n.266 del 21.10.2015 periodico (Parte Seconda)
ORDINE DEL GIORNO - Oggetto n. 1372 - Ordine del giorno n. 1 collegato all’oggetto 1234 Proposta recante: "Programma regionale triennale per l’impiantistica e per gli spazi sportivi, pubblici e di uso pubblico, destinati alle attività motorio sportive, ai sensi del comma 3, dell’art. 2 della legge regionale 25 febbraio 2000, n. 13, Norme in materia di sport. Priorità e strategie di intervento 2015-2017. Proposta all’Assemblea legislativa". A firma dei Consiglieri: Gibertoni, Zoffoli, Poli, Marchetti Daniele, Boschini, Sensoli, Cardinali, Ravaioli, Alleva, Foti, Marchetti Francesca, Zappaterra, Paruolo, Taruffi, Bignami
L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Considerato che
il Decreto Balduzzi “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri salvavita” è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 luglio 2013;
tale disciplina impone alle società sportive dilettantistiche e a quelle sportive professionistiche di dotarsi di defibrillatori semiautomatici, entro il 1° gennaio 2016, salvo un diverso termine previsto dalle leggi regionali. Sono escluse le società dilettantistiche che svolgono attività a ridotto impegno cardiocircolatorio. Le società dilettantistiche hanno 30 mesi di tempo per adeguarsi, quelle professionistiche. Gli oneri sono a carico delle società, ma queste possono associarsi se operano nello stesso impianto sportivo, oppure possono accordarsi con i gestori degli impianti perché siano questi a farsene carico;
il decreto ministeriale nell’Allegato E contiene linee guida dettagliate sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori. Dovrà essere presente personale formato e pronto a intervenire e il defibrillatore deve essere facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre perfettamente funzionante;
la legge regionale 27 luglio 2007, n. 18 promuove l'utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambito regionale;
da notizie di stampa si apprende che un allenatore di calcio è deceduto sul campo per un malore improvviso. Dalla edizione del Resto del Carlino di Modena si legge:
«si accascia sul campo da calcio, sotto gli occhi dei ragazzini che stava allenando e dei loro gentori, 41 anni, originario di Carpi ma residente a Campogalliano, è morto così: stroncato da un malore, nell’impianto Goldoni di Baggiovara” prosegue “A Modena sono soltanto dodici su sessantaquattro gli impianti dotati dell’attrezzatura. «I soccorsi sono stati tempestivi, vista la vicinanza dell’ospedale - scrive il presidente provinciale del Csi - quindi non stiamo parlando di ciò che si poteva fare o non con un defribrillatore. Spiace però constatare che, rispetto al decreto, anche a Modena siamo molto indietro. Il Comune ammette di avere solo dodici defibrillatori su sessantaquattro: sono pochi, troppo pochi. Così come il Comune non può demandare tutto alle società sportive, anche le società sportive non possono fare finta di nulla. Proprietari, gestori e società sportive devono agire insieme». Il Csi lancia un appello al Comune: «Chiediamo all’ente di mettersi a capo della società civile trovando le risorse necessarie per l’acquisto dei defibrillatori. E che si faccia promotore per creare una rete di intervento che non sia solo un tavolo ma passi alla parte operativa»;
l'arresto cardiaco inaspettato è una causa di morte frequente, dovuta molto spesso alla fibrillazione ventricolare. La quota di sopravvivenza senza gravi conseguenze risulta essere direttamente proporzionale alla rapidità dell'intervento di defibrillazione;
lo sviluppo tecnico di defibrillatori semiautomatici facilmente manovrabili ha reso possibile l'istruzione e l'applicazione della defibrillazione anche in ambiente extraospedaliero e da parte di personale non medico, e pertanto in un maggior numero di punti diffusi in modo più capillare, con il conseguente incremento della probabile prossimità al luogo ove è necessario prestare il soccorso;
la defibrillazione precoce è pertanto il sistema più efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza in caso di arresto cardiocircolatorio provocato da fibrillazione o tachicardia ventricolare.
Rilevato che
è opinione diffusa che sarà difficile che tutte le associazioni sportive dilettantistiche riescano entro il 2016 non tanto a dotarsi del defibrillatore, quanto a formare il personale all’uso dell’apparecchio secondo le regole di serietà formativa prevista dalla normativa in materia;
manca un monitoraggio e una mappatura relativa a quanti siano i defibrillatori sul territorio regionale, al di fuori delle centrali operative del 118, e dove sono situati. Soprattutto manca l’informazione ai cittadini sul loro posizionamento ed a chi rivolgersi per accedervi, in molti casi sono situati in luoghi non accessibili al pubblico;
i sistemi informatici/informativi messi a disposizione dall’evoluzione tecnologica potrebbero permetterci un contenitore unico delle informazioni accessibile a tutti e magari una app che indichi l’ubicazione degli apparecchi.
Impegna la Giunta regionale e l’Assessore competente
a sostenere quelle tipologie di azioni che, con costi e tempi ridotti, siano in grado di migliorare taluni aspetti della sicurezza negli impianti sportivi e ha l’obiettivo di supportare, in particolare, gli interventi per il miglioramento dei livelli di sicurezza degli impianti sportivi di piccole e medie dimensioni e delle zone di attività sportiva, attraverso l’acquisto di attrezzature sportive di base e di defibrillatori, nonché di interventi di messa a norma;
ad intervenire per favorire l'istallazione, la manutenzione dei defibrillatori e la formazione del personale considerate le scarse risorse economiche delle associazioni dilettantistiche, evitando il rischio di un mancato adeguamento alla normativa da parte delle medesime associazioni sportive a causa dell’eccessiva onerosità dell’obbligo imposto dalla legge;
a valutare l’attivare di un monitoraggio e una mappatura relativa a quanti siano i defibrillatori sul territorio regionale, al di fuori delle centrali operative del 118, e dove sono situati;
a valutare munirsi di un contenitore unico delle informazioni accessibile a tutti e magari una app che indichi l’ubicazione degli apparecchi;
a munirsi di un sistema di accreditamento dei centri di formazione del settore.
Approvato all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 30 settembre 2015