n.280 del 25.09.2013 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 4447 - Risoluzione proposta dai consiglieri Bazzoni, Montanari, Barbati, Grillini, Noè, Sconciaforni, Carini, Monari, Piva, Donini, Pariani, Alessandrini, Riva, Defranceschi, Naldi, Zoffoli, Pagani, Bartolini, Aimi, Alberto Vecchi, Casadei, Serri, Fiammenghi, Pollastri, Lombardi, Luciano Vecchi, Barbieri, Mumolo, Manfredini, Ferrari e Cavalli per impegnare la Giunta regionale ad individuare, alla luce dell'emergenza sanitaria legata all'influenza aviaria, ulteriori criteri di biosicurezza per la strutturazione e la gestione degli allevamenti avicoli delle filiere produttive regionali e dei relativi impianti, prevedendo inoltre incentivi per sostenere le conseguenti ristrutturazioni
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso
che l’influenza aviaria, pur se non rappresenta un rischio particolarmente elevato per la salute dell’uomo, ha un impatto fortissimo sull’immaginario delle popolazioni e sulla filiera economico-produttiva alimentare;
che i recenti casi che hanno interessato la nostra regione stanno provocando danni enormi in una delle aree del nostro Paese più vocate all’avicoltura, tanto che Italia e Francia si contendono il primato europeo del settore;
che il parziale blocco di tutte le attività nella filiera, dovuto alle norme sanitarie che giustamente vengono applicate in questi casi, se protratto per molto tempo o ripetuto nel tempo finirà per portare alla morte il settore ed allontanare tante imprese da questa attività;
che il costo per i risarcimenti destinati ai produttori che devono abbattere gli animali, diviso fra UE ed Italia, è molto alto e rischia di essere ricorrente, ogniqualvolta si ripresenta un focolaio di infezione;
che comunque i risarcimenti non potranno mai comprendere il danno indiretto commerciale ed economico che l’intera filiera subisce per l’interruzione dei cicli, la perdita di quote di mercato e la diminuzione dei consumi.
Considerato
che, al di là dell’origine del contagio in un allevamento, tanti sono i fattori che concorrono alla trasmissione del virus (con tutte le sue mutazioni) ad intere regioni;
che, solo per fare un’esemplificazione, concorrono al manifestarsi e diffondersi del virus la possibile vicinanza degli allevamenti a zone vallive (per la presenza di migratori), la mancata protezione con reti e/o tettoie dei parchetti esterni degli allevamenti o i centri di confezionamento uova nei quali conferiscono molteplici produttori, la stessa promiscuità per quanto riguarda lo stoccaggio ed il trattamento della pollina, la dimensione degli allevamenti che comporta l’abbattimento di milioni di capi ogni volta;
che, quindi, si tratta forse di ripensare criteri di biosicurezza da applicare agli impianti dell’intero comparto e per questo sarebbe necessario un intervento finanziario congiunto UE-Italia che rappresentasse un corposo incentivo ad investire.
Impegna
la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ad individuare, alla luce dell’esperienza vissuta in occasione dell’attuale emergenza sanitaria, ulteriori criteri di biosicurezza rispetto a quelli attualmente applicati per la strutturazione e la gestione degli allevamenti avicoli delle filiere produttive regionali e degli impianti di lavorazione da essi utilizzati, nonché prevedere incentivi per sostenere le ristrutturazioni necessarie all’adeguamento degli allevamenti/impianti ai nuovi criteri individuati.
Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 10 settembre 2013