n.150 del 15.05.2019 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 8264 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi con ANAS affinché tenga fede agli impegni presi circa gli interventi sulle infrastrutture modenesi, a sollecitare il Governo a risolvere le sorti della concessione della A22 per la realizzazione dell’Autostrada Cispadana, nonché a continuare con le proprie politiche volte a sostenere crescita e sviluppo dei territori insieme alla salvaguardia ambientale. A firma dei Consiglieri: Campedelli, Boschini, Serri, Sabattini, Rontini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso

che le infrastrutture regionali sono strategiche per lo sviluppo della Regione Emilia-Romagna per garantire lo sviluppo e una crescita sostenibile dei nostri territori e che rappresenta un danno all’intera comunità emiliano-romagnola e nazionale il blocco di opere già finanziate e approvate o in stato avanzato nell’iter di approvazione, quali il “Passante” di Bologna, la “Bretella” Campogalliano-Sassuolo e la “Cispadana” (infrastrutture moderne che rendono competitiva la nostra economia e servono distretti industriali tra i più importanti al mondo).

Dato atto

dell’impegno svolto dalla Regione Emilia-Romagna sulle infrastrutture che attraversano il suo territorio, confermato nella bozza di prossima approvazione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) che mette al centro il completamento dell'assetto infrastrutturale, l'attenzione al governo della domanda di mobilità, la promozione dell'innovazione e della qualità dei sistemi di trasporto, la razionalizzazione e l'integrazione dei sistemi per il potenziamento del trasporto collettivo;

che il piano delle infrastrutture strategiche della Regione prevede il ribaltamento di proporzioni negli investimenti previsti: quelli per le ferrovie passano da poco più del 29 a quasi il 50% e quelli per le strade dal 64 al 44%, con il costo delle opere precedentemente programmate che passa da 21 a 12 miliardi di euro e 500 ettari in meno di autostrade.

Considerata

la voce che si è alzata potentemente dai territori ed è sfociata nella manifestazione pubblica del 9 marzo 2019, promossa dalla Regione Emilia-Romagna con tutti i firmatari del Patto per il lavoro, alla quale hanno partecipato oltre 600 persone in rappresentanza dei sindacati, del mondo del lavoro e delle imprese artigiane e dell’industria.

Condivisa

la richiesta chiara e precisa di non fermare l’Emilia-Romagna e sbloccare le infrastrutture fondamentali, sia per il tessuto socioeconomico regionale che per la viabilità di un’area che rappresenta uno snodo cruciale per l’Italia intera e l’Europa.

Dato atto

delle numerose sollecitazioni della Regione al Governo a non venire meno agli impegni assunti precedentemente in relazione alle opere strategiche che devono essere realizzate in Emilia-Romagna, necessarie per proseguire il percorso definito nel Patto per il lavoro, in quanto fondamentali per la tenuta economica, ambientale e territoriale del nostro territorio.

Dato atto inoltre

dell’incontro convocato dal Presidente della Provincia di Modena e tenutosi lo scorso 11 marzo presso la sede dell’ente - a cui sono stati invitati gli eletti modenesi appartenenti a tutte le forze politiche in Parlamento e in Regione - al fine di condividere alcuni elementi di preoccupazione legati al futuro ed alla realizzazione di opere pubbliche di grande importanza per il territorio modenese, e di rilievo anche regionale, nazionale ed europeo.

Considerata

la disponibilità dei presenti a condurre un lavoro condiviso per arrivare alla realizzazione delle opere interessate e la volontà dei presenti di avviare un cammino comune per garantire la continuità della crescita e dello sviluppo della nostra comunità regionale.

Rilevato che

la Provincia di Modena è sede di importanti distretti produttivi leader a livello mondiale, e che consentono con la loro economia di mantenere alti i livelli di crescita della comunità regionale;

tale dinamismo economico e sociale deve essere supportato da una dotazione di infrastrutture moderne ed efficaci, come evidenziato dallo stesso Presidente della Provincia, che a seguito di tale incontro ha ribadito il sostegno ad opere come la bretella Campogalliano-Sassuolo, la Cispadana, il completamento della Complanare alla A1 fino al casello di Modena sud, e ha chiesto analoga attenzione “alle sorti, ancora incerte nonostante gli impegni assunti a fine 2017 dal precedente Governo, della concessione della A22, alla quale è legato lo sblocco delle risorse dedicate alla costruzione della rete di adduzione alla A22, come ad esempio il raddoppio del ponte al passo dell’Uccellino, l’ampliamento della rotonda Rabin, l’allargamento dell’asse che conduce da Nonantola alla tangenziale di Modena”.

Ribadito il

sostegno alla realizzazione della bretella Campogalliano-Sassuolo, al completamento della complanare alla A1 fino al casello di Modena Sud, così come già previsto negli iter procedurali e di attuazione esistenti.

Ribadita inoltre

l’importanza della SS12 dell’Abetone e del Brennero che attraversa in maniera longitudinale la provincia di Modena e che a seguito di un aumento della mobilità rischia di essere inadeguata.

Considerato che

la proprietà e la gestione della sopraccitata strada statale è di competenza di ANAS che, così come specificato nei suoi documenti costitutivi, ha come mission la tutela del patrimonio infrastrutturale italiano per contribuire allo sviluppo italiano dell’economia sul territorio nazionale.

Considerato infine

l’ODG approvato dal Consiglio provinciale di Modena lo scorso 25 marzo e la nota informativa dell’ente relativa alla necessità di interventi in numerose opere di competenza dell’ANAS che riguardano diversi territori della provincia di Modena.

Tutto ciò premesso

impegna il Presidente e la Giunta regionale

a proseguire il suo impegno sulle infrastrutture, attivandosi con sollecitudine nei confronti di ANAS, in relazione con la Giunta provinciale di Modena ed il suo Presidente, affinché la Società tenga fede agli impegni presi e dia corso alle opere necessarie per sostenere le infrastrutture modenesi;

a sollecitare il Governo a risolvere le ancora incerte sorti della concessione della A22 che darebbero il via per la realizzazione dell’Autostrada Cispadana, lo sblocco degli investimenti per il nuovo raccordo tra A22 e A1 e tutte le opere accessorie previste dagli accordi già in essere tra la Provincia di Modena ed Autobrennero;

a proseguire nelle sue politiche e strategie che delineano un modello sostenibile di crescita e sviluppo che tiene assieme la necessaria competitività e attrattività dei territori e la salvaguardia ambientale, come previsto dalla bozza dei documenti definitivi del PRIT in fase di discussione e di prossima votazione da parte dell’Assemblea legislativa.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 17 aprile 2019

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