n.269 del 31.07.2020 (Parte Prima)
Oggetto n. 1272 - Ordine del giorno n. 2 collegato all'oggetto 965 Progetto di legge d'iniziativa della Giunta recante: "Interventi urgenti per il settore agricolo ed agroalimentare". A firma dei Consiglieri: Bulbi, Zappaterra, Caliandro, Mori, Rontini, Bessi, Marchetti Francesca, Rossi, Taruffi, Daffadà, Fabbri, Amico, Pillati, Tarasconi, Pigoni, Bondavalli, Sabattini, Zamboni, Costa, Montalti, Costi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
con la legge regionale n. 4 del 2009, recante "Disciplina dell'agriturismo e della multifunzionalità delle aziende agricole" si è inteso valorizzare il patrimonio economico, socio-culturale e ambientale del territorio attraverso la promozione di nuove attività del settore agricolo.
A distanza di 10 anni dall'approvazione della legge, frutto di un confronto equilibrato tra le associazioni di rappresentanza di interessi anche divergenti, si rende necessario - anche a seguito della emergenza Covid-19 - intervenire al fine di rendere le norme più adeguate alla ripresa e al futuro del comparto.
Evidenziato che
gli agriturismi e le fattorie didattiche rappresentano il luogo nel quale si avvera il passaggio "dalla terra alla tavola" e sono realtà che fanno cultura alimentare promuovendo il km 0, la stagionalità, le attività didattiche per bambini e famiglie, la riscoperta di naturalità in territori periferici. Si tratta di un'attività non primaria ma di integrazione al reddito principale, il cui fine prioritario è garantire e sostenere il reddito degli imprenditori agricoli.
Gli agriturismi attivi in Emilia-Romagna sono 1.197, con un incremento, nel 2019, del 2,7% rispetto al 2018. Gli agriturismi attivi che svolgono attività di ristorazione nella nostra regione sono circa 850, molti dei quali ubicati in piccoli comuni montani e in zone rurali, che in molte occasioni fungono da presidio territoriale, garantendo un servizio altrimenti assente. Più precisamente: 358 sono ubicati in aree rurali intermedie (zona C del PSR), 387 in aree con problemi di sviluppo (zona D del PSR), oltre 400 si trovano nelle aree peri-urbane.
Considerato che
le conseguenze della pandemia da Covid-19 che ha comportato grandi problematiche nei pubblici esercizi di ristorazione nella fase del lockdown e a seguito delle successive norme per il contenimento del contagio, hanno riflessi di pari gravità anche per il comparto agrituristico. Occorre quindi aprire un confronto con tutte le associazioni di rappresentanza del settore al fine di adeguare le norme che regolano la ristorazione e sostenerne la ripartenza.
Considerato altresì che
le regole riguardanti la complementarietà all'attività agricola, l'uso delle materie prime proprie, il rispetto delle norme igienico-sanitarie ed urbanistiche, rappresentano una specificità degli agriturismi e ne tracciano un aspetto peculiare che è garantito grazie ai controlli adeguati sul mantenimento dei requisiti, come previsto all'articolo 19 della legge regionale n. 4 del 2009, effettuati con cadenza almeno triennale da parte della Regione, dei Comuni e dei dipartimenti di sanità pubblica della ASL.
ln tal senso, la puntuale valutazione sulla possibilità di effettuare la somministrazione di alimenti (pasti e bevande) in ogni forma, compresi l'asporto e la consegna a domicilio, potrebbe comportare un'ulteriore forma di attività a completamento dell'offerta agrituristica.
Valutato che
i pubblici esercizi svolgono un ruolo fondamentale per l'attrattività, la socialità delle nostre comunità, per la vitalità delle città e dei territori, anche periferici o svantaggiati. Al fine di sostenerne l'attività, appare quindi necessario avviare un processo di semplificazione e coordinamento della regolamentazione del settore nell'ambito della competenza legislativa regionale, sostenendo l'impegno di chi fa o vuole fare impresa di somministrazione di alimenti e bevande.
Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
ad aprire, a partire dal mese di settembre prossimo, un tavolo di confronto e approfondimento con tutti i soggetti economici del commercio e dell'agricoltura comunque coinvolti nel settore della ristorazione, al fine di dare un impulso di semplificazione alla normativa e supportarne la ripartenza, promuovendo e valorizzando l'utilizzo e la somministrazione di materie prime agricole e prodotti agroalimentari di origine emiliano-romagnola.
Approvato all’unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 29 luglio 2020