n. 125 del 29.09.2010 periodico (Parte Seconda)

Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) relativa al progetto "Variante di Ponterosso" nel comune di Castelnovo ne' Monti (RE) presentata dall'Amministrazione provinciale di Reggio Emilia (titolo II L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera:

a) di escludere, ai sensi dell’art. 10, comma 1 della legge regionale 21 maggio 1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione dei modesti impatti attesi, il progetto “Variante di Ponterosso” in comune di Castelnovo ne’ Monti (RE), dalla ulteriore procedura di VIA, con le seguenti prescrizioni già riportate al punto 7:

1. per minimizzare gli impatti durante le fasi di cantiere andranno messe in atto le azioni di mitigazione di seguito riportate che andranno inserite nel capitolato lavori:

  • al fine limitare gli impatti dovuti all’attività dei mezzi di cantiere andranno utilizzati macchinari rispondenti alle normative, dotati di tutti gli accorgimenti utili per limitare il rumore e le emissioni in atmosfera;
  • durante le fasi di cantiere dovrà essere garantita la continuità e l’efficienza del reticolo di drenaggio delle acque superficiali al fine di evitare difficoltà di scolo delle acque e formazione di ristagni a monte dell’infrastruttura;
  • dovranno essere raccolte le acque reflue prodotte direttamente o indirettamente dai lavori di costruzione stradale per evitare ogni possibile apporto di inquinanti nei corpi acquiferi superficiali e sotterranei;
  • per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di co­struzione e dalla circolazione dei mezzi di cantiere si ritiene necessario:
    • prevedere la umidificazione dei depositi tempora­nei di terre, dei depositi di materie prime ed inerti delle piste di cantiere e delle aree di cantiere non impermeabilizzate, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze di abitazioni;
    • limitare la velocità di transito dei mezzi sulle piste di cantiere a 30 km/h;
    • per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricoper­tura dei cassoni con teloni;
    • prevedere impianti di lavaggio per la pulizia delle ruote dei mezzi in uscita dai cantieri;
  • provvedere all’impermeabilizzazione delle aree di cantiere adibite a deposito o lavorazioni potenzialmente inquinanti ed alla raccolta separata delle acque meteoriche di dilavamento che andranno sottoposte ad adeguato trattamento;
  • per le operazione di getto dei calcestruzzi si dovrà provvedere alla predisposizione di vasche a tenuta per la raccolta delle acque di esubero che andranno opportunamente smaltite;
  • per l’approvvigionamento degli inerti da costruzione e per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dai lavori di cantiere andranno utilizzati siti regolarmente autorizzati sulla base di quanto disposto dagli specifici strumenti di pianificazione di settore vigenti, privilegiando quelli più idonei alla minimizzazione degli impatti legati al traffico;
  • per il ripristino delle aree di cantiere andrà riutilizzato il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si avrà cura di accumulare separatamente dalle altre tipologie di materiale in spessori adeguati e di provvedere alla sua manutenzione per evitarne la morte biologica;
  • dovranno essere preventivamene stimati gli impatti acustici del progetto durante la fase di realizzazione; qualora si preveda un superamento dei valori limite, dovrà essere richiesta autorizzazione in deroga per le attività di cantiere ai sensi della DGR della Regione Emilia-Romagna n. 45 del 21/01/2002 corredata dalla documentazione prevista dalla DGR 673/2004, comprensiva dell’indicazione delle misure di mitigazione acustica che si intendono adottare al fine di ridurre le emissioni sonore;

2. dal momento che le prestazioni del tipo di asfalto fonoassorbente previsto dal progetto per il rispetto dei limiti acustici non sono allo stato attuale ancora dimostrabili sulla base di dati sperimentali consolidati, soprattutto per quanto riguarda la loro durata nel tempo, si ritiene necessario che in fase di progettazione esecutiva vengano riconsiderate le opere di mitigazione degli impatti acustici previste dal progetto privilegiando, dove possibile, la realizzazione di barriere antirumore (dune o pannelli) che offrono una maggiore garanzia di efficacia;

3. l’attendibilità delle stime previsionali effettuate e l’efficacia delle opere di mitigazioni previste dovranno essere verificate mediante rilievi fonometrici da realizzarsi ad opera in esercizio, ad esito dei quali dovranno essere attuati gli eventuali interventi di adeguamento necessari al fine di garantire il rispetto dei limiti di legge;

4. al fine di mitigare l’impatto paesaggistico del progetto le scarpate dei rilavati stradali dovranno essere rinverdite, garantendo un adeguato mascheramento delle strutture artificiali necessari al sostegno dei terrapieni; i muri di sostegno in c.a. dovranno essere rivestiti in pietra locale secondo le tipologie tradizionali specifiche dell’area;

5. i dettagli del progetto di inserimento paesaggistico andranno definiti in ambito di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica in accordo con il Comune e con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio competente;

6. le opere di ripristino e compensazione vegetazionale dovranno garantire una ricucitura delle unità ecologico-vegetazionali esistenti ed un ottimale inserimento paesaggistico dell’infrastruttura; il progetto esecutivo delle opere vegetazionali e la rispondenza alle disposizioni del PTCP e del PTPR riguardo agli interventi di compensazione dovranno essere verificate dall’Ufficio Gestione Faunistico venatoria e Forestale della Provincia di Reggio Emilia di concerto con la Comunità Montana dell’Appennino Reggiano e con il Comune di Castelnovo ne’ Monti;

7. il progetto delle opere a verde dovrà comprendere le operazioni di manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora e il reimpianto delle fallanze nel primo anno di manutenzione; 

8. come previsto dalle norme del PAI del Bacino del Po, lo studio geologico tecnico andrà sottoposto alla validazione dell’autorità competente, Servizio Tecnico di Bacino degli Affluenti del Po, con il quale andranno definiti nei dettagli gli interventi di stabilizzazione e sostegno previste dal progetto al fine di verificarne la compatibilità con i fenomeni di dissesto presenti e le opere di attraversamento del reticolo idrografico demaniale al fine di acquisire il nullosta idraulico ai sensi del RD 523/04;

9. il manufatto di attraversamento del Rio Salati dovrà essere utilizzabile anche come sottopasso faunistico; a tal fine dovrà essere appositamente progettato e dotato delle adeguate strutture atte a indirizzare la fauna e a garantirne l’accesso, da concordare con il competente Ufficio Gestione Faunistico Venatoria e Forestale della Provincia di Reggio Emilia;

10. nel caso in cui sia previsto il riutilizzo dei materiali di risulta degli scavi al di fuori del cantiere, il progetto esecutivo dovrà contenere apposito elaborato a firma del progettista in cui si dimostri la sussistenza dei requisiti previsti dal’art. 186, comma 1, del DLgs 152/2006 e s.m.i.;

11. al fine di evitare fenomeni di inquinamento dei corpi acquiferi e dei suoli andrà realizzato il sistema di trattamento delle acque di prima pioggia previsto nel progetto definitivo, con bacini di raccolta adeguatamente dimensionati dotati di disoleatore e dissabbiatore; gli impianti dovranno essere dotati di pozzetto con saracinesca per la chiusura in caso di sversamenti accidentali;

12. in fase di progettazione esecutiva andrà elaborato un piano di gestione, manutenzione e verifica di funzionalità del sistema di trattamento delle acque di prima pioggia da sottoporre all’approvazione del competente Sevizio della Provincia di Reggio Emilia; 

13. la realizzazione dell’impianto di illuminazione stradale dovrà essere conforme alla LR 19/2003 “Norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso e di risparmio energetico” e alle specifiche tecniche definite nei relativi strumenti di attuazione (Direttiva approvata con Delibera di G.R. n. 2263/2005 e Circolare approvata con Determina del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa n. 14096 del 12 ottobre 2006 e successive modifiche ed integrazioni);

14. resta fermo che la realizzazione del progetto in esame è subordinata al rilascio da parte delle autorità competenti di tutte le autorizzazioni ed i pareri necessari ai sensi delle vigenti disposizioni di legge;

b) di trasmettere la presente delibera al proponente Provincia di Reggio Emilia – Servizio Infrastrutture ed Edilizia, alla provincia di Reggio Emilia – Assessorato Ambiente, al Comune di Castelnovo ne’ Monti, Al Servizio Tecnico di Bacino degli Affluenti dei Po di Reggio Emilia, Alla Comunità Montana dell’Appennino Reggiano e all’ARPA - Sezione Provinciale di Reggio Emilia;

c) di pubblicare per estratto, ai sensi dell’art.10, comma 3, della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;

d) di pubblicare il presente atto sul sito WEB della Regione Emilia Romagna.

Valuta il sito

Non hai trovato quello che cerchi ?

Piè di pagina