n.62 del 13.03.2013 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 1508 - Risoluzione proposta dai consiglieri Alessandrini e Monari per impegnare la Giunta a sostenere il rilancio del settore edilizio attraverso azioni volte a favorire la qualità, l'innovazione e la professionalizzazione degli operatori, contrastando anche lo sfruttamento della manodopera e l'infiltrazione mafiosa nel settore

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

il settore edilizio, da sempre trainante nell’economia regionale, è fra quelli che maggiormente hanno risentito della crisi economica che ha investito il Paese negli anni scorsi e che tutt’ora non mostra in Italia - a differenza di quanto sta avvenendo negli altri Paesi europei - segni concreti di superamento;

la Regione Emilia-Romagna, sia attraverso le misure di sostegno all’occupazione ed all’imprenditoria previste nell’ambito del Piano per attraversare la crisi, sia tramite azioni specifiche di rilancio dell’edilizia residenziale sociale, ha garantito un consistente sostegno al comparto;

ciò nonostante il Rapporto ANCE ER 2011 mostra chiaramente quanto la crisi sia ancora imperversante nel settore, che fra 2008 e 2011 ha perso più del 21% del volume di investimenti e registrato una forte flessione del numero di imprese operanti e di occupati: rispettivamente -8,3% e -6,3% nel 2010 rispetto all’anno precedente, con un saldo negativo nel periodo gennaio-ottobre 2010 pari a -550 imprese (75.348 quelle a registro) e -4000 addetti nel primo semestre 2010 (su 127.000 unità totali).

Evidenziato che

il rilancio dell’edilizia oggi non può prescindere dal connubio con le nuove tecnologie, particolarmente con quelle legate alla bioedilizia ed allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili;

fondamentale è dunque garantire livelli professionali adeguati e competenze crescenti degli operatori del settore, per potere rispondere con la qualità del lavoro e dei risultati al proliferare di una dequalificata concorrenza a basso costo;

altrettanto indispensabile è che la Regione prosegua nel sostegno sempre più mirato ed esclusivo al solo patrimonio edilizio classificabile in classe energetica A e B, al fine di indurre il settore edilizio a dare il proprio imprescindibile contributo agli obiettivi ambientali che l’Emilia-Romagna si è posta di perseguire entro il 2020;

va inoltre contrastato con azioni mirate il significativo scostamento fra la domanda di alloggi a costi accessibili e l’offerta di abitazioni troppo costose e poco efficienti dal punto di vista energetico, causando così il paradosso di migliaia di famiglie in cerca di alloggi da un lato e migliaia di alloggi vuoti dall’altro.

Sottolineato che

la Regione Emilia-Romagna ha varato negli ultimi anni una serie di provvedimenti normativi tesi a dare garanzia di qualità al settore, aumentare la sicurezza sul lavoro, affrontare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose a cui il ramo è maggiormente esposto rispetto ad altri, combattere la concorrenza illecita di imprese irregolari;

sia attraverso le misure di qualificazione e semplificazione contenute nella legge urbanistica regionale 6/09 Governo e riqualificazione solidale del territorio, e particolarmente con le leggi regionali 19/08 Norme per la riduzione del rischio sismico, 2/09 Tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri edili e di ingegneria civile, nonché attraverso gli Accordi per la dematerializzazione del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), la Regione ha indicato una chiara strada per il rilancio del settore, che deve sapere fare convivere sicurezza, legalità, innovazione e semplificazione amministrativa;

in questa direzione vanno anche gli ultimi interventi legislativi rappresentati dalla l.r. 11/2010 Disposizioni per la promozione della legalità e della semplificazione nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata e l.r. 3/2011 Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile;

inoltre, con la regolamentazione dei fondi immobiliari chiusi per il sostegno all’edilizia sociale, attualmente in discussione in Assemblea, la Regione si doterà di un ulteriore ed innovativo strumento finanziario che permetterà di incrementare il numero di alloggi recuperati e realizzati per l’edilizia residenziale.

Rimarcato che

a seguito del monitoraggio sull’applicazione della l.r. 19/08, recentemente la Giunta ha provveduto ad emanare una delibera contenente norme semplificative degli adempimenti burocratici richiesti in ambito antisismico per snellire i tempi e contenere i costi senza ridurre i livelli di sicurezza e qualità delle opere edilizie;

nel maggio scorso la Regione ha approvato il Primo Piano regionale per la tutela della salute e la prevenzione degli infortuni nel comparto delle costruzioni, prevedendo un aumento delle ispezioni nei cantieri, anche attraverso un’attività di supporto affidata alla Polizia Municipale e l’istituzione dell’Osservatorio regionale per la sicurezza e la tutela del lavoro nei cantieri;

in attuazione della l.r. 11/10, il 16 maggio è stata approvata la delibera di Giunta n. 637/2011 per la dematerializzazione della Notifica Preliminare centrando l’obiettivo di un modello unico sul territorio regionale e per identificare rispetto al titolo abilitativo edilizio l’indice di rischiosità dell’intervento, al fine di una programmazione e coordinamento dell’attività di vigilanza.

Invita la Giunta

a proseguire nel sostegno al rilancio del settore edilizio attraverso azioni che mirino a favorire qualità, innovazione e professionalizzazione degli operatori;

a monitorare i risultati ottenuti dall’applicazione delle nuove norme in materia di sicurezza dei cantieri e legalità per debellare i fenomeni di sfruttamento di manodopera, di mancato rispetto delle regole, di esercizio abusivo della professione e di infiltrazione mafiosa che danneggiano gli imprenditori onesti ed offendono l’intera comunità regionale;

a verificare nel tempo, di concerto con i professionisti, gli operatori del settore e le Istituzioni coinvolte, la possibilità di procedere ad ulteriori snellimenti amministrativi e riduzioni di oneri senza compromettere la sicurezza e la legalità.

Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 27 febbraio 2013

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