n.170 del 18.06.2014 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 5512 - Risoluzione per condannare, in relazione alla morte di Federico Aldrovandi, il comportamento degli agenti coinvolti e del sindacato SAP in merito agli applausi loro tributati durante il Congresso svoltosi a Rimini, per esprimere vicinanza alla famiglia Aldrovandi e per invitare il Governo a porre in essere azioni volte a ripristinare il rispetto delle competenze costituzionali dei vari poteri dello Stato. A firma dei Consiglieri: Mandini, Montanari, Pariani, Sconciaforni, Naldi, Riva, Barbati, Mumolo
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
come noto, il 6 luglio 2009 quattro poliziotti vengono condannati in primo grado a 3 anni e 6 mesi di reclusione, per "eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi" relativamente la vicenda giudiziaria che ruota attorno all'uccisione dello studente ferrarese diciottenne Federico Aldrovandi;
il 10 giugno 2011 la Corte d'Appello di Bologna ha confermato la pena sancita in primo grado dal tribunale di Ferrara per la morte di Federico Aldrovandi, accogliendo in questo modo le richieste della PG e respingendo in toto le tesi difensive;
il 21 giugno 2012, dopo l'iter giudiziario, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna;
i poliziotti hanno beneficiato dell'indulto, che ha coperto 36 dei 42 mesi di carcerazione previsti dalla condanna.
Rilevato che
all’esito della pronuncia definitiva di condanna, sono stati avviati i conseguenti procedimenti disciplinari, conclusi il 3 gennaio 2013, con provvedimento del Capo della Polizia che ha irrogato agli agenti la sanzione della sospensione dal servizio per la durata di sei mesi, in adesione a quanto proposto dai rispettivi consigli provinciali di disciplina;
il Procuratore Generale in Cassazione ha definito "schegge impazzite", che hanno "bastonato di brutto per mezz’ora" un diciottenne incensurato, disarmato e che non stava commettendo reati, gli agenti condannati;
sempre il Procuratore Generale in Cassazione ha affermato che tali agenti hanno compiuto violazioni "riconducibili alla disciplina normativa - contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica n. 737 del 1981 - relativa ai casi di negligenza in servizio di particolare gravità e di comportamento non conforme al decoro delle funzioni degli appartenenti ai ruoli dell’amministrazione della pubblica sicurezza".
Considerato che
in data 29 aprile 2014, al Grand Hotel di Rimini, riuniti per l’ottava edizione del Congresso nazionale del Sap, i delegati del sindacato autonomo di polizia hanno tributato cinque minuti di applausi a tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del diciottenne;
tale gesto risulta essere gravemente offensivo nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della polizia;
tali applausi non solo negano la giustizia ma negano anche la sentenza Aldrovandi creando un pericoloso precedente di scollamento tra poteri dello Stato;
Governo e vertici nazionali della Polizia hanno espresso sdegno e riprovazione per quanto accaduto.
Condanna
nettamente e senza esitazione il comportamento degli agenti coinvolti e del sindacato SAP, i cui vertici non hanno chiaramente preso le distanze da tale episodio.
Esprime
completa vicinanza alla famiglia Aldrovandi.
Invita
il Governo ad affrontare urgentemente la questione valutando la messa in campo di ogni azione possibile, atta a ripristinare il rispetto delle competenze costituzionali dei vari poteri dello Stato, presupposto imprescindibile per l’esistenza di uno Stato di diritto.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 maggio 2014