n.188 del 12.07.2023 (Parte Prima)

Oggetto n. 7113 - Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto 6903 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2023. Altri interventi di adeguamento normativo". A firma dei Consiglieri: Fabbri, Bulbi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il Patrimonio indisponibile forestale di proprietà della Regione Emilia-Romagna è un insieme di proprietà pubbliche, composto prevalentemente da aree di elevato valore ambientale, paesaggistico, culturale e turistico-ricreativo;

la legge regionale n. 17 del 1993, di soppressione dell'Azienda Regionale delle Foreste dell'Emilia-Romagna, ha previsto all'art. 2 l'attribuzione delle funzioni tecnico-amministrative e di tutela dei beni silvo-pastorali appartenenti al Patrimonio forestale già esercitate dalla soppressa A.R.F., ai Parchi Nazionali, agli Enti per la Gestione per i Parchi e la Biodiversità e alle Unioni di Comuni;

ai sensi dell'art. 2 della citata L.R. 17/1993 e ss.mm.ii., gli interventi da attuare nel Patrimonio forestale sono realizzati dagli Enti competenti per territorio e per la realizzazione delle suddette funzioni sono loro riconosciuti appositi finanziamenti;

i provvedimenti di affidamento del Patrimonio forestale sono stati al momento assunti in forma di convenzione per le porzioni di patrimonio ricadenti nei territori di competenza a favore dei seguenti Enti:

- Unione dei Comuni Valli Taro e Ceno (convenzione di cui al repertorio n. 388 del 13/12/2019);

- Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano (convenzione di cui al repertorio n. 297 del 22/04/2016);

- Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia Centrale (convenzione di cui al repertorio n. 396 del 15/05/2020);

- Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità - Emilia Orientale (convenzione di cui al repertorio n. 409 del 26/11/2020);

- Unione della Romagna Faentina (convenzione di cui al repertorio n. 399 del 13/7/2020);

- Unione di Comuni della Romagna Forlivese - Unione Montana (convenzione di cui al repertorio n. 560 del 9/12/2020).

Sottolineato che

non risulta ad oggi ancora attiva alcuna convenzione in relazione all'affidamento e alla gestione del complesso del patrimonio indisponibile forestale "Bosco Panfilia" di Sant'Agostino in Comune di Terre del Reno (FE).

Dato atto che

la Regione sovrintende alla corretta pianificazione e utilizzazione delle risorse forestali, promuove l'aggregazione dei proprietari dei boschi (Consorzi forestali) e l'adozione di piani finalizzati alla corretta gestione che ne garantiscano la piena sostenibilità ambientale;

la Regione concentra nel Patrimonio indisponibile forestale regionale ("Demanio", quasi 38.000 ettari) e nelle altre proprietà pubbliche la forestazione, cioè l'azione pubblica di incremento e miglioramento delle superfici boscate, tradizionalmente condotta a vantaggio soprattutto della montagna. I principali interventi di forestazione consistono in diradamenti, conversioni all'alto fusto e manutenzione della viabilità forestale;

la Regione inoltre coordina il sistema di autorizzazioni riguardanti le richieste di prelievo di legno da parte di privati e ne verifica l'utilizzo. I boschi di proprietà privata in regione sono circa 1'80% del totale; nella maggior parte dei casi sono proprietà piccole e frammentate, soggette a tagli periodici per la produzione di legna da ardere.

Sottolineato altresì che

il Bosco della Panfilia è una rara foresta planiziale situata in Emilia-Romagna, nel comune di Sant'Agostino, al confine tra le province di Ferrara e Bologna, in un'ampia ansa golenale lungo la sponda sinistra del fiume Reno. Ha una estensione di 81 ettari così suddivisi: 50 sono di bosco naturale, 28 di rimboschimenti con specie autoctone effettuati a partire dai primi anni '80 e 3 ettari di stradoni e fossi di sgrondo. È delimitato ad ovest dal Cavo Napoleonico, a nord dall'abitato di Sant'Agostino, a est dalle campagne di Poggio Renatico e a sud dall'alveo del Reno (che divide le province di Ferrara e Bologna). Il Canale Emiliano Romagnolo sottopassa il lembo est del bosco e lo stesso fiume;

Il "Bosco di Sant'Agostino o Panfilia" fa parte del patrimonio indisponibile della Regione Emilia-Romagna ed è tra i siti di interesse comunitario con codice IT40600009[2] La Società Botanica Italiana lo ha classificato nel 1971 "biotopo di rilevante interesse vegetazionale".

Sottolineato che

il sito IT4060009 SIC Bosco di Sant'Agostino o Panfilia, ricade nella Regione Biogeografica Continentale ed è stato individuato dalla Regione Emilia-Romagna con D.G.R. n. 1242/02 occupa una superficie totale di 188 ettari di cui 123 ettari in Provincia di Ferrara e 65 ettari in Provincia di Bologna. I comuni interessati sono S. Agostino, Poggio Renatico, Galliera e Pieve di Cento;

dall'indagine catastale si evince che l'area del SIC Bosco della Panfilia ricade prevalentemente nel Comune di Sant'Agostino (FE) (118 Ha) e in misura minore tra i Comuni di Pieve di Cento (BO) (39 Ha), di Galliera (BO) (26 Ha) e Poggio Renatico (FE) (5 Ha). Il sito comprende un tratto del fiume Reno, la sua golena (area bolognese) e un lembo di foresta adiacente (area ferrarese), esempio relitto di bosco umido-ripariale di pianura un tempo diffuso in tutta la Padania. È delimitato ad Ovest dal Cavo Napoleonico, a Nord dall'abitato di Sant'Agostino, a Est dal le campagne di Poggio Renatico e a Sud in destra idraulica dalle campagne bolognesi. Il Canale Emiliano-Romagnolo sottopassa il lembo Est del bosco e lo stesso fiume;

l'area bolognese del sito, di proprietà demaniale e concessa in uso ai Comuni di Pieve di Cento e Galliera dal Servizio Tecnico del Bacino del Reno, è gestita direttamente dai Comuni.

Considerato che

la LR 17/1993 prevede che la gestione dei complessi forestali di proprietà regionale individuati quali patrimonio indisponibile siano gestiti, tramite rapporti convenzionali e il trasferimento di apposite risorse regionali, dagli enti di gestione per i Parchi e la biodiversità di cui alla LR 24/2011 o dalle Unioni di Comuni montani di cui agli artt. 8 e 9 della LR 21/2012 o dagli Enti di gestione dei Parchi nazionali laddove il patrimonio indisponibile regionale ricada al loro interno;

la modifica di cui al progetto di legge "Refit" oggi in approvazione si è resa necessaria affinché possa essere individuato un ente gestore del patrimonio indisponibile forestale anche per quei territori non afferenti agli ambiti in passato di competenza delle Comunità Montane: gli artt. 8 e 9 della LR 21/2012 regolano infatti solo questi territori e per i territori non ricompresi tra quelli delle preesistenti Comunità Montane l'unico gestore ammesso dalla norma attuale è l'Ente di gestione delle Aree protette, ma le competenze territoriali degli Enti di gestione per i Parchi e la biodiversità e quelli dei Parchi nazionali non sempre coprono i complessi forestali individuati come patrimonio indisponibile della Regione.

Rilevato che

nel caso del Complesso forestale denominato "Bosco della Panfilia", di circa 80 ettari e ricadente nel Comune di Terre del Reno (FE), attualmente non è individuabile un ente gestore: questo Comune, frutto di recente fusione tra Sant'Agostino e Mirabello, gestisce la materia forestale e non ha un'Unione di Comuni di riferimento, dato che è stata recentemente e definitivamente ratificata la cessazione dell'Unione Alto Ferrarese;

il complesso demaniale "Bosco Panfilia" è sito della Rete Natura 2000, ma non ricade in Parco o Riserva regionale: il Comune sembra dunque essere l'ente maggiormente vocato a prendere in gestione l'area, ma ancorché interessato, non è legittimato dall'attuale formulazione della norma regionale: sembra quindi opportuno dare la possibilità di gestire il patrimonio indisponibile forestale regionale anche ai Comuni, ove non sussista un'Unione.

Evidenziato che

le aree che costituiscono il Patrimonio forestale sono soggette a significativi flussi turistici che determinano il pericolo di incendi boschivi, soprattutto nei periodi dell'anno maggiormente siccitosi;

le strutture forestali del Patrimonio forestale devono essere mantenute e gestite per il miglioramento della biodiversità, per favorire l'assetto idrogeologico dei versanti, per la loro utilizzazione produttiva e per garantire la loro fruizione;

è necessario garantire interventi volti a prevenire le calamità naturali ed in particolare gli incendi boschivi;

è necessario assicurare la continuità delle attività già svolte dagli Enti di gestione del Patrimonio forestale e che occorre dunque destinare annualmente risorse finanziarie agli Enti gestori in relazione agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da effettuare nel patrimonio indisponibile forestale regionale, dando priorità alle tipologie di intervento, ordinarie e straordinarie, utili ad accrescere la resilienza ed il pregio ambientale dei complessi demaniali, a ridurre il rischio di incendio boschivo, per la tutela e la conservazione del patrimonio forestale regionale e per la sicurezza e l'incolumità dei fruitori.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

a garantire, a seguito della modifica normativa di cui all'articolo 3 del progetto di legge c.d. "Refit" oggi in approvazione, che i futuri enti gestori di complessi forestali, quali ad esempio il "Bosco Panfilia", siano accompagnati, oltre che dal necessario rapporto convenzionale e da un'ampia concertazione con gli Enti locali, anche da una compartecipazione della Regione alla loro gestione, secondo la normativa vigente.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell’11 luglio 2023

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