n.130 del 24.05.2023 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6780 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi per chiedere al Governo di ripristinare l'operatività della Struttura di missione Italia Sicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. A firma dei Consiglieri: Pigoni, Rontini, Zappa-
terra, Caliandro, Rossi, Costa, Daffadà, Zamboni, Bulbi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

con DPCM del 27 maggio 2014 nel maggio del 2014 venne istituita la “Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche” detta anche Italia Sicura, alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la cui principale finalità è stata imprimere un’accelerazione all’attuazione degli interventi in materia di dissesto idrogeologico, nonché per lo sviluppo di infrastrutture idriche.

Considerato che

alla Struttura di missione Italia sicura erano assegnate misure straordinarie e il compito di coordinare tutte le strutture dello Stato per trasformare in cantieri le risorse a disposizione ma non spese, dal 1998, per ridurre stati di emergenza territoriali.

Con il decreto-legge del 2 luglio 2018 non è stato rinnovato il mandato per Italia Sicura, la struttura di missione contro il dissesto Idrogeologico, per lo sviluppo delle infrastrutture idriche e per la riqualificazione dell’edilizia scolastica e le sue competenze sono passate nelle mani dei ministeri dell’Istruzione, università e ricerca per quanto riguarda le azioni l’edilizia scolastica, e del ministero dell’Ambiente per quanto attiene il dissesto idrogeologico e le infrastrutture idriche.

Rilevato che

Italia Sicura ha perseguito quattro fondamentali obiettivi strategici:

- l’elaborazione di una ricognizione in tema di interventi contro il dissesto idrogeologico e di depurazione delle acque, al fine di ottenere un quadro il più possibile completo e aggiornato circa la situazione di fatto delle opere programmate; questa prima attività ha permesso di valutare in 750 interventi per 1.189 milioni di euro il complesso delle opere da avviare in materia di dissesto nel 2015 derivanti da programmazioni approvate dal 1998 al 2014;

- l’accelerazione, lo sblocco e la riprogrammazione ove necessario, delle risorse programmate fino al 2014 per interventi finalizzati alla mitigazione del dissesto idrogeologico e della depurazione e non ancora avviate a cantiere;

- la collaborazione con i Ministeri competenti (Ministero delle Infrastrutture e Ministero dell’Ambiente) e con le altre strutture della Presidenza del Consiglio per la ridefinizione di una governance degli interventi più snella e operativa;

- collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, le strutture del MEF e con le Regioni per la costruzione della nuova programmazione degli interventi, con un focus particolare sui criteri di priorità e sugli strumenti operativi per l'utilizzo dei fondi ordinari e del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), sia nel residuo del vecchio ciclo di programmazione 2007-2013 (es. 110 milioni poi utilizzati per le aree metropolitane a rischio alluvione, a seguito dell’emanazione del decreto cd. Sblocca Italia) sia come assegnazioni afferenti al 2014-2020 (richiesta avanzata in coordinamento con il Ministero dell’Ambiente pari a 1 miliardo di euro all'anno).

Evidenziato che

al momento della sua chiusura, la Struttura di missione Italia Sicura stava predisponendo, sotto il profilo della programmazione, la costruzione di due percorsi strutturati e innovativi per la materia della difesa del suolo, in particolare:

- la richiesta alla Banca europea per gli Investimenti (BEI) di un anticipo di liquidità pari a 1 miliardo di euro a copertura del finanziamento di un nuovo stralcio del Piano per le aree metropolitane a rischio di alluvione; tale operazione sarebbe stata possibile in quanto la Struttura aveva reperito 110 milioni di euro (utilizzati per il primo Piano stralcio Aree metropolitane) da utilizzare a titolo di cofinanziamento a supporto della richiesta;

- la predisposizione di una nuova programmazione settennale per 9 miliardi di euro, attraverso un sistema di Accordi di Programma fra lo Stato e le singole Regioni, attuati dai Presidenti delle Regioni come Commissari di Governo; questo schema ricalca la governance attuale relativamente alle risorse assegnate dal Ministero dell’Ambiente, con la novità del carattere pluriennale della programmazione, certamente più adeguato alla realizzazione di politiche efficaci in materia della difesa del suolo rispetto all’attuale assetto organizzato su base annuale.

Dato atto che

il coordinamento a livello nazionale dalla Struttura di missione Italia Sicura, per la riqualificazione sia per quanto riguarda il dissesto idrogeologico che l’edilizia scolastica (anche finanziati direttamente dal Ministero dell’Istruzione e la ricerca) degli interventi programmati dalla Regione Emilia-Romagna sul territorio, ha permesso di gestire al meglio tutte le linee di finanziamento specifiche, avviando cantieri e chiudendoli nei tempi previsti, con trasparenza e rendendo accessibile a tutti il monitoraggio del lavoro svolto;

relativamente alle ricadute positive dell’azione di Italia Sicura, è certamente da rilevare l’utilità degli strumenti normativi introdotti (come, per esempio, i poteri dei Commissari di Governo, il funzionamento del Fondo per la progettazione di interventi in materia di dissesto), che hanno inciso sull’avvio dei procedimenti (progettazione e avvio);

altra azione efficace è stata senza dubbio il forte coordinamento interistituzionale promosso dalla Struttura che ha condotto al finanziamento di opere di rilievo, come quelle che sono rientrate nel primo Piano stralcio per le Aree metropolitane a rischio alluvione.

Tenuto conto che

come si evince dal rapporto ISPRA sul dissesto idrogeologico il 93,9 per cento dei comuni in Italia (7.423 comuni) hanno aree al loro interno a rischio frane, alluvioni e/o erosione costiera e il 18,4 per cento del territorio nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulico.

Tra le regioni più a rischio frane e alluvioni compare l'Emilia-Romagna con tratti di pericolosità elevata e molto elevata. L'Emilia-Romagna è annoverata anche tra i territori con i valori più elevati di popolazione a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media e con co il numero più elevato di imprese a rischio pericolosità idraulica media.

Sottolineato che

la prevenzione del dissesto idrogeologico è tra le priorità delle politiche della Regione Emilia-Romagna per costruire comunità sostenibili e resilienti. Dagli interventi di difesa del suolo, della costa e protezione civile dipende buona parte della capacità di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, che hanno conseguenze sempre più evidenti sulla vita di tutti. Ciò rende indispensabili misure straordinarie per realizzare le attività di sorveglianza, prevenzione e messa in sicurezza del territorio e un impegno costante di attività di mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico, per sostenere quanto programmato dall’Amministrazione regionale anche con propri fondi.

L'Emilia-Romagna, recentissimamente, è stata colpita da un'importante alluvione che ha causato vittime e dispersi, nonché l'interruzione della circolazione ferroviaria, della rete stradale e dell'erogazione del gas, costringendo le autorità ad adottare misure di emergenza per affrontare la grave situazione.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

ad attivarsi in tutte le sedi e le Istituzioni competenti, anche tramite la Conferenza Stato-Regioni, per chiedere al Governo di ripristinare l’operatività della Struttura di missione Italia Sicura presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 9 maggio 2023

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina