n.12 del 17.01.2024 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6144 - Risoluzione per impegnare la Giunta a valutare l'attivazione di un processo partecipativo deliberativo sul tema della transizione ecologica e del contrasto al cambiamento climatico. A firma della Consigliera: Zamboni

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

il crescente astensionismo alle elezioni politiche (lo scorso 25 settembre l’affluenza è scesa al 63,91%) e alle amministrative impone di mettere in campo nuovi strumenti e iniziative per rivitalizzare la democrazia e favorire la responsabilizzazione dei cittadini e la loro partecipazione nei processi decisionali che incidono sulla qualità di vita individuale e collettiva;

l’emergenza climatica in atto richiede di accelerare la transizione ecologica e quella energetica che richiedono profondi cambiamenti non solo nei settori produttivi, energetici e dei trasporti, ma anche nella sfera dei comportamenti e dei consumi privati. Il successo del complesso processo di transizione dipende anche dalla motivazione dei vari soggetti a fare ognuno la propria parte, motivazione che va costruita con una corretta informazione e con il loro coinvolgimento nei percorsi deliberativi.

Considerato che

il regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento e del Consiglio (Legge europea sul clima) prescrive misure partecipative per il pubblico, in particolare indicando che “ogni Stato membro istituisce un dialogo multilivello sul clima e sull’energia ai sensi delle norme nazionali, in cui le autorità locali, le organizzazioni della società civile, la comunità imprenditoriale, gli investitori e altri portatori di interessi pertinenti nonché il pubblico siano in grado di partecipare attivamente e discutere il conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione […] e i vari scenari previsti per le politiche in materia di energia e di clima, anche sul lungo termine, e di riesaminare i progressi compiuti;

quale condizione imprescindibile per il loro successo, le soluzioni innovative individuate dal Green deal europeo richiedono il coinvolgimento della società civile nei processi deliberativi al fine di progettare tali soluzioni sulla base del consenso e nel rispetto della sostenibilità ed equità sociali.

Rilevato che

con la Legge regionale n. 15 del 2018 “Legge sulla partecipazione all'elaborazione delle politiche pubbliche”, la Regione Emilia-Romagna promuove la partecipazione attiva dei cittadini singoli e associati nonché di altri soggetti pubblici e privati. La partecipazione si realizza attraverso l'inclusione di tutti i soggetti nella elaborazione delle politiche e delle decisioni pubbliche. La legge mette a disposizione risorse, strumenti e competenze per attivare processi di democrazia partecipativa e garantendo la più ampia informazione a sostegno dei processi partecipativi;

la suddetta legge pone tra i suoi obiettivi:

  • promuovere l'innovazione sociale e istituzionale, favorire la diffusione di opinioni informate, la cittadinanza attiva e la partecipazione dei cittadini ai processi di assunzione delle decisioni e di valutazione di politiche e servizi pubblici;
  • rafforzare la democrazia e le sue istituzioni, contribuendo a rinnovare la loro azione e facilitando l'utilizzo di pratiche e strumenti di democrazia partecipativa;
  • attivare modalità operative condivise tra la pubblica amministrazione e i soggetti che prendono parte ai percorsi di partecipazione, per ridurre possibili ostacoli, ritardi e conflitti;

l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, nell’ambito delle attività per la promozione della partecipazione dei cittadini alla elaborazione delle politiche regionali e locali, ha finanziato la traduzione e promosso la diffusione del volume di Patrizia Nanz e Miriam Fritsche “La partecipazione dei cittadini: un manuale. Metodi partecipativi: protagonisti, opportunità e limiti”.

Evidenziato che

Extinction Rebellion è un movimento internazionale che si è costituito nel 2018 in risposta alla devastazione ecologica del Pianeta causata dalle attività umane. In tutti gli 81 Paesi in cui è attivo chiede che vengano realizzate Assemblee dei cittadini sul clima per sbloccare l’inazione dei governi nell’affrontare l’emergenza climatica ed ecologica. Tali Assemblee (composte da persone sorteggiate su base campionaria che - col supporto di esperti - studiano, dibattono e deliberano) fungono da strumenti di partecipazione democratica con cui i cittadini aiutano i politici a impegnarsi in quelle azioni radicali indispensabili per affrontare la più grande emergenza del nostro tempo;

negli ultimi vent’anni in tutto il mondo, e in particolare in Europa, sono state attivate Assemblee di cittadini su temi etici (diritti civili, aborto, eutanasia, crisi climatica…), su questioni istituzionali (riforma elettorale, riforma della Costituzione) e su questioni complesse ma più specifiche a livello locale. Negli anni più recenti, Assemblee sul clima si sono svolte in Scozia, Irlanda, Jersey, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Finlandia, Portogallo, Austria, Germania;

questo nuovo strumento democratico ha dimostrato che i cittadini sono in grado di deliberare e agire come decisori politici in prima persona, e non solo come elettori. Inoltre, ha dimostrato che - con un’attenzione ai processi di formazione e discussione in gruppi secondo metodi di facilitazione del confronto - si crea un clima collaborativo che motiva e sostiene le persone a trovare soluzioni condivise, anche partendo da iniziali posizioni divergenti;

in particolare, in Austria l’assemblea dei cittadini si è riunita per sei settimane per rispondere alle domande con proposte di misure da adottare: “Che futuro vogliamo? Da dove ricaviamo la nostra energia? Quale tipo di dieta alimentare dobbiamo seguire per tutelare il Pianeta?”;

in Francia, di fronte alle proteste dei gilet gialli contro la decisione, climaticamente fondata ma osteggiata sul piano sociale, di aumentare il costo dei carburanti, il Presidente francese Emmanuel Macron ha cambiato strada e ha cercato di costruire il consenso sociale sul da farsi lanciando la Convention Citoyenne pour le Climat, un’Assemblea composta dai 70 ai 100 cittadini sorteggiati in modo da essere rappresentativi di ciascuna delle 33 regioni francesi e dei 5 territori d’oltremare. L’assemblea per due fine settimana a marzo 2019 ha lavorato sui quattro temi: transizione ecologica; fiscalità e finanze pubbliche; democrazia e cittadinanza; organizzazione dello Stato e servizi pubblici. Obiettivo: individuare misure efficaci per ridurre di almeno il 40% le emissioni di gas serra al 2030 che fossero anche socialmente sostenibili. Divisi in piccoli gruppi, i cittadini hanno discusso e deliberato 149 raccomandazioni. Successivamente si è tenuta anche un’Assemblea nazionale composta da giovani tra i 18 e 24 anni;

in Germania l’Assemblea dei cittadini, composta da 160 membri rappresentativi della popolazione e dei Land, si è riunita dodici volte per rispondere, con proposte di misure concrete, alla domanda “Che politica per il clima vogliamo che vada bene per noi cittadini, per l’ambiente e i territori?”.

Evidenziato inoltre che

anche in Italia qualcosa si sta muovendo: il Comitato italiano per le assemblee dei cittadini/Politici per caso ha promosso una proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione delle Assemblee dei cittadini, e ha lanciato la campagna “Cittadini per il clima” per la raccolta delle 50mila firme necessarie alla presentazione della legge al Parlamento. La proposta di legge prevede che la prima “Assemblea dei cittadini” istituita sia sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici, come richiesto in vari Paesi da movimenti ecologisti internazionali;

il 13 luglio 2021 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato la modifica dello Statuto Comunale che ha riconosciuto la tutela del clima e la transizione ecologica giusta tra gli obiettivi programmatici dell’Ente e ha previsto l’Assemblea cittadina tra gli strumenti partecipativi del Comune. Lo scorso 29 luglio è stata approvata una modifica del Regolamento del Comune per definire i modi di indizione e funzionamento dell’Assemblea cittadina;

il 15 dicembre 2022 la Giunta del Comune di Bologna ha approvato la delibera con cui viene indetta l’Assemblea cittadina per il clima. Come prescritto dal Regolamento comunale, la richiesta di indizione dell’Assemblea è stata sottoscritta da 21 consiglieri con l’obiettivo supportare il percorso per raggiungere la neutralità climatica entro 2030. La composizione dell’Assemblea prevede la partecipazione di 100 membri: 80 residenti, selezionati per campionamento casuale stratificato (genere, età e quartiere di residenza) tra gli iscritti alle liste elettorali comunali, integrate con le classi di età dei sedicenni e diciassettenni, e 20 “city users”, come ad esempio studenti fuori sede, abbonati al trasporto pubblico extraurbano. L’assemblea, che verrà convocata entro 60 giorni dall’esecutività della delibera, avrà una durata massima di 4 mesi (8 incontri), rinnovabile di altri 3 (6 incontri);

nel febbraio 2022 il Comune di Milano ha adottato il Piano Aria e Clima - PAC, strumento strategico a tutela della salute e dell’ambiente finalizzato a ridurre l’inquinamento atmosferico e a rispondere all’emergenza climatica, composto da un pacchetto di 49 azioni, una delle quali prevede l’attivazione dell’Assemblea Permanente dei Cittadini sul Clima. La prima seduta del nuovo organismo di partecipazione civica si è tenuta lo scorso 3 dicembre e si riunirà ogni due mesi per monitorare e valutare la realizzazione delle azioni del Piano Aria e Clima del Comune di Milano. A pieno regime l'assemblea conterà 90 componenti effettivi che sono stati selezionati con criteri di rappresentatività tra coloro che hanno risposto all'invito del Comune di Milano, mandato a inizio novembre a 10 mila residenti estratti a sorte dall'Ufficio statistica.

Ricordato che

lo scorso 13 settembre la Giunta regionale, rispondendo in Aula a un’interrogazione di Europa Verde, ha confermato la volontà di coinvolgere i cittadini nell’elaborazione delle politiche sui temi del contrasto e dell’adattamento al cambiamento climatico e più in generale sulla transizione ecologica.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

a valutare l'attivazione, sul tema della transizione ecologica e del contrasto al cambiamento climatico, di un processo partecipativo deliberativo di cui fanno parte, ad esempio, metodi quali assemblea dei cittadini, giuria dei cittadini, e Citizen's Panel, sul modello già sperimentato dall'Unione Europea, al fine di coinvolgere le persone nell'elaborazione e definizione delle politiche e delle misure sia sui temi del contrasto e dell'adattamento al cambiamento climatico, sia più in generale sulla transizione ecologica, prevedendo strumenti e risorse per la gestione del processo, dalla selezione dei soggetti partecipanti affinché siano rappresentativi della popolazione regionale fino all'individuazione di soggetti terzi indipendenti che devono coordinarla.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 21 dicembre 2023

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