n.136 del 22.05.2013 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 3943 – Risoluzione proposta dai consiglieri Serri, Vecchi Luciano, Monari, Pariani, Sconciaforni, Donini, Grillini, Noè, Bazzoni, Mandini, Manfredini, Lombardi, Paruolo, Fiammenghi, Mumolo, Vecchi Alberto, Malaguti, Cavalli, Favia, Bartolini, Bonaccini, Montanari, Piva, Zoffoli, Pagani, Meo, Naldi, Defranceschi, Alessandrini, Ferrari, Moriconi, Mori, Mazzotti, Barbieri, Casadei, Garbi, Bernardini, Riva, Carini, Filippi e Bignami per impegnare la Giunta a completare rapidamente la verifica dei danni causati dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013 e ad avviare le procedure per la dichiarazione di "evento calamitoso", per il risarcimento danni subiti, per il riconoscimento della dichiarazione dello stato di emergenza
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
negli ultimi tre mesi si sono susseguiti sull’intero territorio regionale una serie di eventi meteorologici di intensità eccezionale che hanno causato ingentissimi danni al territorio, alle abitazioni ed alle attività economiche.
In particolare le abbondanti piogge ed il disgelo primaverile hanno provocato una situazione di dissesto idrogeologico che ha coinvolto tutta la Regione ed in particolare la dorsale appenninica, costringendo ad evacuare diverse decine di persone da abitazioni site in zone a rischio di frane e compromettendo la stabilità strutturale di abitazioni ed edifici commerciali ed industriali, che iniziano a mostrare segni evidenti degli effetti del dissesto franoso.
A questa emergenza si è aggiunta la distruzione causata dalla tempesta che si è abbattuta venerdì scorso, 3 maggio, nei territori delle province di Modena e Bologna, dove trombe d’aria ed una grandinata eccezionale hanno sradicato alberi, sfondato tetti e divelto case e capannoni, oltre ad avere distrutto completamente le colture agricole prossime alla maturazione.
In particolare ed essere colpiti sono i Comuni di Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale nel Bolognese, a Castelfranco Emilia e Mirandola nel Modenese, già messi in ginocchio dal terremoto del 2012.
Sottolineato che
lo scorso 5 aprile il Presidente Vasco Errani ha richiesto il riconoscimento dello stato di emergenza per far fronte ai danni legati al dissesto idrogeologico. Tale richiesta è stata integrata il 6 maggio con quella relativa al riconoscimento dei danni legati alla tromba d’aria.
Sebbene il conto dei danni sia ancora incompleto e la situazione resti in evoluzione per quanto riguarda le frane - tanto che nel territorio collinare e montano è tuttora attivo lo stato di attenzione per dissesti idrogeologici - una prima stima dei danni ha portato alla richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di circa 116mln€ per far fronte solo ai primi, urgenti ed improrogabili interventi pubblici. Complessivamente ad oggi sono state rilevate 1.654 segnalazioni di dissesti, evacuate 96 persone, 31 civili abitazioni distrutte o fortemente danneggiate, 24 attività produttive con gravi danni o distrutte, 47 strade interrotte che non presentano percorsi alternativi. I danni ai privati incrementano la richiesta complessiva al Governo ad oltre 140 milioni di euro.
I danni causati dalla tromba d’aria di venerdì scorso - che ha determinato 13 feriti, 119 sfollati e 227 edifici compromessi - da una prima stima ammontano a circa 30 milioni di euro.
Valutato che
la tempestività ed appropriatezza dei soccorsi in entrambi i casi, così come la celerità con cui la Regione ha provveduto a stanziare le prime, necessarie risorse ha permesso di limitare per quanto possibile i danni ambientali, sociali ed economici, che comunque restano rilevantissimi e necessitano dell’immediato intervento dello Stato.
Anche in Parlamento è stata presentata una mozione che chiede al Governo di dare pronta risposta alle richieste della Regione Emilia-Romagna, di prevedere per la Regione e gli Enti locali coinvolti la deroga al patto di stabilità interno relativamente alla spesa per investimenti, infine di finanziare, con una quota fino ad un massimo del 25 per cento, interventi strutturali anche a favore dei soggetti privati e delle attività produttive danneggiate.
Inoltre l’Assessore Gazzolo, con una lettera datata 9 aprile 2013, ha evidenziato la necessità di un flusso costante di risorse statali da destinare anche alla manutenzione ordinaria del territorio, mentre sembra necessario prevedere un provvedimento normativo ad hoc per il ristoro dei danni al patrimonio edilizio privato e sulle attività produttive.
In data 30 aprile 2013 il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, in una missiva inviata al neo premier Enrico Letta ha sollecitato un’azione del Governo per il celere riconoscimento della dichiarazione di stato di emergenza, lo stanziamento di risorse indispensabili per l’assistenza alla popolazione colpita e la realizzazione degli interventi per il ritorno alla normalità, nonché il ripristino sul patrimonio edilizio privato e sulle attività produttive e agricole, oltre che per la definitiva messa in sicurezza.
Con nota del 6 maggio 2013 il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha richiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri di estendere la dichiarazione di stato di emergenza già avanzata con la nota del 5 aprile anche per gli eventi del 3 maggio.
Tutto ciò premesso e considerato
impegna la Giunta
a completare rapidamente la verifica analitica dei danni causati dalla tromba d’aria del 3 maggio e ad avviare le procedure necessarie alla dichiarazione di "evento calamitoso" da parte del ministero dell'Agricoltura, che consentirà di far intervenire il Fondo di Solidarietà nazionale per l'indennizzo dei danni materiali e l'esenzione dai pagamenti fiscali, previdenziali e contributivi alle aziende agricole danneggiate.
Ad attivarsi in tutte le sedi più opportune per garantire il pieno riconoscimento ed il completo risarcimento dei danni subiti dalle famiglie e dalle imprese colpite dagli eventi citati, sollecitando al Governo l’adozione di ogni atto necessario allo scopo.
Ad attivarsi in tutte le sedi più opportune per chiedere al Governo il celere riconoscimento della dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi dell’art. 5 della legge 225 del 1992 e la messa a disposizione delle risorse indispensabili per:
- l’assistenza alla popolazione colpita;
- la realizzazione degli interventi di somma urgenza per il ritorno alla normalità.
Ad attivarsi affinché il Governo metta a disposizione, attraverso un provvedimento normativo ad hoc, le risorse indispensabili per:
- il ripristino dei danni sul patrimonio edilizio privato e sulle attività produttive e agricole;
- la definitiva messa in sicurezza del territorio.
Ad attivarsi perché vengano perfezionate le procedure di finanziamento tuttora in corso con la Legge di Stabilità 2013, relative:
- alla ripartizione delle risorse di cui all'articolo 1, comma 548, della Legge di Stabilità per il 2013 (legge n. 228 del 2012), relative all'emergenza alluvionale del novembre 2012, che nell'Allegato 1 definisce il riparto dei fondi destinando all'Emilia-Romagna 8,8 milioni di euro per investimenti;
- alla ripartizione delle risorse di cui all'articolo 1, comma 290, della Legge di Stabilità 2013, relative - per l'Emilia-Romagna - all'emergenza neve verificatasi nel febbraio 2012, che nell'Allegato 1 definisce il riparto dei fondi destinando alla Regione 12,8 milioni di euro in tre annualità, di cui 5,7 milioni di euro per il 2013;
- all'Accordo di Programma finalizzato alla "Programmazione e finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico" sottoscritto in data 3 novembre 2010 dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Presidente della Regione Emilia-Romagna, sulla base dell'articolo 2, comma 240, della Legge Finanziaria 2010 (Legge n. 191 del 2009), che ha previsto l’assegnazione di fondi, pari a un miliardo di euro, per interventi di risanamento ambientale a piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio: dei 90 milioni di euro attribuiti alla Regione Emilia-Romagna, ridotti poi a 81 per effetto del D.L. 225/2010 Decreto Milleproroghe 2011, complessivamente sono state stanziate ad oggi risorse per 57,4 milioni di euro, di cui 24 milioni sono stati recentemente assegnati e renderanno possibile la realizzazione di 46 interventi già definiti nel Piano triennale (2011-13) per la prevenzione del rischio idrogeologico.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 7 maggio 2013