n.312 del 19.10.2016 periodico (Parte Seconda)

Recepimento dell'Intesa, ai sensi dell'art. 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, sul "Piano strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi-emergenze"

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Richiamato il D.Lgs. 502/1992, così come successivamente integrato e modificato, che prevede, che:

  • le azioni del Servizio Sanitario Nazionale vengano indirizzate verso il rispetto del principio di appropriatezza e l’individuazione di percorsi diagnostici terapeutici e di linee guida;
  • spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle medesime;

Premesso che la Regione Emilia-Romagna, attraverso la propria L.R. n. 29 del 2004 e successive modifiche “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;

Visto l’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, che prevede che il Governo può promuovere la stipula di intese in questa Conferenza, dirette a favorire l’armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni;

Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225, recante “Istituzione del Servizio Sanitario della protezione civile”, in particolare l’articolo 2, comma 1, lett. c), che definisce quale evento di tipo c) “le calamità naturali o connesse con l’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo”;

Visto il decreto ministeriale del 13 febbraio 2001 recante “Criteri di massima per l’organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi”, con il quale, nel caso di emergenze di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c) della legge 24 febbraio 1992, n. 225, è stato adottato il modello di pianificazione sanitaria nazionale da mettere in atto per fronteggiare le emergenze e coordinare gli interventi di soccorso sanitario, utilizzando personale e strutture provenienti da enti ed associazioni di volontariato presenti sul territorio;

Vista la legge 21 ottobre 2005, n. 219 recante “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” e successive modificazioni ed integrazioni, in particolare gli articoli 12, comma 4, che prevede che il Centro nazionale sangue svolga funzioni di coordinamento e di controllo tecnico scientifico della rete trasfusionale e 6, comma 1, lettera c) che prevede l’individuazione da parte delle regioni, in base alla propria programmazione, delle strutture e degli strumenti necessari per garantire un coordinamento intraregionale ed interregionale delle attività trasfusionali, dei flussi di scambio e di compensazione nonché il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge;

Vista la deliberazione n. 819/2011 con la quale la Giunta Regionale ha recepito l'”Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività dei Servizi Trasfusionali e delle Unità di Raccolta del sangue e degli emocomponenti e sul modello per le visite di verifica”, del 16 dicembre 2010”;

Vista la deliberazione della Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 804 del 18 giugno 2012, che recepisce l’Accordo Stato – Regioni, ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera c) della legge 21 ottobre 2005 n. 219, sul documento relativo a “Caratteristiche e funzioni delle Strutture Regionali di Coordinamento (SRC) per le attività trasfusionali”, sancito il 13 ottobre 2011 ed in particolare l’art.5;

Vista la deliberazione n. 69/2013 con la quale la Giunta regionale ha recepito l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento concernente "Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti" approvato nella seduta del 25 luglio 2012;

Considerata la necessità di definire strategie e attività da porre in atto per la gestione delle attività assistenziali in medicina trasfusionale in caso di maxi-emergenze, attraverso il coordinamento tra gli organismi istituzionali deputati alla gestione degli eventi e gli organismi afferenti alla rete trasfusionale nazionale;

Considerato che il piano proposto in questo Atto di Intesa, da applicare in caso di maxi-emergenza, coincidente con lo stato di allarme di livello 3 (eventi di tipo c), definisce le modalità operative per la gestione delle necessità qualitative e quantitative di emocomponenti attraverso una razionale ed efficace azione di coordinamento tra Centro nazionale sangue (CNS), Strutture regionali di coordinamento e Servizi trasfusionali CRS), con il supporto delle Associazioni e Federazioni di donatori volontari di sangue, individuandone gli specifici ruoli e funzioni, per la gestione delle scorte di emocomponenti in caso di maxi-emergenza, anche attraverso sistemi informativi dedicati (bacheca nazionale SISTRA), al fine di assicurare l’adeguata assistenza trasfusionale;

Dato atto che:

  • qualunque sia il tipo di evento/catastrofe e la sua dimensione, esso innesca una serie di eventi successivi a cui dovranno conseguire azioni tra loro concatenate, la corretta esecuzione delle quali è determinante per il successo della gestione dell'emergenza in atto;
  • il Decreto 13 febbraio 2001 recante “Criteri di massima per l'organizzazione dei soccorsi sanitari nelle catastrofi”, ha stabilito il modello nazionale di piano sanitario da adottare in caso di maxi-emergenze(eventi di <tipo c>, art. 2 Legge 225/1992);
  • il Decreto 13 febbraio 2001 definisce lo stato di allarme (“stato d'attivazione delle risorse aggiuntive rispetto a quelle ordinarie”) del Servizio di soccorso e allarme sanitario in sede extra-ospedaliera prevedendo 4 livelli;
  • per la rete trasfusionale è possibile stabilire analogamente una gradazione in 4 livelli dello stato di allarme, sulla base della necessità di risorse aggiuntive rispetto a quelle disponibili e sufficienti per soddisfare le normali attività di un Servizio Trasfusionale, come descritto nell'Allegato A del presente Atto di Intesa;
  • gli eventi straordinari possono avere un impatto sul sistema sangue italiano e sulla disponibilità di emocomponenti sul territorio nazionale e regionale;

Considerato che:

  • il CNS ha il compito istituzionale di fornire supporto tecnico ed organizzativo affinché sia garantita la costante disponibilità di emocomponenti su tutto il territorio nazionale;
  • alle Strutture regionali di coordinamento, con funzioni di coordinamento e controllo tecnico-scientifico in sinergia con il CNS,è demandata la responsabilità della governance delle strutture trasfusionali regionali, e la gestione quotidiana delle attività di compensazione intra ed extra-regionale tramite un sistema gestionale informativo;
  • i Servizi Trasfusionali sono tenuti a definire le scorte minime quali-quantitative di emocomponenti in relazione ai fabbisogni pianificati, in conformità all'Accordo Stato Regioni del 16 dicembre 2010 (DGR 819/2011);
  • i Servizi Trasfusionali comunicano eventuali eccedenze/necessità di emocomponenti tramite l'apposita bacheca regionale interfacciata con il Sistema informativo dei Servizi Trasfusionali (SISTRA);
  • all'interno di SISTRA è attiva la funzionalità della bacheca nazionale “scorte per le maxi-emergenze”;

Considerato altresì che il piano proposto da applicare in caso di maxi-emergenza, di cui all'Allegato A del presente Atto di Intesa, definisce le modalità operative per la gestione delle necessità qualitative e quantitative di emocomponenti attraverso una razionale ed efficace azione di coordinamento tra Centro nazionale sangue, Strutture regionali di coordinamento e Servizi trasfusionali, con il supporto delle Associazioni e Federazioni di donatori volontari di sangue;

Vista la nota del 6 giugno 2016, con la quale il Ministero della salute ha inviato lo schema di intesa in epigrafe, tempestivamente diramato alle Regioni ed alle Province autonome dall’Ufficio di Segreteria di questa Conferenza, e sul quale il Coordinamento della Commissione salute ha comunicato informalmente l’assenso tecnico;

Dato atto che in data 7 luglio 2016 (Rep. Atti n.121/CSR), la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha approvato il documento di Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131 sul “Piano strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi-emergenze”;

Ritenuto opportuno, stanti le considerazioni sopra evidenziate, di recepire l’Intesa recante “Piano strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi-emergenze”, allegata quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

Ritenuto inoltre di dare attuazione a quanto disposto nella suddetta Intesa e in particolare nel suo allegato A;

Ritenuto di dare mandato alle Aziende Sanitarie di porre in essere tutte le azioni necessarie conseguenti al recepimento del documento di Intesa oggetto del presente atto deliberativo;

Richiamati:

  • la L.R. n. 19/1994 “Norme per il riordino del Servizio Sanitario regionale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517” e succ.mod.;
  • la L.R. 29/2004 “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale” e succ. mod.;
  • la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modificazioni;

- le proprie deliberazioni:

  • n. 2416 del 29 dicembre 2008 avente per oggetto “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e successive modifiche e integrazioni;
  • n. 193 del 27 febbraio 2015 concernente “Contratto di lavoro ai sensi dell’art. 43 L.R. 43/2001 e affidamento dell’incarico di Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali”;
  • n. 628 del 29 maggio 2015 ad oggetto "Riorganizzazione della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali" come rettificata dalla n. 1026 del 27 luglio 2015;
  • n. 2189 del 21 dicembre 2015 ad oggetto “Linee di indirizzo per la riorganizzazione della organizzazione regionale”;
  • n. 56 del 25 gennaio 2016 ad oggetto “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art.43 della L.R. 43/2001”;
  • n. 270 del 29 febbraio 2016 ad oggetto “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;
  • n. 622 del 28 aprile 2016 ad oggetto “Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”
  • n. 702 del 16 maggio 2016 ad oggetto “Approvazione incarichi dirigenziali prorogati e conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali, Agenzie, Istituto e nomina dei responsabili della prevenzione della corruzione, della trasparenza e accesso civico, della sicurezza del trattamento dei dati personali, e dell'anagrafe per la stazione appaltante”
  • n. 1107 del 11 luglio 2016 ad oggetto "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";

Vista la determinazione dirigenziale n.12096 del 25 luglio 2016;

Richiamati:

  • il D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche;
  • la propria deliberazione n. 66 del 25 gennaio 2016 "Approvazione del piano triennale di prevenzione della corruzione e del programma per la trasparenza e l'integrità. Aggiornamenti 2016-2018”;

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute;

A voti unanimi e palesi

delibera:

1. di recepire, per le motivazioni espresse in premessa che si intendono integralmente richiamate, l'Atto di Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n.131 sul documento recante “Piano strategico nazionale per il supporto trasfusionale nelle maxi-emergenze”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (Rep. Atti n.121/CSR del 7 luglio 2016);

2. di definire, attraverso la propria Struttura regionale di coordinamento, in accordo con i piani nazionali, la scorta strategica di emocomponenti da mantenere costante;

3. di assicurare, ai fini del coordinamento degli interventi di soccorso nel caso di maxi-emergenze, il raccordo tra gli organismi nazionali e regionali della rete trasfusionale e le Unità di crisi nazionale e locale ai fini dell’attivazione del piano strategico nazionale di cui all’Allegato A dell’Intesa in argomento;

4. di dare mandato ai Direttori generali delle Aziende Sanitarie della Regione di operare, laddove necessario, misure di riorganizzazione tali da garantire il rispetto del documento di Intesa oggetto del presente atto deliberativo, entro tre mesi dal recepimento;

5. di dare atto infine che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa;

6. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

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