasferire” del Piano Territoriale Paesistico Regionale (in seguito P.T.P.R.) approvato con delibera di Consiglio regionale n. 1338 del 28 gennaio 1993;
  • l’art. 25 “Abitati da consolidare” della legge regionale 14 aprile 2004, n. 7, che attribuisce la competenza in materia di perimetrazioni degli abitati da consolidare alla Giunta regionale, che la esercita attraverso i Servizi Tecnici di bacino;
  • la “Direttiva per la redazione e l'approvazione delle perimetrazioni degli abitati dichiarati da consolidare o da delocalizzare ai sensi dell'art. 25 della L.R. 7/2004”, approvata con propria deliberazione n. 1481 del 8 ottobre 2007;
  • il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (in seguito P.A.I.) dell’Autorità di Bacino del fiume Po approvato con D.P.C.M. 24 maggio 2001;

Visti inoltre:

  • Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante "Norme in materia ambientale”, in particolare gli artt. 63, 66, 68 e 170;
  • il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente”, in particolare l’art. 2, come convertito dalla Legge 27 febbraio 2009, n. 13;
  • il Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001,
n. 380, e successive modifiche ed integrazioni;
  • la Legge regionale 30 ottobre 2008, n. 19;

Premesso che:

  • l’abitato di Metti, in comune di Bore, provincia di Parma, con D.Lgt. n. 299/1916 è stato aggiunto agli abitati indicati nella Tabella E “Trasferimento di abitati minacciati da frane” allegata alla L. 445/1908;
  • l’abitato di Metti risulta inserito nell’Elaborato L “Elenco degli abitati da consolidare o trasferire” del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.), approvato con delibera del Consiglio regionale n. 1338 del 28 gennaio 1993, in quanto non risulta che il trasferimento dell’abitato sia mai avvenuto né che sia mai stato oggetto di perimetrazione;
  • nel 2006 il Servizio Tecnico dei Bacini degli affluenti del Po, sede di Parma (allora denominato Servizio Tecnico Bacini Trebbia e Taro) (in seguito nel testo S.T.B. di Parma), in accordo col Comune di Bore, ha realizzato indagini geognostiche nei pressi degli abitati di Metti e Raffi, i cui fori di sondaggio sono stati attrezzati con strumenti di monitoraggio controllati per alcuni anni;
  • nel medesimo anno la Direzione generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, in accordo con il S.T.B. di Parma e nell’ambito del Progetto “Studi preliminari e rilievi di terreno per la perimetrazione di abitati dichiarati da trasferire o da consolidare, senza perimetrazione o perimetrati prima dell’approvazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale, ai sensi della L.R. n. 43/01”, ha commissionato uno specifico studio al fine di ricostruire la storia del vincolo di trasferimento dell’abitato di Metti e verificarne l’attualità tramite ricerche d’archivio e indagini di campagna, il cui esito è la Relazione Geologica (giugno 2008) della Dott.sa Geol. G. Magnani, elaborato parte integrante della proposta di perimetrazione dell’abitato;

Dato atto che il S.T.B. di Parma:

  • ha elaborato una proposta di perimetrazione dell’abitato di Metti ai sensi dell’art. 25 della L.R. n. 7/2004, sulla base dei nuovi studi effettuati;
  • come previsto dall’art. 25, comma 2, della L.R. n. 7/2004, sulla suddetta proposta di perimetrazione ha sentito il Comune di Bore, che ha espresso parere favorevole, con deliberazione di Consiglio comunale n. 3 del 18/02/2012, e ha raggiunto l’intesa con l’Autorità di Bacino del Fiume Po, tramite parere favorevole del Comitato Tecnico sulla compatibilità tecnica della perimetrazione con la pianificazione di bacino vigente, espresso nella seduta del 4/7/2012 e comunicato con nota prot. 5107/PU31 del 20/7/2012;
  • ha inoltrato tale perimetrazione al Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, con nota prot. n. NP.2012.0011693 del 27/9/2012, per l’istruttoria di competenza;

Riscontrato che la proposta di perimetrazione del S.T.B. di Parma è costituita dai seguenti elaborati, depositati agli atti presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica:

  • Relazione generale
  • Relazione geologica, giugno 2008, della Dott.sa Geol. G. Magnani, commissionata da Direzione Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa, Regione Emilia-Romagna;
  • Carta della Perimetrazione e Zonizzazione, in scala 1:10.000 su base CTR (con estratto per la zona urbanizzata in scala 1:5.000)
  • Norme

Rilevato, sulla base degli studi condotti, che:

  • l’abitato di Metti e l’abitato di Raffi, situato subito a monte di Metti, sono ubicati su un corpo di frana che si allunga, in direzione W-E, da poco sotto il crinale del Monte Cornale fino al Torrente Cenedola;
  • non ci sono dati sull’evento che ha portato alla dichiarazione di “abitato da trasferire”, in quanto non sono state recuperate, relativamente ad eventi franosi o alluvionali avvenuti nell’intorno di Metti negli anni immediatamente precedenti al 1916, né notizie d’archivio né testimonianze attribuibili alla memoria storica della popolazione;
  • l’evento franoso più importante del 1900 si è verificato nel 1936 ed ha interessato l’abitato di Raffi e non quello di Metti;
  • il modello geologico ricostruito ha individuato un corpo franoso complesso in cui sono distinguibili due porzioni principali frutto della combinazione di dinamiche gravitative verificatesi in tempi diversi: la porzione più a valle, tra l’abitato di Metti e il T. Cenedola, può essere interpretata come l’accumulo di eventi gravitativi risalenti a periodi (Pleistocene - Olocene) in cui le condizioni climatiche e geomorfologiche erano diverse da quelle attuali, la porzione superiore della frana è costituita dalla sovrapposizione di corpi di frane più recenti, verificatesi in eventi successivi e provenienti dalle pendici del M. Cornale;
  • la pericolosità dell’area deriva principalmente dall’eventualità che possano riattivarsi i dissesti più recenti, piuttosto che dalla riattivazione dell’intero corpo di frana, e, conseguentemente, l’abitato maggiormente a rischio di coinvolgimento in un’eventuale riattivazione è Raffi;

Considerato che:

  • non è stato possibile accertare la natura degli eventi che hanno determinato la dichiarazione di abitato da trasferire per Metti, come già precedentemente evidenziato; l’evento franoso più importante si è verificato in quell’area nel 1936 ed ha interessato l’abitato di Raffi; gli studi realizzati non hanno evidenziato attualmente le condizioni per il trasferimento degli abitati di Metti e Raffi;
  • l'attribuzione della classe di rischio ai dissesti che interessano gli abitati di Metti e Raffi, effettuata seguendo la procedura di verifica descritta nel paragrafo 5.2 dell'elaborato 2 "Atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici. Inventario dei centri abitati montani esposti a pericolo " del P.A.I. dell’Autorità di Bacino del Fiume Po, è risultata pari a R4;
  • sussistono pertanto le condizioni che rendono necessaria l'approvazione della perimetrazione e della zonizzazione delle aree in dissesto e di quelle di possibile ulteriore evoluzione dei fenomeni gravitativi che insistono sull'abitato di Metti, inteso come insieme dei nuclei edificati di Raffi e Metti, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 7/2004;

nella proposta di perimetrazione elaborata dal S.T.B. di Parma sono state individuate tre zone, in relazione ai diversi gradi di rischio da frana; le aree a più elevato rischio corrispondono alla ZONA 1 e alla ZONA 2 individuate nell’art. 49 “Aree a rischio idrogeologico molto elevato” delle Norme di attuazione del P.A.I. dell’Autorità di Bacino del Fiume Po; le tre zone sono così definite:

  • Zona 1: area instabile o che presenta un’elevata probabilità di coinvolgimento, in tempi brevi, direttamente dal fenomeno e dall’evoluzione dello stesso; più in dettaglio la zona comprende aree di frana attiva, aree di frana quiescente e aree ad esse limitrofe che mostrano dissesti superficiali diffusi o che possono essere interessate in tempi brevi dall’evoluzione dei dissesti;
  • Zona 2: area potenzialmente interessata dal manifestarsi di fenomeni di instabilità coinvolgenti settori più ampi di quelli attualmente riconosciuti o in cui l’intensità dei fenomeni è modesta in rapporto ai danni potenziali sui beni esposti; nello specifico la zona comprende le aree che possono essere interessate dall’avanzamento dei dissesti o dalla loro espansione laterale;
  • Zona 3: aree a media e a bassa acclività, localizzate su un antico corpo di frana attualmente privo di segnali di instabilità, che potrebbero essere interessate dal manifestarsi di fenomeni franosi o dall’espansione di quelli esistenti, per le quali si ritiene necessaria la regolamentazione urbanistica al fine di limitare l’esposizione al rischio di beni e persone;
  • per le suddette zone sono state redatte norme d’uso del territorio; in particolare per la Zona 1 e la Zona 2 è stato recepito quanto disposto nell’art. 50 “Aree a rischio molto elevato in ambiente collinare e montano” delle Norme di attuazione del P.A.I. dell’Autorità di Bacino del Fiume Po;

Ritenuto che la proposta di perimetrazione e zonizzazione dell’abitato di Metti, elaborata dal S.T.B. di Parma:

  • è stata redatta secondo i disposti del comma 2 dell’art. 25 della L.R. n. 7/2004 e secondo gli indirizzi della Direttiva di cui alla propria deliberazione n. 1481/2007, con specifico riferimento al P.A.I. dell’Autorità di Bacino del Fiume Po;
  • risulta adeguata alle attuali condizioni di rischio e al raggiungimento degli obiettivi di tutela del territorio e dei beni esposti, così come rappresentata nella “Carta della perimetrazione e zonizzazione” con le relative “Norme” d’uso del territorio;
  • può essere trasmessa all’Autorità di Bacino del Fiume Po ai fini dell’integrazione dell’Allegato 4.1 dell’Elaborato n. 2 (Aree a rischio idrogeologico molto elevato) del P.A.I.;

Richiamate:

  • la L.R. n. 43 del 26 novembre 2001 avente ad oggetto "Testo Unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";
  • la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 concernente "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007";
  • la propria deliberazione n. 2060 del 20 dicembre 2010 concernente “Rinnovo incarichi a direttori generali della giunta regionale in scadenza al 31/12/2010";

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore alla Sicurezza territoriale. Difesa del Suolo e della Costa. Protezione Civile, Paola Gazzolo;

a voti unanimi e palesi

delibera:

1) di decidere la trasformazione del vincolo di trasferimento dell'abitato di Metti, in comune di Bore (PR), in vincolo di consolidamento, ai sensi dell’art. 25 della L.R. 14 aprile 2004, n. 7;

2) di approvare ai sensi e per gli effetti del medesimo art. 25 della L.R. n. 7/2004 la proposta di perimetrazione, con relativa zonizzazione e normativa d’uso del territorio, dell’abitato di Metti redatta dal S.T.B. di Parma, di cui in premessa;

3) di stabilire che detta perimetrazione è soggetta alla normativa di cui agli artt. 61 e 89 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, e all’art. 11 della L.R. 19/2008;

4) di stabilire che gli elaborati costituenti la suddetta perimetrazione ed in particolare la “Tavola della Perimetrazione e Zonizzazione” (in scala 1:10.000) e le “Norme”, sono depositati in originale presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica;

5) di trasmettere il presente atto, con allegate la “Tavola della Perimetrazione e Zonizzazione” e le “Norme”, ai sensi della Direttiva di cui alla propria deliberazione n. 1481/2007:

  • all'Autorità di Bacino del Fiume Po per il suo recepimento nel P.A.I.;
  • al Comune di Bore ed alla Provincia di Parma per l’aggiornamento dei propri strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale;
  • al S.T.B. di Parma per la gestione degli interventi e per le eventuali revisioni;

6) di trasmettere il presente provvedimento alla struttura regionale competente per procedere alla modifica dell’Elaborato L “Elenco degli abitati da consolidare o trasferire” del P.T.P.R. coerentemente alla trasformazione del vincolo gravante sull’abitato di Metti;

7) di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

COMUNICATO DEL DIRETTORE GENERALE AMBIENTE DIFESA DEL SUOLO E DELLA COSTA

Pubblicazione della perimetrazione dell'abitato di Metti, in comune di Bore (PR), a corredo della deliberazione di Giunta regionale n. 1969/2012

 Si pubblica la perimetrazione dell’abitato di Metti, in comune di Bore (PR), con la relativa normativa d’uso del territorio, redatta dal Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po, sede di Parma, a corredo della deliberazione di Giunta regionale n. 1969/2012.

La perimetrazione è pubblicata in formato ridotto e non in scala. La “Tavola della Perimetrazione e Zonizzazione” (in scala 1:10.000) e le “Norme” sono depositati in originale presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica, Viale della Fiera n. 8 - Bologna.

 Il Direttore generale

Giuseppe Bortone

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