n.188 del 12.06.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 7593 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Ministero competente affinché, nel più breve tempo possibile, venga valorizzata la figura del laureato in scienze motorie attraverso un provvedimento legislativo finalizzato al riconoscimento di tale figura professionale, attivandosi inoltre nei confronti del Governo affinché i costi sostenuti dai cittadini per la prescrizione medica dell’attività fisica e motoria adattata possano essere fiscalmente detraibili al pari di altre spese mediche. A firma dei Consiglieri: Calvano, Marchetti Francesca, Caliandro, Lori, Boschini, Poli, Mumolo, Taruffi, Torri, Prodi, Rossi, Tarasconi, Rontini, Ravaioli, Bagnari, Cardinali, Iotti, Zappa-
terra, Zoffoli, Sabattini, Serri, Soncini, Mori

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 Premesso che

in occasione dell’approvazione della legge regionale n. 8 del 2017 “Norme per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive” veniva approvato l’ordine del giorno n. 8, a firma dei consiglieri Andrea Bertani, Paolo Calvano e Raffaella Sensoli, che si concludeva impegnando la Giunta e l’Assemblea, per quanto di competenza:

“1. a richiedere al Governo ed al Parlamento l’inserimento della laurea magistrale, di durata quinquennale (classe L67) in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate fra i titoli necessari per l’esercizio della professione nelle équipe sanitarie;

2. a porre all’attenzione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni il tema dell’esercizio della professione, attraverso un’intesa in Conferenza Stato-Regioni, da parte dei laureati in scienze motorie nelle équipe sanitarie.”;

la Regione Emilia-Romagna è da tempo impegnata sul tema della prevenzione sanitaria, attraverso diversi atti ha infatti promosso puntuali interventi di contrasto dei fattori di rischio. La promozione, la prescrizione e la somministrazione dell’attività fisica sono oggi per la nostra Regione uno strumento fondamentale della prevenzione sanitaria;

la Regione Emilia-Romagna attraverso il Piano Regionale della Prevenzione 2015-2018 (PRP) ha promosso azioni mirate e puntuali in un regime di intersettorialità, interistituzionalità e interprofessionalità al fine di contrastare i fattori di rischio. In particolare, il “programma 6.7” del PRP prevede lo sviluppo di interventi per la promozione e la diffusione della pratica dell’esercizio fisico, anche attraverso la prescrizione, nelle persone con patologie croniche;

con la D.G.R. n. 2127 del 5 dicembre 2016 la Regione ha fornito gli indirizzi sulla costruzione di percorsi per la promozione dell’attività fisica nelle persone affette da patologie croniche, attraverso l’integrazione e la realizzazione di programmi intersettoriali, che includono partnership tra sistema sanitario e soggetti pubblici e privati del territorio, azioni di comunicazione ai cittadini e agli operatori sanitari e la realizzazione di momenti di counselling individuale sull’esercizio fisico. L’attuazione di tale delibera prevede, a livello delle Aziende USL:

- lo sviluppo di opportunità sul territorio, inclusa una rete di Palestre, non sanitarie, che si mantiene in costante contatto con il sistema sanitario, anche attraverso una formazione specifica sull’attività motoria adattata;

- l’azione coordinata del Servizio Sanitario Regionale per la promozione dell’attività fisica per persone con patologie croniche, con uno sviluppo interaziendale nelle realtà in cui insistano più aziende sanitarie. Dal punto di vista organizzativo, ciò implica il coinvolgimento di una pluralità di attori e l’individuazione di punti di riferimento e coordinamento;

- lo sviluppo della rete territoriale delle opportunità, l’organizzazione delle attività formative destinate ai soggetti del territorio, il processo di riconoscimento formale delle Palestre che Promuovono Salute e per l’Attività Motoria Adattata è coordinato dai Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’Azienda USL territorialmente competente;

- il coordinamento locale per l’attuazione degli indirizzi per la promozione dell’attività fisica nelle persone affette da patologie croniche.

La DGR n. 2127/2016 prevede inoltre l’individuazione di specifiche patologie per le quali, al fine di conseguire maggiore aderenza, efficacia e sicurezza, siano adottati protocolli operativi, in base ai quali il personale sanitario possa effettuare una “prescrizione” dell’esercizio fisico.

I protocolli operativi definiscono, anche, i criteri per l’invio del cittadino affetto da patologia cronica a un eventuale “secondo livello”, presso i Servizi di Medicina dello Sport e Promozione dell’Attività Fisica (protocolli di “Esercizio Fisico Adattato – E.F.A.”) o presso i Servizi di Medicina Fisica e Riabilitazione (protocolli di Attività Motoria Adattata - A.F.A.”). I protocolli operativi relativi Attività Fisica Adattata si riferiscono all’attività motoria adattata rivolta in particolare a persone affette da patologie muscolo-scheletriche e neuro-muscolari, spesso prescritta al termine di un percorso riabilitativo, ed è finalizzata al mantenimento delle funzionalità recuperate, è indicata per le persone in condizioni di relativa stabilità, che possono beneficiare degli effetti di una ginnastica preventiva e di mantenimento. L’A.F.A, viene prescritta dal medico di medicina generale o dallo specialista. I protocolli relativi all’Esercizio Fisico Adattato si riferiscono all’attività motoria adattata che si rivolge a persone con patologie croniche che beneficiano maggiormente di programmi finalizzati a stimolare soprattutto la risposta metabolica (centrale e periferica) all’esercizio fisico, come nel caso di patologie cardiovascolari, dismetaboliche, pneumologiche e oncologiche, in condizioni di stabilità clinica. L’E.F.A. può essere consigliato o prescritto dal medico di medicina generale, dallo specialista in medicina dello sport e dallo specialista competente.

I protocolli inoltre prevedono che la somministrazione degli “esercizi suggeriti” avvenga da parte di laureati specialistici in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva e Adattata. Tali attività si svolgono esclusivamente in strutture non sanitarie, riconosciute come “Palestre che promuovono la salute per l’Attività Motoria Adattata”, così come previsto dalla DGR 2127/2016.

Considerato che

il DPCM 12 gennaio 2017 “Nuovi LEA” al punto F5 dell’allegato 1, ha introdotto “la promozione dell’attività fisica e tutela sanitaria dell’attività fisica” mirata alla promozione di percorsi di attività fisica strutturata in gruppi a rischio.

Oltre alla Regione Emilia-Romagna altre Regioni si sono attivate in tal senso attraverso atti di Giunta o Leggi regionali.

La figura preposta alla somministrazione dell’Attività fisica e motoria adattata è il Laureato in Scienze Motorie con Laurea Magistrale LM67.

Preso atto che

il laureato in scienze motorie è la figura che, attraverso le sue specifiche competenze, è in grado di valorizzare gli effetti positivi dell’attività fisica per la salute, declinandola in modo adeguato ai diversi contesti e alle diverse caratteristiche degli individui, offrendo un importante supporto agli operatori medici e ad altri operatori sanitari, agli insegnanti e ai dirigenti scolastici, coinvolti nella promozione dell’attività fisica.

Attualmente a livello nazionale non esiste il riconoscimento giuridico professionale dei Laureati in Scienze Motorie. Pertanto, tale figura resta sospesa tra l’ambito sanitario e quello sportivo senza però esserne riconosciuta, situazione che sta inevitabilmente creando importanti problematiche relative alla valorizzazione di questa figura professionale e ai suoi possibili sbocchi occupazionali.

Le spese relative alla attività fisica e motoria adattata, finalizzata alla prevenzione sanitaria e al mantenimento delle condizioni di stabilità, svolte dai Laureati in Scienze motorie (LM67) non sono attualmente detraibili seppur prescritte dal medico di base o dallo specialista e quindi a carico totale dell’utente.

Nel corso della scorsa Legislatura nazionale era stato aperto un tavolo di trattativa tra il Ministero della Salute e i rappresentanti dei Laureati in Scienze Motorie per il riconoscimento di tale profilo.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta

a proseguire il lavoro intrapreso di valorizzazione della figura del Laureato in Scienze Motorie, istituendo a tale scopo un tavolo tecnico che valuti la possibilità dell’inserimento di tale figura in ambito sanitario e scolastico al fine di supportare gli operatori di tali settori.

Ad attivarsi nei confronti del Governo e Parlamento affinché, nel più breve tempo possibile, venga valorizzata la figura del Laureato in Scienze Motorie attraverso un provvedimento legislativo finalizzato al riconoscimento di tale figura professionale.

Ad attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento affinché i costi sostenuti dai cittadini per la prescrizione medica dell’attività fisica e motoria adattata possano essere fiscalmente detraibili al pari di altre spese mediche.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 29 maggio 2019

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina