n.442 del 23.12.2020 periodico (Parte Seconda)

Disposizione in materia di fanghi di depurazione di acque reflue

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- la direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione di fanghi di depurazione in agricoltura;

- la direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque;

- il D. Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99 “Attuazione della direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura”;

- la legge regionale 19 aprile 1995, n. 44 “Riorganizzazione dei controlli ambientali e istituzione dell'Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente (ARPA) dell'Emilia-Romagna”;

- il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”;

- l’articolo 41 della legge 16 novembre 2018, n. 130 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze”, contenenti Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione

- la L.R. n. 13/2015 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni” e ss.mm.ii.;

Richiamate:

- la propria deliberazione del 30 dicembre 2004, n. 2773 “Primi indirizzi alle Province per la gestione e l’autorizzazione all’uso dei fanghi di depurazione in agricoltura”, come modificata con la deliberazione della Giunta regionale 14 febbraio 2005, n. 285;

- la propria deliberazione del 7 novembre 2005, n. 1801 “Integrazione delle disposizioni in materia di gestione dei fanghi di depurazione in agricoltura”;

- la propria deliberazione del 23 aprile 2007, n. 550 “Programma di approfondimento delle caratteristiche di qualità dei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura”;

- la propria deliberazione del 11 marzo 2009, n. 297 “Adeguamenti e misure semplificative delle disposizioni in materia di gestione dei fanghi di depurazione in agricoltura”;

- la propria deliberazione del 04 marzo 2019, n. 326 “Disposizioni urgenti in materia di utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione”;

Premesso che:

- l’art. 41, del D.L. 28 settembre 2018 n. 109 recante “Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.” convertito con legge 16 novembre 2018, n. 130, ha introdotto “Disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione” prevedendo in particolare nuovi parametri da ricercare nei fanghi di depurazione relativamente a tutte le categorie produttive;

- la propria deliberazione n. 326/2019, nelle more di una più completa revisione della disciplina statale in materia di fanghi, ha inteso coordinare le disposizioni contenute nella norma statale con quelle presenti nelle deliberazioni regionali, con particolare riferimento ai parametri da ricercare nei fanghi di depurazione;

- la propria deliberazione n. 326/2019 ha stabilito in tre anni dall’entrata in vigore della stessa il termine entro il quale riesaminare le disposizioni in materia di utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione;

- la propria deliberazione n. 2773/04 al punto 3, paragrafo XXII – “Catasto degli utilizzatori dei fanghi in agricoltura / Flussi informativi” prevede che le Province redigano e trasmettano alla Regione Emilia-Romagna, entro il 31 marzo di ogni anno, la “Relazione annuale sull’utilizzo dei fanghi di depurazione”, ai sensi dell’art. 6, punto 5 del D.Lgs. n. 99/92.

- tale relazione si basa sui dati raccolti nelle tabelle 1 e 2, Appendice 1, alla propria deliberazione n. 2773/04 e tali tabelle non sono aggiornate con i parametri di recente introduzione;

Dato atto che:

- nel corso del 2020 è stata utilizzata in via sperimentale una nuova tabella di raccolta dati che raccoglie in un unico file i dati necessari al flusso informativo verso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,

- tale sperimentazione ha avuto esito positivo nella misura in cui le aziende titolari di autorizzazione all’utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione sono state in grado di compilare i campi richiesti;

Ritenuto:

- necessario, al fine di garantire il flusso informativo verso il Ministero dell’Ambiente relativo ai fanghi utilizzati in agricoltura, che la predetta tabella di raccolta dati, venga compilata e trasmessa nel formato.xlsx dalle aziende titolari di autorizzazione all’utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione (AUA o AIA) alle SAC ARPAE di riferimento.

- necessario che le SAC ARPAE, provvedano a trasmettere le tabelle ricevute dalle singole aziende titolari di autorizzazione ai competenti uffici regionali entro il 30 aprile di ogni anno, trasmettendo contestualmente anche i file.pdf contenenti i certificati analitici dei fanghi e dei terreni che sono stati analizzati nell’anno solare di riferimento;

Ritenuto pertanto:

- nelle more dell’aggiornamento delle disposizioni nazionali in materia di utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione, necessario procedere ad una revisione organica ed aggiornamento delle numerose disposizioni attualmente vigenti in ambito regionale in materia di fanghi di depurazione ed adeguare le modalità di raccolta dei dati da parte dei titolari di autorizzazione con riferimento anche ai parametri recentemente introdotti;

Visti:

- il D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;

- la propria deliberazione n. 83, del 21 gennaio 2020 “Approvazione piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2020 -2022”, ed in particolare l’allegato D “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2020- 2022”;

Richiamate:

- la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007” e ss.mm.ii.;

- la propria deliberazione n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella regione Emilia-Romagna”;

- la propria deliberazione n. 1059 del 3 luglio 2018 "Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Direzioni generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'anagrafe per la stazione appaltante (RASA) e del Responsabile della protezione dei dati (DPO)”;

- la propria deliberazione n. 733 del 25 giugno 2020 concernente “Piano dei fabbisogni di personale per il triennio 2019/2021. Proroga degli incarichi dei Direttori Generali e dei Direttori di Agenzia e Istituto in scadenza il 30/06/2020 per consentire una valutazione d'impatto sull'organizzazione regionale del programma di mandato alla luce degli effetti dell'emergenza COVID-19. Approvazione”;

Richiamate inoltre le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

Dato atto che il Responsabile del Procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell’Assessore all'ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile;

A voti unanimi e palesi

delibera

per i motivi esposti in premessa e da intendersi qui integralmente richiamati, nelle more di una più completa revisione delle disposizioni statali in materia di fanghi, di:

1) approvare la “Tabella di raccolta dati”, Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, che sostituisce le tabelle 1 e 2, Appendice 1 alla propria deliberazione n. 2773/04;

2) stabilire che tale tabella, sarà compilata e trasmessa nel formato.xlsx dalle aziende titolari di autorizzazione all’utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione (AUA o AIA) alle SAC ARPAE di riferimento;

3) prevedere che le SAC ARPAE, a loro volta, si occupino di verificare la completezza della documentazione ricevuta e di trasmettere le tabelle ai competenti uffici regionali entro il 30 aprile di ogni anno. In tale occasione saranno contestualmente inviati anche i file.pdf contenenti i certificati analitici dei fanghi e dei terreni che sono stati analizzati nell’anno solare di riferimento;

4) istituire con determina dirigenziale, entro tre mesi dall’entrata in vigore del presente provvedimento, il gruppo di lavoro composto dai principali portatori di interesse per riesaminare ed aggiornare le disposizioni regionali in materia di utilizzo agronomico dei fanghi di depurazione;

5) dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa e, in particolare, a quanto previsto dal Piano triennale di prevenzione della corruzione ai sensi dell’art. 7 bis, comma 3, del D. Lgs n. 33 del 2013 e ss.mm.ii.;

6) pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.

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