SUPPLEMENTO SPECIALE N.179 DEL 26.06.2017

Relazione

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Premessa

La presentazione del progetto di legge di assestamento e prima variazione generale al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2017-2019 segue quella del progetto di legge di approvazione del Rendiconto generale per l’esercizio 2016 e la consistenza dei residui attivi e passivi, del fondo pluriennale vincolato e del fondo crediti di dubbia esigibilità, sono basati sui dati accertati in sede di rendiconto.

Nel progetto di assestamento si prende atto della consistenza dei residui attivi e passivi risultanti dal riaccertamento ordinario dei residui accertata in sede di rendiconto generale e delle variazioni ai residui attivi e passivi presunti indicati nel bilancio di previsione. Sulla base del risultato derivante dal Rendiconto 2016 si procede all’adeguamento del fondo di cassa e del disavanzo derivante da mutui autorizzati e non contratti.

Nel presente progetto di legge, poiché l'assestamento del bilancio rappresenta anche un momento di valutazione complessiva delle dinamiche delle risorse e delle spese intervenute nella prima parte dell’anno e di rinnovata attenzione alla gestione del bilancio, mediante la quale vengono perseguiti gli obiettivi di governo prefissati, si effettuano ulteriori variazioni in relazione all’andamento della gestione, nel rispetto dei vincoli di equilibrio che presiedono alla formazione del bilancio di previsione.

In tale contesto l’assestamento esplica, di conseguenza, anche una funzione di adeguamento nel corso della gestione e si pone come componente della manovra di bilancio, essendo chiamato a svolgere una funzione ricognitiva delle tendenze in atto.

La situazione dell’economia regionale

Secondo il rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economia della Regione Emilia-Romagna (giugno 2017), in Emilia-Romagna nel 2016 e nei primi mesi del 2017 è proseguita la moderata crescita, sostenuta dalla domanda interna, mentre l’export ha rallentato dopo due anni particolarmente positivi. La ripresa si basa, pertanto, sul consolidamento della spesa per investimenti atteso dalle imprese.

La produzione industriale è aumentata in quasi tutti i comparti, mentre la congiuntura nelle costruzioni è rimasta debole. Il settore terziario, invece, ha registrato una crescita moderata. Nello specifico, i trasporti, il turismo ed i servizi immobiliari hanno mostrato un miglioramento, mentre le vendite al dettaglio sono leggermente diminuite.

Per l’industria in senso stretto, il tasso di crescita medio della produzione industriale è stato di circa l’1,5% (in linea con quello del 2015). Hanno inciso in modo favorevole l’andamento del settore della meccanica, dei mezzi di trasporto e dell’industria del legno. In flessione, invece, il settore della moda. L’incremento ha investito maggiormente le imprese di grandi dimensioni. Sono cresciuti gli ordini, in particolare quelli esteri. Questo trend positivo ha riguardato anche la crescita degli investimenti (3,2%). Da notare come una parte preponderante della spesa sia stata indirizzata al rafforzamento delle dotazioni tecnologiche digitali avanzate (Investimenti per “industria 4.0”).

L’espansione dell’attività produttiva ha favorito l’aumento dell’occupazione, che ha superato per la prima volta i livelli pre-crisi. Gli occupati in regione nel 2016 sono stati in media 1,97 milioni (+2,5% rispetto al 2015). L’incremento ha investito principalmente donne e lavoratori con almeno un diploma di istruzione secondaria superiore. Alla crescita ha contribuito positivamente anche l’occupazione indipendente ed è proseguita la fase espansiva del lavoro alle dipendenze (per il 2016 si è registrato un aumento delle posizioni subordinate di quasi 29.000 unità). Tale incremento ha riguardato solo il lavoro a termine, mentre il saldo riferito alle posizioni a tempo indeterminato è risultato praticamente nullo. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 68,4% (11 punti percentuali in più rispetto alla media italiana). Anche l’offerta di lavoro è tornata a crescere nel corso del 2016 (tasso di attività prossimo al 74%) ed il tasso di disoccupazione si è ridotto al 6,9% (5 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale). In diminuzione anche il tasso di disoccupazione di lunga durata (da più di un anno) e quello giovanile (15-29 anni).

Il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro si è riflesso positivamente anche sul potere di acquisto delle famiglie in regione. Nel 2015 (ultimo anno di disponibilità dei “Conti economici territoriali”), il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dell’1% in termini reali, attestandosi intorno ai 21.500 euro pro capite. Il principale contributo alla crescita è arrivato dai redditi di lavoro dipendente, mentre è venuto meno l’apporto dei trasferimenti pubblici netti. L’indebitamento delle famiglie è cresciuto: sono aumentati sia i mutui (4 miliardi di euro nel 2016) sia il credito al consumo (+8,4%). Nel 2016 (dati Prometia) i consumi sono aumentati, soprattutto per merito dell’aumento dei consumi delle famiglie per beni durevoli (6,1%). Sul mercato regionale degli immobili residenziali sono aumentati gli scambi e si è arrestato il calo dei prezzi.

Nel 2016 è proseguito il processo di riconfigurazione della rete territoriale delle banche in regione, con una diminuzione del numero di sportelli concentrata presso le banche più grandi (dal 2009 al 2016 la quota di sportelli di pertinenza è passata dal 53,2% al 49,4%). A fronte di una riduzione della rete è aumentata la diffusione di canali alternativi di contatto fra banche e clientela (53,2% contratti home banking ogni 100 abitanti). Inoltre, nel corso del 2016 i prestiti bancari al settore privato non finanziario hanno ripreso a crescere (0,5% a fine anno), riflettendo così il trend positivo portato avanti dalla ripresa della spesa delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli ed abitazioni e da quello delle imprese per investimenti.

La spesa totale delle amministrazioni locali dell’Emilia-Romagna nel triennio 2013-2015 è diminuita dell’1,1%, attestandosi a 3.442 euro pro capite nella media del periodo. La spesa corrente primaria è rappresentata principalmente dalle retribuzioni del personale dipendente (diminuzione dell’1,9% in media all’anno, riflettendo la contrazione nel numero degli addetti nel comparto sanitario e nelle municipalità). Nel triennio in esame è fortemente diminuita anche la spesa in conto capitale (media dell’11% all’anno), soprattutto per il rispetto dei vincoli imposti dal Patto di Stabilità (nel 2016 la spesa per investimenti ha però mostrato un recupero). E’ proseguito il calo del debito delle amministrazioni locali, la cui incidenza sul PIL nel 2016 è rimasta inferiore alla media nazionale (4,5 miliardi di euro, ossia il 3,3% del PIL regionale contro il 5,3% della media nazionale).

Le norme finanziarie dello Stato per il 2017: le disposizioni di maggior rilievo per la finanza regionale

Il bilancio di previsione dell’esercizio 2017, approvato con la legge regionale n. 27 del 23 dicembre 2016, è stato predisposto sulla base della situazione a legislazione vigente a tale data; ciò rende necessaria una ricognizione degli accadimenti legislativi e finanziari intervenuti successivamente.

Il 23 febbraio 2017 è stata sottoscritta dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano l’intesa ai sensi dell’articolo 1, commi 680 e 682 della Legge 208 del 2015, per l’anno 2017.

Considerando che il concorso regionale alla finanza pubblica per l’anno 2017 è pari complessivamente a 2.691,80 milioni di euro, tale intesa ha previsto che il raggiungimento degli obiettivi sia effettuato mediante: 

1) la riduzione del contributo di cui all’articolo 1 comma 433, della Legge 232/2016 per 1.706,6 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 145,174 milioni di euro);

2) il contributo statale di cui all’articolo 1, comma 140 della 232/2016 per 400 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 34 milioni di euro);

3) la riduzione del contributo di cui all’articolo 1, comma 541, della Legge 190/2014 per 100 milioni di euro;

4) la riduzione dei trasferimenti per 485 milioni di euro, salvaguardando alcuni interventi, in particolare nel settore sociale (fondo per le politiche sociali, fondo per l’affitto, fondo per le non autosufficienze, fondo per l’erogazione gratuita dei libri di testo).

Le Regioni, al fine di garantire i necessari effetti anche sull’indebitamento netto a seguito della riduzione di cui al punto 1) si sono impegnate a conseguire un risultato positivo dei saldi di competenza (saldo sul pareggio di bilancio) per il medesimo importo. Per quanto riguarda invece le riduzioni di cui al punto 2) le Regioni si sono impegnate a conseguire un risultato positivo dei saldi di competenza (saldo sul pareggio di bilancio) per 267,58 milioni di euro, mentre per 132,42 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 11,26 milioni di euro) possono effettuare spese di investimenti diretti o indiretti, purché queste siano impegnate entro il 31 luglio 2017 e assicurando l’esigibilità degli impegni nel medesimo anno 2017.

Le Regioni inoltre hanno presentato alcuni emendamenti che hanno trovato parziale accoglimento nel Decreto Legge 24 aprile 2017, n. 50 (Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo).

In particolare ha trovato accoglimento l’emendamento (ora contenuto nell’articolo 33 Spazi finanziari per investimenti in favore delle Regioni del DL 50) che ripartisce gli spazi finanziari previsti al comma 495 della legge 232/2016 per 500 milioni di euro (per la Regione Emilia-Romagna 42,53 milioni di euro) per effettuare investimenti nuovi o aggiuntivi. Entro il 31 luglio le Regioni adottano gli atti finalizzati all'impiego delle risorse, assicurando l'esigibilità degli impegni nel medesimo anno di riferimento.

L’assestamento al bilancio regionale per l’esercizio 2017

Il progetto di legge di assestamento e variazione del bilancio per l’esercizio 2017-2019 conferma la rigorosa impostazione tenuta nella predisposizione del bilancio di previsione. Inoltre, essendo strumento della programmazione finanziaria, è chiamato a svolgere anche una funzione propositiva attenta e allineata con tutte le disposizioni in materia finanziaria.

Alla luce delle risultanze contabili dell’esercizio 2016, approvate con il rendiconto generale, si evidenziano i seguenti risultati:

  • i residui attivi, previsti nel bilancio di previsione 2017 in euro 6.545.682.291,39 sono stati rideterminati in euro 4.913.933.982,76 con una diminuzione di euro 1.631.748.308,63;
  • i residui passivi, previsti nel bilancio di previsione 2017 in euro 6.638.169.434,88 sono stati rideterminati in euro 4.899.086.823,69 con una diminuzione di euro 1.739.082.611,19;
  • il fondo iniziale di cassa stimato in euro 248.310.324,58 risulta di Euro 427.559.622,52;
  • il disavanzo da mutui autorizzati e non contratti previsto nel bilancio di previsione 2017 in euro 1.612.927.643,38 è stato rideterminato in euro 1.522.987.385,60, con una riduzione di euro 89.940.257,78.

L’assestamento, da non considerare solamente come mero fatto tecnico di aggiornamento dei dati derivanti dalle chiusure dell’esercizio precedente, rappresenta anche un momento di valutazione complessiva delle dinamiche delle risorse e delle spese intervenute nella prima parte dell’anno e di rinnovata attenzione alla gestione del bilancio mediante la quale vengono perseguiti gli obiettivi di governo prefissati. Attraverso l’assestamento, quindi, debbono essere operate quelle rettifiche e quelle integrazioni alle previsioni delle entrate e delle spese, con riferimento sia alla competenza sia alla cassa, necessarie al fine di aderire alle esigenze emerse nel corso della gestione, aggiornando i profili finanziari delle politiche da perseguire, in coerenza con i mutamenti del quadro delle risorse disponibili.

In sede di assestamento si è provveduto ad iscrivere in entrata, e parallelamente a stanziare in spesa, assegnazioni a destinazione vincolata di provenienza statale, comunitaria o di altri soggetti per le quali non si disponeva all’atto della predisposizione del bilancio di previsione della quantificazione, dei riparti o di altri elementi necessari per l’iscrizione stessa. Le principali riguardano le risorse a sostegno dell'associazionismo dei comuni. Inoltre sono state rimodulate nel triennio le risorse afferenti alla programmazione del Programma operativo finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), per corrispondere ai cronoprogrammi delle attività.

Le previsioni delle entrate, con riferimento sia alla competenza sia alla cassa, sono state aggiornate in relazione all’andamento degli accertamenti e delle riscossioni e all’evoluzione delle grandezze economiche rilevanti ai fini della quantificazione delle entrate regionali. A seguito della rideterminazione del fondo nazionale trasporti è stato necessario adeguare gli stanziamenti previsti sia in entrata che in uscita del Bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019.

Per quanto riguarda le risorse autonome regionali, si è proceduto ad una riallocazione delle risorse al fine di aggiornare i profili finanziari delle politiche da perseguire mediante variazioni di carattere compensativo nella parte spesa.

Minori spese derivano principalmente dalla riduzione delle previsioni per interessi passivi sull’anticipazione di cassa (mai attivata negli ultimi anni e presumibilmente da non attivare stante la disponibilità dell’ente) e all'aggiornamento delle risorse destinate alla copertura degli oneri di ammortamento conseguente alla riduzione del saldo negativo dell’esercizio precedente derivante dalla mancata contrazione di mutui e prestiti a fronte di spese di investimento autorizzate negli esercizi precedenti e finanziate con risparmio pubblico.

Per effetto di rimodulazioni e riduzioni di spese è stato possibile finanziare ulteriori interventi, i principali riguardano:

- 3,96 milioni di euro per integrare il fondo regionale per la non autosufficienza;

- 2 milioni di euro per trasferimenti ai comuni per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati;

- 2 milioni di euro per contributi per il fondo regionale per l’accesso alle abitazioni in locazione;

- 6,8 milioni di euro per favorire l’accesso al credito delle imprese del territorio regionale;

- 1,4 milioni di euro per interventi di protezione civile;

- 6,95 milioni di euro nel triennio 2017-2019 per la manutenzione straordinaria e la riqualificazione e ammodernamento della rete viaria di interesse regionale;

- 8,5 milioni di euro per contributi per il trasporto pubblico locale per compensare gli effetti della rimodulazione statale del fondo nazionale trasporti;

- 2 milioni di euro per il settore agricoltura, di cui 1 milione per favorire l’accesso al credito delle imprese agricole e 1 milione per aiuti di Stato integrativi sul Programma di Sviluppo Rurale per l’attuazione di operazioni nell’ambito della Misura 16 - Priorità 2A “Migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiarne la ristrutturazione e l'ammodernamento, in particolare per aumentare la quota di mercato e l'orientamento al mercato nonché la diversificazione delle attività”. Per la medesima finalità e per l’attuazione di operazioni nell’ambito della Misura 11 “Agricoltura biologica” - Priorità 4B “Migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi” la regione autorizza l'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (AGREA) per l'Emilia-Romagna ad utilizzare anche le risorse già trasferite e economizzate su aiuti di Stato aggiuntivi attuati nell’ambito del Programma 2007-2013;

- 3,7 milioni di euro per lo sviluppo e la valorizzazione del turismo, la qualificazione delle stazioni invernali e la riqualificazione del sistema portuale.

Con il provvedimento di assestamento è prevista inoltre l’istituzione di un fondo regionale di solidarietà per 250 mila euro destinato alle famiglie di persone decedute a causa degli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia il 20 ed il 29 maggio 2012, al fine di contribuire alle spese finalizzate ad ottenere indennizzi e risarcimenti dei danni sofferti a causa dell’evento sismico.

Le previsioni di cassa, per la parte spesa, sono state adeguate in relazione alle variazioni intervenute sugli stanziamenti di competenza, mentre si è già provveduto in sede di variazione conseguente al riaccertamento dei residui al necessario adeguamento.

Come previsto dal principio contabile applicato concernete la contabilità finanziaria (ed in particolare dall’esempio 5), in sede di assestamento di bilancio si è provveduto a verificare la congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità accantonato nel bilancio di previsione. L’analisi è stata effettuata al medesimo livello di dettaglio adottato in sede di predisposizione del bilancio di previsione.

In sede di assestamento di bilancio si è provveduto inoltre a verificare la quantificazione dell’accantonamento previsto dal bilancio di previsione sulla base della normativa vigente (d.lgs. 175 del 2016) che prevede, con riferimento alle partecipazioni societarie detenute dall’ente, l’obbligo di effettuare un accantonamento sul bilancio di previsione commisurato alle perdite registrate dalle società partecipate negli anni precedenti e all’entità della partecipazione in esse posseduta. Il fondo di accantonamento è stato adeguato prendendo a riferimento l’ultimo risultato da bilancio societario approvato per le società che risultano partecipate al 31.12.2016.

Per effetto delle variazioni precedentemente illustrate le previsioni dell’esercizio 2017 delle entrate e delle spese risultano aumentate di euro 151.558.852,22, per quanto riguarda la previsione di competenza, euro 744.700.704,72, per quanto riguarda la previsione di cassa per le entrate e di euro 565.451.406,28, per quanto riguarda la previsione di cassa per le spese. Le previsioni di competenza delle entrate e delle spese risultano aumentate di Euro 16.993.808,74 per l’esercizio 2018 e di euro 13.992.586,67 per l’esercizio 2019.

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