n.239 del 23.08.2017 periodico (Parte Seconda)

Individuazione del centro di riferimento regionale per la diagnosi ed il trattamento delle malattie croniche intestinali (Centro di riferimento MICI della Regione Emilia-Romagna) presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Richiamato l'art. 2 del D. Lgs. 502/1992, così come successivamente integrato e modificato, che prevede, al comma 2, che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle medesime;

Vista la L.R. 19/1994;

Premesso che la Regione Emilia-Romagna, attraverso la propria L.R. 29 del 2004 e successive modifiche “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;

Visti e richiamati il Piano Sanitario Regionale 1999-2001, approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 1235/1999, ed il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010, approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 175/2008, la cui validità è stata prorogata per gli anni 2013 e 2014 con delibera assembleare n. 117/2013, i quali individuano, entrambi, per l’organizzazione delle funzioni ospedaliere di livello regionale il modello hub and spoke, caratterizzato dalla concentrazione dell´assistenza a elevata complessità in centri di eccellenza (centri hub) supportati da una rete di servizi (centri spoke) cui compete la selezione dei pazienti e il loro invio a centri di riferimento quando una determinata soglia di gravità clinico-assistenziale viene superata;

Viste e richiamate altresì:

- la DGR 556/2000, recante approvazione di linee guida per l’attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001 in riferimento al ruolo della rete ospedaliera regionale;

- la DGR 1267/2002 recante approvazione di linee guida per l’organizzazione delle aree di attività di livello regionale secondo il modello Hub and Spoke, in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999/2001;

Premesso che:

- le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), siano esse rappresentate da rettocolite ulcerosa, morbo di Crohn o da colite indeterminata, hanno a tutt’oggi una patogenesi sconosciuta o idiopatica, talora si nota in esse una frequenza familiare, genetica o risultano in gran parte correlate a disordini immunitari: la loro manifestazione appare pertanto spesso a partenza intestinale ma con manifestazioni collaterali che rendono le MICI delle vere e proprie sindromi la cui diagnosi differenziale può spesso risultare difficile;

- le MICI, in particolare per i casi di maggiore complessità diagnostica e o terapeutica, possono essere adeguatamente gestite in Centri dedicati altamente specializzati. 

- la multidisciplinarietà costituisce l’elemento qualificante dei centri di riferimento per la diagnosi, la terapia, la ricerca e la didattica delle MICI;

- è altresì necessario che sia garantita la collaborazione con le associazioni di pazienti;

- all’interno dei team l’obiettivo comune è rappresentato dalla centralità del paziente in ogni fase di cura dal primo accesso all’ambulatorio specialistico, all’esecuzione di indagini diagnostiche, trattamento farmacologico/chirurgico, sia esso in regime di ricovero o ambulatoriale, e follow-up;

Rilevato che

- in Europa il tasso di incidenza del morbo di Crohn è pari a 4-12 casi/100.000 abitanti per anno mentre la prevalenza è di 30-60.000 nuovi casi/anno;

- in Italia le MICI hanno una incidenza di: 8/100.000 abitanti per quanto riguarda il morbo di Crohn e di 4-20/100.000 abitanti per quanto riguarda la rettocolite ulcerosa; si stima pertanto che in Italia che circa 200.000 persone siano affette da IBD, di cui il 25% di età inferiore ai 20 anni; l’età di insorgenza prevalente è rappresentata infatti dalla seconda decade per il morbo di Crohn e da adolescenti e giovani adulti per la rettocolite ulcerosa. All’interno del gruppo di IBD diagnosticate in Italia circa il 60-70% sono coliti ulcerose e il 30-40% Crohn;

- il trattamento di tali patologie prevede anche l'utilizzo di farmaci ad alto costo tra cui farmaci biologici e biosimilari, e risulta quindi necessario garantire un puntuale governo dell'appropriatezza di tali prescrizioni, in linea con le raccomandazioni regionali; 

- la gestione dei pazienti affetti da MICI da parte di gruppi esperti consente di ottimizzare i rapporti costo-efficacia e rischio-beneficio delle diverse opzioni terapeutiche;

Considerato che:

- presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna sono presenti l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e la Unità operativa Semplice Malattie Infiammatorie Croniche, entrambe del Dipartimento dell’Apparato Digerente; l’Unità chirurgica si occupa prevalentemente di chirurgia dell’apparato digerente, con particolare interesse per le malattie infiammatorie e neoplastiche dell’intestino; l’Unità medica si occupa specificatamente di diagnosi e terapia medica delle MICI

- il settore di maggiore interesse assistenziale e scientifico della Unità Operativa chirurgica è il campo delle malattie croniche intestinali (M.I.C.I.) nell'ambito del quale è divenuta negli anni un centro di riferimento nazionale ed internazionale, trattando una casistica particolarmente significativa che lo rende da diversi anni il centro con maggiori volumi di attività a livello regionale;

Ritenuto opportuno individuare un Centro di riferimento regionale per la diagnosi ed il trattamento medico-chirurgico delle malattie croniche intestinali (Centro di Riferimento MICI della Regione Emilia-Romagna), al fine di garantire ai pazienti affetti da tale patologia le medesime opportunità di cura, e di definire un percorso clinico-assistenziale omogeneo per tale tipologia di pazienti;

Analizzata l’offerta di prestazioni ed i volumi di attività erogata dai diversi centri a livello regionale;

Rilevato che dai dati di attività riferiti alla struttura di cui si tratta la medesima risulta avere in carico un ampio numero di pazienti ed avere maturato nel corso degli anni una rilevante esperienza clinica, oltre ad avere formalizzato tutte le professionalità necessarie ai fini assistenziali;

Ritenuto quindi opportuno identificare presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, nella struttura sopra evidenziata, il Centro di Riferimento regionale per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI);

Richiamata la propria deliberazione n. 30 del 18 gennaio 2016, recante NOMINA DELLA COMMISSIONE REGIONALE DEL FARMACO, la quale svolge, tra gli altri, il compito di supportare questa amministrazione nello svolgimento delle proprie funzioni in materia di assistenza farmaceutica garantendo il rispetto dei criteri di appropriatezza, sicurezza ed economicità degli interventi, anche attraverso la produzione di specifiche raccomandazioni;

Richiamati:

- la L.R. n. 43/2001 "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e successive modificazioni;

- il D.Lgs. n. 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” così come modificato dal D.Lgs. n. 97/2016;

- le proprie deliberazioni:

n. 2416 del 29 dicembre 2008 e ss.mm.ii. "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008.Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e ss.mm.ii.;

n. 193 del 27 febbraio 2015 "Contratto di lavoro ai sensi dell'art. 43 LR 43/2001 e affidamento dell'incarico di direttore generale "Sanità e Politiche Sociali";

n. 628 del 28 maggio 2015 “Riorganizzazione della direzione generale sanità e politiche sociali”, come rettificata dalla D.G.R. n. 1026 del 27/07/2015;

n. 2189 del 21 dicembre 2015 “Linee di indirizzo per la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale” e ss.mm.ii;

n. 56 del 25 gennaio 2016 “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art.43 della L.R. 43/2001”;

n. 89 del 30 gennaio 2017 "Approvazione piano triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019";

n. 106 del 1 febbraio 2016 “Approvazione incarichi dirigenziali prorogati e conferiti nell'ambito delle direzioni generali - agenzie – istituto”;

n.270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;

n.622 del 28 aprile 2016 “Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;

n. 702 del 16 maggio 2016 “Approvazione incarichi dirigenziali conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali – Agenzie – Istituto e nomina dei Responsabili della prevenzione della corruzione, della trasparenza e accesso civico, della sicurezza del trattamento dei dati personali e dell'anagrafe per la stazione appaltante”;

n. 1107 del 11 luglio 2016 avente ad oggetto “Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell’implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015”;

n.1681 del 17 ottobre 2016 avente ad oggetto “Indirizzi per la prosecuzione della riorganizzazione della macchina amministrativa regionale avviata con delibera n. 2189/2015”;

n. 2344 del 21 dicembre 2016 avente ad oggetto “Completamento della riorganizzazione della Direzione Generale Cura Della Persona, Salute e Welfare”;

n. 3 dell’11 gennaio 2017 avente ad oggetto “Approvazione incarichi dirigenziali conferiti nell'ambito dell'Agenzia di Informazione e Comunicazione, dell'Agenzia Sanitaria e Sociale regionale, della Direzione generale Agricoltura, Caccia e Pesca e della Direzione generale Cura della Persona, Salute e Welfare e riconoscimento retribuzione di posizione fr1super”;

n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

n. 486 del 10 aprile 2017 recante “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. n. 33 del 2013. attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2017-2019”;

Dato atto del parere allegato;

Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Salute;

A voti unanimi e palesi

delibera:

1) di individuare, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, per le ragioni in premessa esposte e come nelle premesse specificato, il Centro di riferimento regionale per la diagnosi ed il trattamento medico-chirurgico delle malattie croniche intestinali (Centro di Riferimento MICI della Regione Emilia-Romagna);

2) di assegnare al Centro le seguenti funzioni/obiettivi

- Integrare le diverse professionalità afferenti al Centro 

- Promuovere la didattica e la ricerca nel settore specifico sia in ambito medico, chirurgico che diagnostico

- Collaborare attivamente con le associazioni di pazienti al fine di ottimizzare e condividere le informazioni

- Migliorare l’appropriatezza prescrittiva dei farmaci innovativi e ad alto costo utilizzati per il trattamento delle MICI mediante la puntuale applicazione delle raccomandazioni regionali vigenti

- Costituire riferimento per la casistica regionale di maggiore complessità prevedendo in tali casi le modalità di interfaccia con gli altri centri al fine di bilanciare le esigenze di centralizzazione/prossimità in relazione ai bisogni di ciascun paziente

- Definire PDTA e protocolli condivisi a livello di rete volti ad una gestione appropriata dei diversi aspetti e delle diverse fasi di malattia

- Promuovere valutazioni multidisciplinari dei casi finalizzate a definire le più appropriate scelte terapeutiche

- Promuovere attività di audit clinico anche integrato tra i diversi centri 

3)di riservare a successivo atto di questa Giunta la definizione dell’ammontare del finanziamento all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna per l’attività del Centro, da determinarsi anno per anno in relazione ai costi previsti;

4)di dare atto che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa;

5)di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (BURERT).

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina