n.120 del 17.04.2019 periodico (Parte Seconda)

Definizione di una procedura per le richieste di rilascio di lettere di endorsement

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Visti:

- il Programma Operativo Regionale FESR Emilia-Romagna 2014/2020, approvato con Decisione di Esecuzione della Commissione Europea C(2015) 928 del 12 febbraio 2015;

- la propria deliberazione n. 179 del 27/2/2015 recante “Presa d'atto del Programma Operativo FESR Emilia-Romagna 2014-2020 e nomina dell’autorità di gestione”;

- la propria deliberazione n.1634 del 1/10/2018 recante “Richieste di parere di coerenza su attività progettuali. Irricevibilità”, con la quale sono state respinte le domande volte ad ottenere un parere di coerenza, con contestuale richiesta di fondi, a valere sul POR FESR, per i propri progetti, presentate dalle società Fracm SPA e MULTISPORT PARMA Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica;

Evidenziato che con tali domande le imprese chiedevano un parere di coerenza su propri progetti il cui piano finanziario prevedeva finanziamenti diretti a valere sul POR FESR;

Dato atto che la citata propria deliberazione n. 1634/2018 esplicitava che:

- in tali domande si evidenzia un collegamento intercorrente tra i fondi POR FESR e i fondi BEI/Junker, nonché la necessità di un parere di coerenza, espresso sui progetti presentati e sui relativi piani economici, al fine di poter partecipare a tali finanziamenti;

- la Regione ha avviato una complessa istruttoria, al fine di verificare l’esistenza della procedura proposta dalle imprese istanti, concludendo che “non risulta una specifica competenza in capo alla Regione ed in particolare all’ADG del POR, nè tantomeno una riserva di risorse sul programma operativo 2014-2020 gestito dalla Regione. Risulta quindi non attuabile la richiesta di destinare una somma a valere sul POR FESR”;

- al fine di verificare l’eventuale possibilità di accogliere la richiesta di contributo, la Regione chiedeva un parere all’Agenzia di Coesione, quale massimo organismo nazionale per la gestione dei fondi strutturali, che confermava che nei programmi regionali non esistono destinazioni di risorse per l’assegnazione di agevolazioni dirette (ossia senza bando). Il bando risulta essere altresì documento essenziale per la concessione delle agevolazioni, dato che è nel corpo dell’atto che vengono individuati i riferimenti per la concessione dell’aiuto di Stato nel rispetto della normativa comunitaria e la documentazione necessaria affinché l’Autorità di Gestione, ai sensi dell’art.125 del regolamento (UE) n.1303/2013, si accerti, peraltro che il beneficiario abbia la capacità amministrativa, finanziaria e operativa necessaria per la realizzazione dell’investimento nel rispetto delle condizioni stabilite dall’Autorità di Gestione. Nel caso in cui ciò fosse previsto da un’apposita norma regionale richiederebbe in ogni caso un’apposita verifica preliminare per la compatibilità con la normativa comunitaria in materia di aiuti di stato; 

- la Regione, a cui consta non essere prevista, all’interno del POR FESR, né l’esistenza di una procedura per il rilascio di tale parere di coerenza, né di concessione diretta di finanziamenti, inviava richiesta alla Banca Europea per gli Investimenti, di fornire informazioni in merito al collegamento intercorrente tra i fondi POR FESR e i fondi BEI/Junker al fine di poter offrire puntuali risposte alle imprese richiedenti pareri di coerenza, necessari a partecipare a tali finanziamenti; 

- con nota del 24/9/2018 (PG 2018/591433) la Banca Europea per gli Investimenti comunicava alla Regione, “che non esiste alcun collegamento tra i fondi POR FESR e i fondi BEI previsti nell’ambito del Piano Juncker, né tantomeno è previsto o necessario, per le procedure di approvazione interne a questa banca, un parere di coerenza da emettersi a carico di Enti Pubblici o locali”; 

Viste le ulteriori verifiche effettuate, dalle quali emerge che tali istanze non sono coerenti né con le norme previste per la concessione dei fondi di cui ai Programmi Regionali (cui soggiace l’Asse 3, che non prevedono l’assegnazione di agevolazioni dirette, ossia senza bando, poiché è il bando stesso ad individuare i riferimenti per la concessione dell’aiuto di Stato nel rispetto della normativa comunitaria, e a contenere le modalità per la verifica della capacità amministrativa, finanziaria e operativa necessaria per la realizzazione dell’investimento nel rispetto delle condizioni stabilite dall’Autorità di Gestione), né rispettano i limiti di importo previsti dal Regolamento (CE) “de minimis” 1407/2013, che prevede un importo non superiore a euro 200.000,00 pertanto di molto inferiore a quanto richiesto dalle società istanti; 

Richiamata la nota del Dirigente Responsabile del Servizio Qualificazione delle Imprese, inviata all’Autorità di Gestione dei fondi POR FESR, del 26/9/2018, NP 2018/23127, che ritiene le citate istanze irricevibili “in quanto le stesse non sono incardinabili in nessuna delle procedure previste dall’Asse 3 del POR FESR 2014-2020” e che “in virtù di ciò non è possibile rilasciare alcun parere preventivo così come richiesto dagli istanti”; 

Dato atto che successivamente all’adozione di detta deliberazione sono pervenute ulteriori richieste con il medesimo contenuto, da parte di numerose altre imprese, volte ad ottenere un parere di coerenza, una lettera di endorsement, o altro documento comunque nominato, con cui si richiede una valutazione su di un progetto il cui piano economico si avvale direttamente di risorse POR FESR, o si richiede un parere sul progetto per accedere ai fondi Juncker o altri fondi BEI; 

Dato atto che nell’ambito della procedura di confronto della Conferenza Regioni e Province Autonome, su richiesta della Regione Veneto è stato discusso nel Coordinamento tecnico delle Regioni del 22 gennaio 2019 l’argomento in questione, in quanto molteplici Regioni sono state contattate da parte di imprese e consulenti per ottenere delle lettere di endorsement (parere di coerenza) sulla conformità dei progetti presentati rispetto alla pianificazione strategica regionale, strumentale per poter accedere alle agevolazioni previste dal Piano Junker; 

Evidenziato che nel corso della seduta del Coordinamento tecnico sopra richiamata è emerso che:

- in alcuni casi tali richieste sono state avanzate anche nei confronti delle Autorità di gestione dei programmi operativi FESR, per cui analoga questione è stata sottoposta al Coordinamento tecnico dei referenti della Commissione Affari europei;

- alcune Regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, hanno segnalato che le imprese, nelle loro istanze, non solo hanno chiesto un parere di conformità ad un progetto, ma nel piano finanziario è stato previsto un contributo a fondo perduto senza che il progetto transitasse per le ordinarie procedure comparative che prevedono, ai sensi dell’articolo 12 della legge n. 241/90 e dei Programmi comunitari, l’approvazione di un avviso o di un bando per la concessione dei contributi con l’utilizzo dei criteri di selezione approvati dai Comitati di Sorveglianza previsti dai PO FESR regionali; 

Preso atto che in sede di Coordinamento tecnico si è ritenuto opportuno, ribadire che non vi è alcuna necessità di lettere di endorsement, le quali, non potrebbero peraltro impegnare in alcun modo le amministrazioni che le hanno rilasciate; 

Evidenziato che:

- i fondi POR FESR sono vincolati alla procedura prevista dalla normativa europea e nazionale e dai piani operativi regionali specificatamente approvati dalla Commissione Europea, e conseguentemente dai bandi regionali di concessione;

- i pareri richiesti non sono previsti da alcuna normativa di riferimento, non essendovi, come sopra evidenziato, alcuna norma che prescriva tale onere a carico delle regioni; 

Ritenuto pertanto necessario, allo stato attuale della normativa:

- prevedere un comportamento omogeneo nei confronti di tali istanze e di tutte quelle che dovessero pervenire in futuro, con il medesimo contenuto, che abbia il fine di respingere tali domande e di dichiararle irricevibili per difetto di una procedura in cui esse possano essere incardinate;

- dare mandato a tutti i Servizi della Direzione Economia della Conoscenza del lavoro e dell’impresa che ricevessero tali istanze di inviare, ai soggetti richiedenti, una comunicazione di irricevibilità ed un invito a partecipare ai bandi approvati dalla Giunta regionale, allegando il presente atto;

- dare la massima diffusione al presente atto tra tutti i Servizi, al fine di garantire una disciplina uniforme; 

Richiamati

- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 recante “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche;

- -la propria deliberazione n. 122 del 28 gennaio 2019 “Approvazione Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2019 -2021” ed in particolare l’allegato D “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal d.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021”;

- la propria deliberazione n. 468/2017 avente ad oggetto “IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA”;

Viste le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposto in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 468/2017; 

Viste inoltre:

- la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, recante "Testo unico in materia di Organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e ss.mm.ii., ed in particolare l'art. 37, comma 4;

- la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 avente ad oggetto “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e ss.mm.ii., per quanto applicabile;

- la propria deliberazione n. 270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviate con Delibera 2189/2015”;

- la propria deliberazione n. 622 del 28 aprile 2016 "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";

- la propria deliberazione n. 56 del 25 gennaio 2016 “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi dell’art. 43 della L.R. 43/2001”;

- la propria deliberazione n. 1107 del 11 luglio 2016 "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";

- la propria deliberazione n. 1059/2018 "Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Direzioni generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'Anagrafe per la Stazione Appaltante (RASA) e del Responsabile della Protezione dei Dati (DPO)";

Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore a Attività Produttive, Piano energetico, Economia Verde e Ricostruzione post-sisma, Palma Costi;

A voti unanimi e palesi

delibera 

1 di stabilire una disciplina comune ed omogenea per far fronte alle istanze con le quali venga chiesto un parere di coerenza, lettera di endorsement o qualunque altro atto al di fuori delle procedure previste dalla vigente normativa, comunitaria, nazionale e regionale di competenza della Regione Emilia-Romagna, dichiarando tali istanze irricevibili e pertanto non accoglibili, per i motivi precisati in narrativa; 

2 di dare mandato a tutti i dirigenti di servizio della Direzione Generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’Impresa che ricevessero tali istanze di inviare ai soggetti istanti una comunicazione di irrecevibilità ed un invito alla eventuale partecipazione ai bandi approvati dalla Giunta regionale, inviando il presente atto in allegato; 

3 di dare la massima divulgazione al presente atto in modo tale che sia garantito il rispetto di una disciplina uniforme e di provvedere alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico e sul sito del POR-
FESR; 

4 di dare atto infine che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa.

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