n.237 del 02.08.2021 (Parte Seconda)

Oggetto n. 3653 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto assembleare 3255 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Approvazione del Documento Strategico regionale per la Programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo (DSR 2021-2027)". A firma della Consigliera: Piccinini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

l'oggetto assembleare 3255 definisce il quadro strategico all'interno del quale indirizzare l'insieme delle risorse europee e nazionali di cui beneficerà il territorio regionale, favorendo una visione della programmazione fondata sull'integrazione, delineando la programmazione unitaria dei fondi europei e statali per il periodo 2021-2027;

il DSR, in questa logica, orienta la programmazione operativa dei fondi gestiti dall'Amministrazione regionale verso gli obiettivi strategici già inseriti nel Patto per il Lavoro e per il Clima;

il DSR individua gli obiettivi strategici della programmazione regionale definendo l'Emilia­Romagna come:

- regione della conoscenza e dei saperi;

- regione della transizione ecologica;

- regione dei diritti e dei doveri;

- regione del lavoro, delle imprese e delle opportunità;

il DSR, inoltre, riconosce alla ricerca e innovazione un ruolo trainante per la transizione verso modelli di produzione e consumo più equi e sostenibili, evidenziando la necessità che sia sul fronte tecnologico sia su quello sociale si determini una trasformazione dei sistemi esistenti che consenta di affrontare le sfide di cambiamento e rispondere ai nuovi bisogni della società, tanto sul fronte economico quanto su quello ambientale e sociale.

Richiamato che

la scelta di orientare verso la sostenibilità i sistemi di produzione e l'approvvigionamento energetico può trovare risposte importanti e innovative nelle soluzioni che, con modalità diverse, sono state introdotte negli ultimi anni in alcuni paesi, anche europei, poggiando sull'opportunità di ricorrere a coperture fotovoltaiche sopra corsi d'acqua artificiali ed anche specchi d'acqua;

queste soluzioni, applicate in modo sempre più diffuso in diversi paesi, europei ed extraeuropei, rispondono a tre obiettivi:

- alimentare in modo assolutamente ecologico e rinnovabile gli stessi impianti di pompaggio e distribuzione delle reti idriche artificiali;

- consentire la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, su larga scala ed utilizzando superfici non destinabili alla coltivazione;

- ridurre in modo drastico l'evaporazione dell'acqua lungo i canali, contribuendo quindi in modo diretto all'ottimizzazione della risorsa;

le tecnologie al momento in uso sono state finalizzate ad affrontare le esigenze e le criticità specifiche dei singoli contesti, consentendo, quindi, la realizzazione di impianti capaci di tenere conto delle peculiarità geologiche, idrauliche, paesaggistiche, climatiche ed economiche dei territori;

l'Emilia-Romagna, come tutto il bacino padano, è attraversato da una fitta rete di canali di irrigazione che potrebbero prestarsi a questo fine; a cominciare dal CER, il Canale Emiliano­ Romagnolo che, con i suoi 135 km, è la più lunga asta irrigua italiana, gestito da un Consorzio di bonifica di secondo grado, vale a dire da un organismo di diritto pubblico regolato da norme regionali.

Valutato che

appare coerente con gli indirizzi del DSR e, in particolare, con la linea guida della transizione ecologica del nostro sistema di sviluppo l'attrezzaggio con coperture fotovoltaiche sia delle aree su cui sorgono gli impianti di pompaggio e distribuzione sia della stessa asta idrica dei canali a fini irrigui e, in particolare, del CER.

Impegna la Giunta regionale

a prevedere che il processo di attuazione delle strategie definite dal DSR preveda le analisi di fattibilità e la conseguente realizzazione, sulla base delle soluzioni più appropriate e compatibili con il territorio dell'attrezzaggio con coperture fotovoltaiche degli impianti di captazione e distribuzione e delle aste dei canali a fini irrigui, quali, in particolare, il Canale Emiliano-Romagnolo, come parte altamente qualificante del percorso per la transizione ecologica della regione.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 30 giugno 2021

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