n.9 del 11.01.2017 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3321 - Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni presso il Governo affinché vengano rispettati e ribaditi i principi stabiliti dal Parlamento Europeo sull'universalità del servizio postale, che deve essere fornito nella misura massima e svolto per cinque giorni alla settimana, promuovendo a tal fine anche l'apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali ed economiche interessate. A firma dei Consiglieri: Bignami, Aimi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
ai sensi dell’art. 3, c. 7 del Decreto Legislativo n. 261 del 1999, come modificato dall’art. 1, comma 276, della legge n. 190 del 23 dicembre 2014 (Legge di stabilità 2015), e della delibera AGCom 395/15/CONS, in un’ottica di ottimizzazione dei processi di lavorazione della corrispondenza, dal mese di aprile 2016 è partita progressivamente e si sta estendendo in diverse aree del territorio regionale e nazionale la seconda fase del nuovo modello di recapito a giorni alterni della corrispondenza;
in base a tale modello organizzativo, la consegna degli invii postali viene effettuata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì su base bisettimanale; la raccolta degli invii dalle cassette di impostazione viene effettuata con la medesima frequenza mentre restano invariate le attività di raccolta presso gli uffici postali.
Evidenziato che
le funzioni svolte dagli uffici postali sono assimilabili a servizi pubblici essenziali e, come tali, la loro programmazione non può basarsi esclusivamente su criteri di “produzione aziendale”, considerato anche il contributo statale erogato per garantire i servizi postali;
nel settembre 2016 il Parlamento Europeo si è espresso sulla direttiva degli uffici postali: la maggioranza degli eurodeputati ha votato a favore del mantenimento di un servizio “universale”, ovvero per la garanzia che la corrispondenza venga recapitata tutti i giorni lavorativi;
in particolare, nella risoluzione votata dall’Europarlamento si afferma “l’importanza di fornire un servizio universale di alta qualità a condizioni accessibili, comprendente almeno cinque giorni di consegna e raccolta a settimana per tutti i cittadini” e che “anche se una certa flessibilità è consentita dalla direttiva, le legislazioni non dovrebbero eccederla”;
la risoluzione di cui sopra ricorda, inoltre, che “il servizio universale deve evolvere in funzione del contesto tecnico-economico e sociale e delle esigenze degli utenti” e che “l’accessibilità ai servizi universali per la consegna dei pacchi possono e debbono essere migliorate, specialmente nel caso dei cittadini con disabilità e delle persone con mobilità ridotta e di quanti risiedono in zone remote”;
con il voto del 23 settembre 2016 il Parlamento europeo ha dunque ribadito una posizione chiarissima contro i piani di smantellamento di un servizio universale fortemente impattante sulla qualità della vita delle persone, specificando altresì che la “flessibilità” non può e non deve essere una giustificazione per operare tagli indiscriminati al servizio, in particolare nelle zone remote o scarsamente popolate.
Considerato che
in più occasioni gli organi di stampa hanno riportato notizie relative a disservizi sui tempi di consegna della corrispondenza, sulla consegna della posta a giorni alterni, su cospicue giacenze di posta all’interno dei magazzini;
anche le sigle sindacali hanno messo in luce le criticità rispetto all’aumentato carico di lavoro dei portalettere e la difficoltà di recapitare la corrispondenza entro l’orario di servizio, denunciando altresì la mancanza di investimenti previsti dal piano industriale e la “logica legata al profitto che compromette la socialità del servizio e l’unicità aziendale”;
le proteste sono culminate nello sciopero dei portalettere del 25 giugno 2016 al quale hanno partecipato oltre 2000 persone facendo registrare una adesione pari all’85%: uno sciopero organizzato per dire NO alla privatizzazione del restante 35% di Poste Italiane decisa dal Governo e per chiedere all’azienda di rivedere l’accordo del nuovo modello di consegna della posta a giorni alterni.
Impegna la Giunta dell’Emilia-Romagna
a farsi portavoce presso il Governo centrale affinché vengano rispettati i principi ribaditi e votati dal Parlamento europeo sull’universalità del servizio postale che deve essere fornito nella misura massima e deve comprendere la consegna e il ritiro per cinque giorni la settimana e per ogni cittadino europeo;
a promuovere presso il Governo centrale l’apertura di un tavolo di confronto con le parti sociali ed economiche interessate, affinché si trovi un giusto equilibrio tra la sostenibilità del servizio e l’esigenza di assicurare lo stesso secondo criteri di universalità ed efficienza.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 21 dicembre 2016