n. 267 del 05.12.2012 periodico (Parte Seconda)

Parere in merito alla pronuncia di compatibilità ambientale sul "Progetto di ampliamento alla quarta corsia dell'Autostrada A14 nel tratto Bologna-San Lazzaro - Diramazione per Ravenna" (D.Lgs. 152/06)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera:

a) di esprimere, ai sensi del DLgs 152/06 e ss.mm.ii., che il “Progetto di ampliamento alla quarta corsia dell’Autostrada A14 nel tratto Bologna San Lazzaro - Diramazione per Ravenna”, è ambientalmente compatibile a condizione che siano realizzati le prescrizioni specificate nel punto 8. della parte narrativa e di seguito riportate:

  1. per quanto riguarda il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche di cui all’ art. 146 e 147 del DLgs 42/04, rispetto alla presenza di aree sottoposte a vincolo (fascia di 150 metri dai corsi d’acqua) nei comuni interessati dal progetto, prima dell’approvazione del progetto dovranno essere richieste alle singole amministrazioni le relative autorizzazioni attraverso specifiche richieste per singolo comune, previa trasmissione degli elaborati e della documentazione prevista dal DPCM 12/12/2005, con particolare attenzione alla relazione paesaggistica che dovrà entrare nel merito degli elementi tutelati dal DLgs 42/04. Le Amministrazioni rilasceranno tali autorizzazioni eventualmente all’interno della conferenza dei servizi appositamente convocata dal competente Ministero; si precisa inoltre che il rinvio previsto al comma 2 dello stesso articolo opera in relazione al procedimento ma non per quanto riguarda la competenza di rilascio dell’Autorizzazione paesaggistica che la Regione Emilia-Romagna ha delegato ai comuni ai sensi dell’art. 40-decies della L.R. 20/00;
  2. dovranno essere adeguati gli strumenti urbanistici comunali ai sensi del DPR 393/04;
  3. le opere viarie con funzione di adduzione al sistema autostradale che saranno finanziate da ASPI, inserite nel Protocollo di Intesa del 13/7/2012, dovranno essere sottoposte alle necessarie procedure di valutazione di impatto ambientale ai sensi della L.R. 9/99 e smi;
  4. per quanto concerne le barriere acustiche previste nel tratto di quarta corsia dinamica, considerando l’incertezza esistente rispetto ai tempi di realizzazione della Complanare nord, dovrà essere adottata la soluzione progettuale che prevede l’installazione di barriere acustiche integrate a margine dell’A14 stessa, ritenendo non percorribile la soluzione iniziale di progetto che prevedeva barriere su fondazione diretta al margine esterno della Complanare nord;
  5. dovrà essere sottoscritto un accordo tra Anas e Autostrade per l’Italia per definire le modalità, i costi e il coordinamento per l'installazione delle opere mitigative acustiche nel caso di realizzazione anche della Complanare nord; tali opere dovranno essere progettate nel rispetto dei limiti acustici normativi cumulativi;
  6. in riferimento al nuovo svincolo di Solarolo si considera che la soluzione prevista dal progetto iniziale (soluzione sud-ovest) è in linea con la pianificazione in atto ed offre maggiori garanzie in termini di sicurezza stradale; mentre dal punto di vista ambientale la soluzione di progetto sud-ovest non appare ambientalmente peggiorativa rispetto alla ipotesi di soluzione nord-est; in definitiva le due soluzioni per lo svincolo di Solarolo appaiono entrambe ambientalmente compatibili e la scelta della soluzione sud-ovest è giustificata dalla sua previsione negli strumenti di pianificazione; eventuali diversi assetti dello svincolo nel quadrante nord-est potranno essere considerati nelle successive fasi di approvazione del progetto e nella progettazione esecutiva in relazione a diversi assetti urbanistici che dovessero realizzarsi nel territorio del comune di Solarolo;
  7. al fine di minimizzare le interferenze dello svincolo di Solarolo con gli insediamenti esistenti si dovrà realizzare un muro di sostegno sul lato sud del piazzale di esazione per consentire il massimo arretramento possibile del rilevato rispetto al nucleo abitato e un muro sul lato nord della rampa per ridurre l’ingombro del rilevato;
  8. in relazione alla potenziale criticità in termini di sicurezza stradale relativa alla collocazione ai piedi della rampa Sud del cavalcavia sulla A14 della rotatoria di accesso al casello di Solarolo-Castel Bolognese dalla SP 47, dovrà essere modificato il progetto prima della sua approvazione per inserire in approccio alla rotatoria da nord una doppia corsia di immissione in rotatoria;
  9. per quanto concerne il nuovo svincolo di Toscanella di Dozza, si ritiene l’assetto dello svincolo, rispetto alle altre alternative esaminate nel progetto, compatibile con lo stato dei luoghi; in fase di approvazione del progetto dovrà essere adeguato lo strumento urbanistico comunale ai sensi del DPR 393/94 e massimizzato l’allontanamento verso ovest del ramo sud al fine di allontanarlo il più possibile dall’abitazione esistente e di inserire adeguate fasce di mitigazione ambientale;
  10. in relazione all’assetto del campo base CO02, situato in prossimità del cavalcavia svincolo di Imola, dovrà essere individuato nel progetto esecutivo un diverso assetto dell’area di cantiere per evitare l’ambito classificato nel PRG di Imola come N24b in quanto su di esso è in corso di approvazione un piano particolareggiato di iniziativa privata;
  11. concordare, in fase di redazione del progetto esecutivo, con le Amministrazioni comunali territorialmente interessate, con la Provincia di Bologna e di Ravenna e con le sezioni ARPA, la realizzazione di fasce alberate, adeguatamente dimensionate al fine di mitigare le emissioni in atmosfera, soprattutto lato monte;
  12. in sede di progettazione esecutiva andranno valutate soluzioni per le pavimentazioni e le superfici in calcestruzzo; recentemente infatti vengono sperimentate per l’abbattimento delle concentrazioni di inquinanti emessi dagli autoveicoli, che sfruttano i processi di degradazione (principalmente di natura ossidativa) delle principali sostanze inquinanti e microbiche ad opera di speciali "fotocatalizzatori", tra cui il Biossido di Titanio;
  13. verificare in fase di approvazione del progetto e in accordo con l’Autorità di Bacino del Reno e con il Servizio Tecnico di Bacino Reno, la compatibilità dell’opera, nell’attraversamento del torrente Sillaro, con la cassa d’espansione prevista dal Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PSAI) dell’Autorità di Bacino del Reno ed il cui studio di fattibilità è stato approvato in via tecnica dal Comitato Consultivo Regionale il 23/11/2009 e, se necessario, individuare i necessari interventi di compatibilizzazione;
  14. considerando le criticità dal punto di vista idraulico per la sezione di deflusso del fiume Santerno in corrispondenza del ponte autostradale, il proponente dovrà contribuire alla riduzione del rischio idraulico, attraverso adeguati interventi per un congruo tratto a monte e a valle dell’attraversamento che dovranno essere concordati con l’Autorità di Bacino del Reno e con il Servizio Tecnico di Bacino Reno;
  15. ai sensi della DGR 1860/2006 e per contenere l’impatto inquinante su tutto il sistema di drenaggio delle acque superficiali, il sistema di drenaggio delle acque di piattaforma dovrà prevedere fossi permeabili o “fossi filtro” per tutto il tratto autostradale ad esclusione dei tratti che interferiscono con le zone protezione delle acque sotterranee, zone B e zone D dei torrenti Idice, Sillaro e Santerno così come cartografate nella Tav. 2B del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Provincia di Bologna, approvato con Del. Cons. Prov. n. 15/2011, dove il fosso dovrà essere impermeabile per prevenire eventuali infiltrazioni di inquinanti in falda;
  16. il progetto dovrà prevedere efficaci presidi idraulici e fossi di raccolta adeguatamente dimensionati in relazione all’attraversamento di aree di ricarica diretta e indiretta degli acquiferi e alla presenza di ampi tratti autostradali che interessano corsi d’acqua sensibili (rete fluviale e di bonifica, anche per le afferenze indirette) rispetto ai quali si dovrà prevedere un sistema di drenaggio delle acque di piattaforma di tipo chiuso con trattamento delle acque raccolte (sedimentazione e disoleazione) prima dell’immissione nel corpo ricettore sensibile;
  17. i fossi andranno adeguatamente sovradimensionati, in quanto a volume di contenimento, e dotati di apposito manufatto regolatore di scarico con funzione di laminazione delle portate con conseguimento dell’invarianza idraulica; tale manufatto dovrà essere dotato di saracinesca di chiusura da azionarsi nel caso di sversamento concentrato di sostanze pericolose, al fine del confinamento delle stesse all’interno dei fossi filtro;
  18. in relazione alla regimazione delle acque e alla interferenza della autostrada con la rete dei canali gestita dai Consorzi di Bonifica e condividendo la proposta di società Autostrade di risolvere la situazione di commistione tra le acque di drenaggio autostradali e quelle di scolo, si chiede di realizzare un doppio fosso in terra lato monte per circa 15,5 km nei comuni di Castel San Pietro, Dozza, Imola e Solarolo; il secondo fosso dovrà essere realizzato esternamente alla recinzione autostradale, posizionato a un metro dalla stessa e gestito dai proprietari dei terreni e dal consorzio di bonifica per la relativa manutenzione;
  19. in sede di approvazione del progetto dovranno essere progettata adeguate condizioni concordate con i Consorzi di Bonifica per l’attraversamento dei canali di bonifica ai fini di una loro efficace manutenzione;
  20. per quanto riguarda il controllo quantitativo delle immissioni dirette od indirette dei fossi di raccolta delle acque autostradali nella rete di bonifica negli elaborati progettuali si dovrà considerare un limite di portata pari a 15 l/s per Ha di superficie impermeabilizzata (comprendente corsie attualmente esistenti più corsia di ampliamento) applicata a tutte le immissioni dirette od indirette nella rete di bonifica;
  21. si dovrà rispettare l’art. 20 delle Norme Tecniche del PSAI che prevede il recupero e la laminazione delle acque pari a 500 mc/ha di superficie impermeabilizzata;
  22. si prescrive che ogni modificazione morfologica dei suoli in zone d’alveo, compresi la copertura di tratti appartenenti al reticolo idrografico minore, minuto, di bonifica e privato, così come definito nello stato di fatto e di diritto, non deve comunque alterare il regime idraulico delle acque, né alterare eventuali elementi naturali fisici e biologici che conferiscono tipicità o funzionalità all’ecosistema fluviale; si prescrive, inoltre, che ogni modificazione morfologica sia subordinata al parere favorevole dell'Autorità idraulica competente;
  23. la gestione e la manutenzione degli impianti di trattamento previsti, così come del sistema di raccolta e drenaggio, sarà a carico di Autostrade per l’Italia SpA; il progetto esecutivo dovrà, quindi, contenere il "Piano di manutenzione e verifica di funzionalità del sistema di drenaggio delle acque di origine meteorica e degli eventuali sversamenti accidentali" che dovrà essere preventivamente concordata con le amministrazioni comunali e con i consorzi di bonifica;
  24. per quanto attiene alle interferenze dirette tra i manufatti e le aree appartenenti al demanio idraulico dei corsi d'acqua pubblici e al reticolo di bonifica, prima della esecuzione dei lavori dovranno essere ottenute le autorizzazioni e concessioni necessarie in base alle vigenti normative, dalle Autorità competenti (Servizio tecnico di bacino e Consorzi di Bonifica);
  25. dovrà essere migliorato l'inserimento ambientale dell'infrastruttura esistente oggetto di ampliamento e adeguamento attraverso la realizzazione di tutti gli interventi di mitigazione ambientale paesaggistica proposti nel SIA;
  26. l’inserimento ambientale del nuovo svincolo di Solarolo dovrà essere implementato rispetto a quanto proposto al fine di mitigare l’impatto sulle abitazioni presenti a sud-sud-est e a nord; tali interventi dovranno prevedere opportune fasce e aree esterne di vegetazione arborea e arbustiva in grado di limitare il più possibile la percezione del casello, delle rampe di entrata e uscita e delle barriere acustiche;
  27. dovrà inoltre essere sviluppato e implementato un efficace inserimento ambientale del nuovo svincolo di Toscanella di Dozza per limitare l’impatto sui fabbricati esistenti nei pressi del casello, in un territorio agricolo prossimo al Rio Sellustra che interessa parzialmente il vincolo paesaggistico dei 150 metri (DLgs 42/04); tale intervento dovrà prevedere opportune fasce e aree esterne di vegetazione arborea arbustiva in grado di limitare il più possibile la percezione del casello di esazione e delle rampe di entrata e uscita;
  28. si prescrive di prevedere interventi di piantumazione e rinaturazione in tutte le aree di pertinenza e nelle aree intercluse e di verificare la disponibilità di aree pubbliche in prossimità del tracciato di progetto al fine di aumentare le aree oggetto di compensazioni ambientali attraverso l’impianto di macchie arbustive e arboree aggiuntive rispetto a quelle proposte; in particolare si segnala la disponibilità per tali interventi compensativi di un’area in località Ponte Rizzoli nel comune di Ozzano che dovrà essere sviluppata in accordo con l’amministrazione comunale in fase di approvazione del progetto;
  29. nei punti di attraversamento di tutti i corsi d'acqua tutelati ai sensi del DLgs 42/04, dovrà essere previsto un ripristino adeguato delle aree di cantiere con potenziamento del corridoio ecologico interessato anche finalizzato alla permeabilità per la fauna e la sistemazione di formazioni arboreo - arbustive di tipo igrofilo, al fine di ricucire i nuclei di vegetazione preesistente e garantire la continuità della fascia di vegetazione ripariale, nell’ottica della conservazione e della valorizzazione degli elementi lineari della rete di connessione ecologica;
  30. si ritengono insufficienti per alcuni tratti le opere di mitigazione acustica progettate poiché non consentono il rispetto dei valori limite imposti dalla normativa su alcuni ricettori analizzati, per tutti i ricettori residenziali e non residenziali che risultano comunque fuori limite nella fase post-operam anche con le mitigazioni previste nel progetto e indicati ai punti 6.41 e 6.44, si chiede di individuare nella progettazione esecutiva ulteriori interventi indiretti e misure di mitigazione per ridurre il numero dei ricettori fuori dai limiti acustici di zona; in particolare:
    • per il comune di Imola si rilevano alcune importanti criticità relative ad alcuni ricettori: n. 5009, 5073, 5288, 5293, 5308, 5476, in quanto a seguito dell’ampliamento della sede autostradale, si troveranno parzialmente o completamente ricadenti nella fascia di 20 metri dall’infrastruttura stradale, quindi a breve distanza dalle relative opere di mitigazione (barriere acustiche) e per i quali si dovranno prevedere opportuni interventi di mitigazione e compensazione;
    • per i ricettori: n. 5009 (km 43+547) in Via Sellustra n. 5293 e n. 5476 (km 52+650) in Via del Condotto e n. 5308 (km 53+350) in Via San Prospero non si ritiene sufficiente il rispetto dei limiti normativi attraverso l’installazione di barriere acustiche; in quanto non viene garantita una sufficiente vivibilità e fruibilità degli edifici stessi e delle aree cortilive esistenti; si prescrive pertanto di definire specifici accordi con i proprietari degli immobili finalizzati alla risoluzione del problema abitativo in raccordo con l’Amministrazione comunale di Imola anche tramite opportuni indennizzi economici per la ricostruzione degli edifici in aree idonee, dando applicazione a quanto disposto dalla LR 38/98;
    • per i ricettori, ubicati nel comune di San Lazzaro di Savena con n. 1069, 1149 e 1217 che vedono il superamento del limite normativo anche per il periodo diurno non si ritiene accettabile l’ipotesi del solo intervento diretto sui ricettori (sostituzione degli infissi), si prescrive quindi di adeguare le misure di mitigazione sulla via di propagazione del rumore (ad esempio barriere acustiche), le cui dimensioni andranno valutate sulla base di specifiche simulazioni e in accordo con Arpa, al fine di riportare il clima acustico su tali ricettori al rispetto dei valori previsti dalla normativa;
  31. per quanto riguarda i ricettori su cui è stato previsto un intervento diretto di sostituzione degli infissi, si dovrà verificare in fase attuativa degli interventi, la necessità di installazione di sistemi di ventilazione da prevedersi in accordo con i privati proprietari dei ricettori
  32. si prescrive di predisporre un piano di monitoraggio, da concordare con le amministrazioni comunali e con Arpa, della fase di cantiere e della fase di esercizio con IV corsia completata, con l’individuazione dei punti, delle modalità di monitoraggio e del modello previsionale da utilizzare per la verifica dei livelli sonori su tutti i ricettori situati lungo il nuovo tracciato; dovrà essere previsto, inoltre, anche il monitoraggio dell’efficacia delle misure di mitigazione realizzate al fine di adottare nel caso ulteriori interventi
  33. il piano di monitoraggio dovrà considerare le seguenti indicazioni:
    • le postazioni di misura dovranno essere collocate sia in prossimità dell’infrastruttura stradale sia in corrispondenza dei recettori (recettore-orientate), al fine di calibrare il modello di calcolo previsionale in fase di elaborazione, permettendo la regolazione dei parametri che intervengono sulla propagazione del suono, e di verificare in corrispondenza di punti di controllo la correttezza dei livelli sonori stimati;
    • dovranno essere intensificati i rilevi nelle aree dove i livelli simulati sui ricettori risultano poco sotto il limite;
    • dovranno essere verificate le performance dei presidi di mitigazione posti in essere, con tecniche di misura “ad hoc”;
    • dovrà essere controllato il limite interno alle abitazioni, nel caso di ricettori sui quali siano previsti interventi diretti con infissi antirumore;
  34. si rilevano alcune importanti criticità relative a ricettori ubicati nel comune di Imola: n. 5009, 5073, 5288, 5293, 5308, 5476, in quanto a seguito dell’ampliamento della sede autostradale, si troveranno parzialmente o completamente ricadenti nella fascia di 20 metri dall’infrastruttura stradale, quindi a breve distanza dalle relative opere di mitigazione (barriere acustiche) e per i quali si dovranno prevedere opportuni interventi di mitigazione e compensazione;
  35. in particolare per i ricettori: n. 5009 (km 43+547) in Via Sellustra n. 5293 e n. 5476 (km 52+650) in Via del Condotto e n. 5308 (km 53+350) in Via San Prospero non si ritiene sufficiente il rispetto dei limiti normativi attraverso l’installazione di barriere acustiche; in quanto non viene garantita una sufficiente vivibilità e fruibilità degli edifici stessi e delle aree cortilive esistenti; si prescrive pertanto di definire specifici accordi con i proprietari degli immobili finalizzati alla risoluzione del problema abitativo in raccordo con l’Amministrazione comunale di Imola anche tramite opportuni indennizzi economici per la ricostruzione degli edifici in aree idonee;
  36. si prescrive, in fase di redazione del progetto definitivo, di approfondire lo studio dei casi che, nonostante la revisione della progettazione delle barriere acustiche risultano ancora al di sopra dei limiti normativi, anche ipotizzando l’uso di barriere provviste di piani inclinati;
  37. per quanto attiene le aree dei cantieri, al fine della protezione dagli inquinamenti accidentali, dovrà essere evitato l'interramento di contenitori destinati all'immagazzinamento di sostanze o preparati pericolosi, carburanti e rifiuti, preferendo l'installazione di depositi epigei per le vasche di contenimento; qualora l'interramento fosse necessario dovrà essere prodotta la relazione descrittiva e quella idrogeologica per i manufatti;
  38. qualora accidentalmente si dovessero verificare sversamenti di sostanze inquinanti nel suolo, si dovrà ottemperare a quanto disposto dal DLgs 152/06;
  39. per eventuali trattamenti a calce, devono essere indicati dove verranno ubicati i depositi della calce e le loro caratteristiche, ed individuati i mezzi spandicalce che verranno utilizzati e gli accorgimenti e/o precauzioni che saranno adottati laddove tali trattamenti siano effettuati in prossimità di abitazioni;
  40. il progetto esecutivo dovrà contenere il "piano di gestione, manutenzione e verifica di funzionalità del sistema di smaltimento dei reflui"; in particolare la manutenzione degli impianti dovrà essere garantita con una cadenza minima di 4 volte all'anno;
  41. per l'approvvigionamento di acqua non potabile è da evitarsi la perforazione di nuovi pozzi e si ritiene quindi necessario prevedere l'uso di acque superficiali;
  42. per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di costruzione, dall'esercizio di impianti fissi e dalla movimentazione dei mezzi su strada di cantiere sterrata, è necessario:
    • per l'impianto di betonaggio e altri impianti fissi, prevedere sistemi di abbattimento per le polveri in corrispondenza degli sfiati da serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e la lavorazione;
    • qualora nella composizione del calcestruzzo rientri come materia prima il polistirolo, il ciclo delle acque usate, provenienti anche dal lavaggio delle autobetoniere, non dovrà essere svolta a cielo aperto e comunque, prima dello scarico delle acque usate, dovranno essere interposte griglie di trattenimento del materiale plastico;
    • prevedere la umidificazione dei depositi temporanei di terre, dei depositi di materie prime ed inerti e delle vie di transito da e per i cantieri, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze di edifici;
    • per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura dei cassoni con teloni;
  43. acquisire le autorizzazioni necessarie per le emissioni di inquinanti in atmosfera ai sensi delle vigenti normative;
  44. il monitoraggio in fase di cantiere deve definire il protocollo con il quale si provvederà (oltre alle matrici investigate, ai punti e alla periodicità di campionamento, etc.) ai tempi di elaborazione dei dati ed ai destinatari delle informazioni e dei risultati nonché alla definizione dei criteri che verranno adottati affinché il monitoraggio, durante l’opera, possa essere efficace sia a rilevare criticità che ad intervenire immediatamente a rimuoverne le cause; resta inteso che il monitoraggio dovrà essere predisposto in maniera tale da potere essere utilizzato anche come fonte di informazione per la popolazione interessata;
  45. resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione, dovranno essere rilasciate dalle autorità competenti ai sensi delle vigenti leggi; 

b) di esprimere alle osservazioni presentate (come sintetizzate nell’Allegato A, parte integrante della presente deliberazione) le risposte di cui all’Allegato B, parte integrante della presente deliberazione;

c) di inviare il presente parere al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ai sensi del DLgs 152/06 e ss.mm.ii., al fine di concorrere alla definizione della pronuncia di compatibilità ambientale sul progetto in oggetto;

d) di inviare il presente parere per conoscenza al proponente Società Autostrade per l’Italia SpA, alla Provincia di Bologna, alla Provincia di Ravenna, alle Amministrazioni dei comuni di: S. Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Castel San Pietro, Dozza, Imola, Castel Bolognese e Solarolo.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina