n.130 del 24.05.2023 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6647 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad un confronto con il Governo affinché siano riconosciute le richieste delle Regioni: spese Covid ed energetiche ancora non rimborsate dallo Stato; aumento del Fondo Sanitario Nazionale a livello dei Paesi europei più avanzati; provvedimenti adeguati a rendere attrattiva la sanità pubblica per il personale sanitario. A firma dei Consiglieri: Gerace, Zappaterra, Montalti, Molinari, Costi, Soncini, Marchetti Francesca, Pillati, Bondavalli, Maletti, Rontini, Bulbi, Amico, Daffadà, Rossi, Mori, Sabattini, Caliandro, Zamboni, Mumolo

L'Assemblea Legislativa dell'Emilia-Romagna

Premesso che

- oggi vi è una evidente difficoltà in tutto il Paese ad assicurare il diritto alla salute, diritto fondamentale per tutte le persone, che la nostra Costituzione tutela e che lo Stato deve garantire;

- la sanità, se non vengono risolti i problemi di sottofinanziamento e di riconoscimento delle richieste del personale sanitario, rischia di perdere le due caratteristiche che ne hanno fatto un modello a livello mondiale: pubblica ed universalistica, in grado di garantire cure a qualsiasi cittadino, come accaduto in modo evidente durante la pandemia Covid.

Valutato che

- il rischio è un depauperamento del servizio sanitario nazionale che aggraverebbe le diseguaglianze di salute con ripercussioni gravissime sulla vita economica e sociale dell'Italia, come verificato durante il Covid, come purtroppo accade anche in grandi democrazie occidentali come gli Stati Uniti d’America;

- i Paesi europei più industrializzati hanno sistemi sanitari fortemente finanziati dallo Stato con percentuali sul PIL molto più alti dell'Italia.

Verificato che

- è assolutamente urgente che Governo e Parlamento affrontino i nodi più volte sollevati, anche da questa Assemblea, di prevedere norme e contratti per avere più personale formato e valorizzato; di affrontare l'innovazione dell'assistenza territoriale per la presa in carico delle persone con le Case di Comunità, come previsto dalla Missione 6 del PNRR e finanziando da subito in modo adeguato il DM 77, onde evitare il rischio del ricorso al privato per la gestione dei servizi sanitari territoriali, al rafforzamento della medicina di base (Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); ed inoltre: il superamento dei problemi della emergenza -urgenza e dei Pronto Soccorso; la valorizzazione ed il potenziamento degli ospedali pubblici; l'integrazione sociale e sanitaria, per garantire la domiciliarità e il sostegno dei caregiver; la salute mentale; i consultori e la prevenzione.

Considerato che

- per assicurare il diritto alla salute occorre assolutamente evitare una deriva mutualistica — assicurativa, come era in Italia prima della grande riforma sanitaria del 78 e che pertanto le risorse vanno reperite con un fisco equo e progressivo, come da dettato costituzionale.

Consapevoli che

- ben diversi sono i segnali e le scelte operate dalla legge di bilancio del Governo che ha destinato risorse assolutamente insufficienti per servizi sociali e sanitari, ha ulteriormente allargato la flat tax e reintrodotto condoni, in linea con la recente proposta di riforma fiscale ben poco aderente alla nostra Costituzione, che certamente non ha come obiettivi prioritari i comparti pubblici costituiti da sanità, sociale e scuola.

Rilevato che

- le preoccupazioni per il sottofinanziamento del sistema sanitario pubblico sono condivise da tutte le Regioni (di centrodestra e di centrosinistra) che hanno formulato un documento e chiedono l'apertura di un tavolo con il Governo, ma che a distanza di settimane non è ancora stato convocato.

Considerato che

- la Regione Emilia-Romagna, tramite il Presidente della Giunta regionale, ha più volte evidenziato l'importanza di un sistema sanitario, pubblico e universalistico, per fronteggiare eventi come quelli legati all'emergenza Covid-19;

- occorre rafforzare il sistema sanitario pubblico regionale quale fattore di modernizzazione economica e sociale, fattore imprescindibile non solo ad assicurare, in termini universalistici, il diritto alla salute a ciascun cittadino, a prescindere dalle sue condizioni economiche e sociali, ma anche un servizio alla comunità nel suo insieme di tutela della salute pubblica;

- la sanità emiliano-romagnola ha retto nell'emergenza, anzitutto grazie a queste caratteristiche, che ora andranno ulteriormente rafforzate con investimenti sulle strutture e le tecnologie, sul personale e sui servizi, ospedalieri e territoriali.

Valutato che

- occorre il sostegno finanziario dello Stato affinché la Regione possa continuare l'opera di rafforzamento della medicina del territorio, strutturare al meglio l'integrazione tra servizi territoriali e ospedalieri, continuare a puntare ad omogeneizzare il livello di assistenza sanitaria, riequilibrando la disponibilità dei servizi tra i grandi centri abitati e le aree rurali per superare le disparità e per garantire l'assistenza sanitaria alle persone come da atto di indirizzo approvato dalla Assemblea il 22/12/2022.

Visto che

- anche la società civile regionale si sta mobilitando e II Movimento per la Sanità Pubblica ha lanciato una petizione online per il diritto alla Salute e per salvaguardare la sanità pubblica ed universalistica indirizzata al Ministro Schillaci, condivisibile nei modi e nei contenuti.

Impegna la Giunta regionale

- ad un confronto serrato con il Governo affinché siano riconosciute le giuste richieste delle Regioni: le spese Covid ed energetiche ancora non rimborsate dallo Stato; un consistente aumento del Fondo Sanitario Nazionale a livello dei Paesi europei più avanzati; provvedimenti adeguati a rendere attrattiva la sanità pubblica per il personale sanitario, onde evitare la deriva privatistica;

- a chiedere al Governo che le scelte compiute con il PNRR di potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale siano assicurate garantendo le risorse per la gestione, in modo particolare per il personale necessario per fornire tutti i servizi sanitari come previsto dal DM 77 ed evitare il rischio di ricorso al privato per l‘erogazione delle prestazioni sanitarie nelle Case di Comunità e negli Ospedali di Comunità;

- a sollecitare tutti i Parlamentari dell'Emilia-Romagna a portare avanti, nell'ambito delle discussioni in Parlamento, le medesime istanze al fine di mantenere il servizio sanitario pubblico e universalistico, all'altezza dei bisogni di salute dei cittadini;

- a continuare il confronto con enti locali, associazioni economiche e sociali e i movimenti, al fine di sensibilizzare i cittadini rispetto alla necessità di salvaguardare la sanità pubblica della regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Nazionale.

Approvata a maggioranza dalla Commissione IV Politiche per la Salute e Politiche Sociali nella seduta del 3 maggio 2023.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina