n.190 del 21.12.2011 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2083 - Risoluzione proposta dai consiglieri Costi, Monari, Grillini, Barbati, Naldi, Sconciaforni, Bonaccini, Vecchi Luciano e Pariani per impegnare la Giunta a seguire la situazione degli stabilimenti del Gruppo Fiat in Emilia-Romagna, a chiedere che gli investimenti in altri stabilimenti siano aggiuntivi e non sostitutivi di quelli situati nel territorio regionale presentando la relativa pianificazione, ponendo anche in essere azioni presso il Governo affinché la Fiat dia certezze agli impegni relativi al comparto automobilistico, al fine di rilanciare il settore manifatturiero italiano e di tutelare i lavoratori nello stesso operanti
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
da mesi persiste una situazione di incertezza sul futuro degli stabilimenti del Gruppo FIAT nel nostro Paese. I ritardi e le continue variazioni nei piani dell’azienda sembrano precostituire una giustificazione per ridurre progressivamente gli impegni di investimento del Gruppo nel settore auto, con il rischio di un disimpegno totale in Italia. Tutto ciò è avvenuto con il più assoluto silenzio del Governo Berlusconi, che non ha ritenuto di impostare politiche industriali atte a sostenere e rilanciare il comparto manifatturiero in generale ed in particolare il settore auto. Questo mentre le grandi aziende automobilistiche europee hanno fortemente investito in progetti innovativi, coerenti con le politiche industriali dei paesi di appartenenza (in primis la Germania) e stanno ottenendo risultati positivi nel mercato dell’auto, di gran lunga migliori del Gruppo FIAT.
Preso atto che
il Gruppo FIAT è ampiamente presente in Emilia-Romagna:
- a Bologna: FIAT Group Automobilistico; FGA Capital Spa; Magneti Marelli
- a Imola: CNH Italia
- a Rimini: FIAT Center Italia;
- a Piacenza: Astra Veicoli Industriali; IVECO Spa
- a Modena: Comau Spa; Ferrari Spa; Maserati Spa; FIAT Service; Sirio SC Spa; CNH Italia.
Complessivamente il gruppo occupa in regione 7.000 lavoratori. Di questi ben 5.200 sono occupati nei 6 stabilimenti di Modena e rappresentano il 20% degli occupati nel settore metalmeccanico di tutta la provincia.
Valutato che
la situazione di incertezza sta portando a preoccupazioni reali sul futuro dello stabilimento Maserati di Modena, che attualmente occupa quasi 700 lavoratori. I ritardi e le continue variazioni nei piani industriali e di investimento del Gruppo FIAT paventano il rischio di abbandono dello stabilimento. Le generiche dichiarazioni di Marchionne sull’investimento di 550 milioni di euro a Grugliasco (Torino) per produrre una nuova linea di auto Maserati (la piccola Maserati) e sulla continuità dello stabilimento modenese non sono sufficienti.
A Imola il progetto di riconversione, pattuito in sede ministeriale, sul quale si era impegnata la stessa FIAT, non ha fino ad ora avuto alcun sviluppo.
Verificato che
il Gruppo FIAT ha ufficialmente comunicato a tutte le sedi provinciali di Confindustria della nostra Regione la formalizzazione dell’uscita da Confindustria dal 1 gennaio 2012 quale strumento per disdettare il CCNL, sostituito da accordi aziendali che, come a Pomigliano, escludono dai fondamentali diritti sindacali e democratici le OO.SS. che non li sottoscrivono. FIAT imposta un nuovo sistema di relazioni sindacali che preoccupa fortemente una Regione che ha avuto nella collaborazione fattiva tra le parti sociali il punto di forza, anche nei momenti difficili quali quelli vissuti dal 2008 ad oggi; che tale collaborazione si è concretizzata nel patto per attraversare la crisi, che ha permesso la tenuta della coesione sociale grazie alla responsabilità di tutte le parti sociali e alle azioni condivise a salvaguardia delle imprese e dei lavoratori.
Considerato che
nel difficile mercato globale è certamente perdente per un paese come l’Italia ed una Regione come l’Emilia-Romagna perseguire la strada della competizione sul basso costo del lavoro e sull’abbassamento dei diritti dei lavoratori e che invece solo produzioni ad alto valore aggiunto, con investimenti in ricerca, innovazione, formazione del capitale umano e valorizzazione del lavoro possono rappresentare gli elementi veri di competizione come hanno dimostrato fino ad ora scelte quali la Ferrari e la Maserati e come stanno dimostrando i grandi marchi automobilistici europei.
Dato atto
che la Regione Emilia-Romagna, consapevole del ruolo che riveste essendo una delle realtà manifatturiere più avanzate d’Europa e del mondo, sta costruendo con tutte le parti sociali il nuovo patto per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, in perfetta sintonia con gli obiettivi posti dalla Comunità Europea e che pertanto ricerca, innovazione, internazionalizzazione, alta formazione e qualità del lavoro rappresentano i capisaldi delle nuove politiche regionali in continuità con gli investimenti passati (tecnopoli, alta formazione, ecc.).
Valutato che
la ricerca della coesione sociale ha ispirato le politiche di governo della Regione per lo sviluppo ed il lavoro, per la qualità ed il valore della produzione manifatturiera e per la storia delle relazioni istituzionali e delle relazioni industriali. Per tale scopo il rispetto degli accordi interconfederali e il rispetto della lunga esperienza di contrattazione aziendale nella nostra Regione sono condizioni fondamentali.
Tenuto conto inoltre
dell’impegno delle istituzioni regionali e locali per valonzzare la tradizione automobilistica emiliano-romagnola e in particolare quella modenese: dal Museo Casa Natale Enzo Ferrari alla pista prove di Marzaglia, da Modena città di motori, alla Motor Valley.
Ribadito che
il Gruppo FIAT non può rinunciare alla produzione della Maserati nell’attuale sito per il legame profondo tra Maserati e l’Emilia-Romagna. La Maserati è un brand denso di storia e significati, un perno della manifattura, dell’occupazione e importante concentrazione di competenze. È un brand legato a doppio filo alla Regione, terra di motori e di auto sportive per eccellenza.
Dato atto
del lavoro svolto fino ad ora dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione su tutte le aziende del Gruppo FIAT presenti sulla nostra Regione e certi che continuerà a richiedere impegni certi sul piano industriale e sulle strategie per lo stabilimento della Maserati, facendosi interprete del futuro del Tridente che coinvolge tutta la comunità, non solo i lavoratori e le loro famiglie.
Chiede alla Giunta
- di seguire con attenzione la situazione dello stabilimento Maserati di Modena e più in generale degli stabilimenti del gruppo FIAT in Emilia-Romagna;
- di chiedere al Gruppo FIAT il rispetto degli impegni presi dalla dirigenza del gruppo torinese perché gli investimenti in altri stabilimenti siano aggiuntivi e non sostitutivi degli stabilimenti emiliano romagnoli;
- di chiedere alla proprietà la presentazione ad istituzioni e lavoratori di un piano concreto di investimenti per gli stabilimenti presenti nel territorio regionale, ad iniziare da Maserati.
Chiede inoltre che
si faccia quanto prima portavoce presso il nuovo Governo ed i nuovi Ministri dello Sviluppo e del Lavoro affinché:
- il Gruppo FIAT assuma un impegno responsabile verso il Paese e dia certezza agli impegni sul comparto dell’auto, per un rilancio all’insegna della qualità e della innovazione, all’interno di una complessiva politica industriale di rilancio del Manifatturiero Italiano;
- il nuovo Governo si adoperi al fine di ricomporre le tensioni sul fronte delle relazioni industriali e sindacali, onde evitare in un momento già difficile e di crescente disoccupazione ulteriori tensioni sul fronte del lavoro, situazioni discriminatorie e antidemocratiche nei luoghi di lavoro.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 6 dicembre 2011