n.138 del 02.05.2019 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 7917 - Risoluzione per impegnare la Giunta a prevedere la possibilità di attivazione di nuovi percorsi formativi ad indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” nella prossima programmazione regionale per gli anni 2020/2021 e successivi, intervenendo sugli indirizzi regionali di programmazione vigenti per valorizzare pienamente il mutato quadro normativo nazionale in particolare in relazione al Decreto Legislativo 61/2017 e cogliere opportunità occupazionali offerte in questo ambito, a prevedere il relativo diploma di istruzione professionale tra i titoli previsti nell’accreditamento delle strutture socio-sanitarie, valorizzando inoltre questa nuova figura nell’ambito delle programmazioni di settore vigenti e future. A firma dei Consiglieri: Serri, Campedelli, Cardinali, Sabattini, Ravaioli, Zoffoli, Poli, Caliandro, Zappaterra, Tarasconi, Lori, Taruffi, Mori, Prodi, Soncini, Boschini, Calvano, Marchetti Francesca, Mumolo, Paruolo, Bagnari
L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna
Premesso che
il Decreto Legislativo n.61 del 2017 di revisione dei percorsi di istruzione professionale:
definisce gli indirizzi di studio ispirandosi a un moderno concetto di occupabilità, riferito ad ampie aree di attività economiche e non a singole professioni;
istituisce il profilo dei “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” tra i nuovi undici indirizzi di studio che rinnovano e implementano i precedenti;
consente alle scuole la declinazione di percorsi formativi richiesti dal proprio territorio, attraverso una ampia autonomia e flessibilità al fine di far meglio corrispondere l’offerta alla domanda di professioni e di lavoratori.
Ritenuto che
obiettivo prioritario dell’Amministrazione Regionale sia rispondere ai problemi occupazionali, specie dei giovani, che interessano molte zone del nostro territorio regionale e nel contempo dare risposte a molti bisogni espressi dal mercato del lavoro e nello specifico alla richiesta di servizi qualificati alle persone in condizioni di fragilità e difficoltà;
Tenuto conto che
le innovazioni in atto richiedono che oggi lo studente sviluppi competenze comunicative e relazionali, nonché scientifiche e tecniche correlate alla psicologia generale ed applicata, alla legislazione socio-sanitaria, alla cultura medico-sanitaria;
Visto in particolare che
la Regione ha valutato che il percorso quinquennale dell’indirizzo Servizi socio-sanitari, attuativo del precedente sistema di Istruzione Professionale, non offrisse all’utenza adeguate prospettive occupazionali, essendo poco riconosciuto nel mercato del lavoro sia in ambito socio-sanitario, sia socio-assistenziale e che pertanto, con Delibera dell’Assemblea legislativa n.40/2015 ha previsto:
di confermare in termini quantitativi la sola offerta già attiva nell’anno scolastico 2015/2016 in presenza di una domanda di iscrizioni adeguata;
ha invitato inoltre gli Istituti Professionali stessi a valutare e a richiedere alla Provincia/Città Metropolitana di riferimento, l’attivazione di nuovi indirizzi in sostituzione dell’indirizzo Servizi Socio Sanitari.
Visto inoltre
il protocollo di intesa sottoscritto tra la Regione Emilia-Romagna e l’ufficio scolastico regionale per l’avvio di un percorso sperimentale triennale - rivolto agli Istituti Professionali ad indirizzo socio-sanitario finalizzato ad offrire agli allievi la possibilità di accedere alla qualifica di OSS con la finalità di conferire sostanza professionale e quindi maggiore spendibilità al Diploma di tecnico Socio-Sanitario.
Considerato che:
il percorso quinquennale dell’Indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale”, articolato in un biennio e un triennio, nasce da esigenze concrete della società odierna, destinate a crescere ulteriormente in futuro;
l’indirizzo ha lo scopo di far acquisire allo studente le competenze necessarie per organizzare e attuare, in collaborazione con altre figure professionali, interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale;
la formazione offerta permette agli studenti diplomati di trovare sul proprio territorio occupazione in ambito sociale, oppure di accedere a facoltà universitarie di settore (sanitario, sociale, educativo) con una preparazione più specifica, o di acquisire ulteriori competenze professionalizzanti attraverso la frequenza di percorsi di qualificazione regionale tra i quali la qualifica di Operatore Socio Sanitario;
Valutato in particolare che:
se la Regione permettesse l’istituzione, anche in altri contesti e in altri istituti professionali di questo nuovo indirizzo, potrebbe permettere di attivare nuove opportunità di occupazione qualificata per i giovani e la possibilità di rispondere alla domanda delle persone di nuovi e innovati servizi erogati e garantiti da un nuovo profilo arricchito di competenze, scaturito dalla riforma nazionale;
importanti istituzioni, come la rete nazionale dei servizi per la sanità e l’assistenza, si sono attivate per far riconoscere al diploma di “Tecnico per la sanità e l’assistenza sociale” la qualifica di IV livello EQF, presente in Europa ma ancora non in Italia, corrispondente alla posizione intermedia tra l’infermiere laureato (V livello) e l’OSS (III livello) che se riconosciuto consentirebbe di offrire ai giovani ulteriori e qualificate opportunità occupazionali.
Tutto ciò premesso e considerato
Si invita la Giunta a
prevedere la possibilità di attivazione di nuovi percorsi formativi ad indirizzo “Servizi per la sanità e l’assistenza sociale” nella prossima programmazione regionale per gli anni 2020/2021 e successivi, intervenendo sugli indirizzi regionali di programmazione vigenti per valorizzare pienamente il mutato quadro normativo nazionale in particolare in relazione al Decreto Legislativo 61/2017 e cogliere opportunità occupazionali offerte in questo ambito;
prevedere questo diploma di istruzione professionale tra i titoli previsti nell’accreditamento delle strutture socio-sanitarie;
segnatamente all’Assessorato alle politiche per la salute come intenda inserire e valorizzare questa nuova figura nell’ambito delle proprie programmazioni di settore vigenti e future.
Approvata a maggioranza dalla Commissione V “Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità” nella seduta del 4 aprile 2019.