n. 61 del 11.04.2012 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2454 - Risoluzione proposta dai consiglieri Lombardi, Monari, Luciano Vecchi e Filippi, su mandato della I Commissione assembleare, per invitare la Giunta a porre in essere azioni volte ad individuare le priorità da seguire in tema di pagamenti dei fornitori, da parte della sanità regionale

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

la Commissione “Bilancio, Affari generali ed istituzionali” nella seduta del 27 febbraio scorso, in seguito all’informazione svolta dall’Assessore alla Sanità Lusenti in merito al ritardo dei pagamenti in sanità, ha conferito mandato al Presidente della Commissione stessa, ai sensi dell’articolo 107 comma 2 del Regolamento interno, di proporre il presente atto.

Preso atto

che il grave e persistente problema legato ai ritardi nei pagamenti da parte delle Aziende Sanitarie ai propri fornitori di beni e servizi comporta una sofferenza delle imprese che, fino ad ora, non ha trovato una soluzione strutturata, e che risulta oggi aggravata dalle difficoltà delle imprese nell’attuale fase economica e dal loro difficile rapporto con le banche, che stanno attuando una politica di stretta del credito.

Considerato che

la problematica dei ritardi dei pagamenti in sanità rappresenta una questione nazionale di lungo periodo, che negli anni si è riproposta ciclicamente con andamenti oscillanti e che fino ad ora non ha trovato un equilibrio stabile e positivo, riguardando, salvo alcune eccezioni sorrette da ragioni specifiche, la maggior parte delle Regioni italiane; infatti, a fine novembre 2011, il tempo medio di pagamento rilevato a livello nazionale è di 305 giorni, mentre in Emilia-Romagna il tempo medio di pagamento dei fornitori di beni e servizi da parte delle Aziende Sanitarie, era pari a 288 giorni.

Evidenziato che

tali difficoltà nei pagamenti sono dovute principalmente al ritardo con cui la Regione Emilia-Romagna e, di conseguenza, le Aziende Sanitarie, ricevono i trasferimenti dei fondi statali.

Dato atto che

il recente sblocco di risorse a favore di questa Regione da parte del Governo Monti per 600 milioni di euro, che si aggiungono ai 125 milioni stanziati dal precedente Governo, permetteranno da questo mese di marzo di ridurre di almeno 90 giorni i tempi di attesa con cui le Aziende Sanitarie pagano i propri fornitori.

Sottolineato che

le soluzioni vanno cercate a livello nazionale nell’ambito del confronto in essere tra le Regioni ed il Governo sul nuovo Patto per la salute, in modo da ridisegnare - per arginare tali problemi - i meccanismi di trasferimento dei flussi di cassa, superando le criticità introdotte dai governi precedenti.

Considerato che

al di là dei problemi di livello nazionale sopra esposti, in questa fase delicatissima per il Paese, si rende necessario intervenire per aiutare la crescita ed il rilancio dell’economia del sistema emiliano-romagnolo, senza implicare ipotesi che comportino una maggiore esposizione debitoria della Regione e senza incidere sul sistema e sugli standard di offerta dei servizi.

Invita la Giunta regionale

ad assumere, a livello statale, le iniziative ritenute più idonee al fine di superare le problematiche sopra evidenziate per ottenere un più celere andamento dei flussi di cassa del fondo sanitario nazionale, promuovendo gli opportuni accordi da inserire allo scopo nel Patto per la Salute;

ad adottare tutte le opportune iniziative ed i provvedimenti ritenuti necessari per formulare nei confronti delle Aziende Sanitarie pubbliche gli orientamenti utili ad accompagnare le scelte locali ed aziendali, individuando scale di priorità da seguire nel campo dei pagamenti della sanità regionale;

a predisporre, nell’ambito di tali indicazioni, misure idonee a tutelare le imprese che forniscono servizi e garantiscono occupazione con impiego massiccio di forza-lavoro, per le quali i ritardi nei pagamenti possono comportare gravi pregiudizi, influendo sulla possibilità da parte delle stesse di pagare i lavoratori e minando la loro solidità finanziaria.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 marzo 2012

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