n.73 del 17.03.2021 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 2703 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Governo nelle sedi istituzionali opportune a prorogare il blocco dei licenziamenti, in scadenza il 31 marzo 2021. A firma dei Consiglieri: Taruffi, Amico, Piccinini, Caliandro, Mumolo, Zamboni, Pillati, Mori, Sabattini, Rontini, Montalti, Rossi
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la legge di Bilancio 2021 in vigore dal 1° gennaio 2021, ha, tra le altre cose, previsto la proroga, fino al 31 marzo 2021, del blocco dei licenziamenti, creando così un ponte con la precedente normativa (articolo 12, commi 9 e 10, del decreto-legge n. 137/2020, cd. decreto Ristori, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176) che avrebbe sennò terminato la sua efficacia lo scorso 31 gennaio;
la norma prevede il divieto di avviare le procedure di licenziamento collettivo, previste dagli articoli 4, 5 e 24, della Legge n. 223/1991; concludere eventuali procedure di licenziamento collettivo avviate dopo il 23 febbraio 2020; procedere a licenziamenti individuali o plurimi per giustificato motivo oggettivo e, infine, avviare procedure di conciliazione obbligatoria, previste dall’articolo 7 della Legge n. 604/1966, per i lavoratori in tutele reali (ante Jobs Act).
Premesso inoltre che
sulla base dei dati provvisori rilevati dall’ISTAT al mese di dicembre 2020 l’occupazione è diminuita dello 0,4% rispetto al mese precedente con un calo di 101mila unità, mentre rispetto all’anno precedente si registra una diminuzione dell’1,9% pari a 444mila occupati in meno;
la diminuzione dell'occupazione rispetto a novembre ha coinvolto in particolar modo le donne, i lavoratori sia dipendenti sia autonomi, e ha colpito tutte le classi d'età, con l'unica eccezione degli ultracinquantenni;
il tasso di disoccupazione, nel dicembre 2020, è salito al 9,0% (+0,2 punti), mentre il tasso tra i giovani è cresciuto di 0,3 punti, segnando un 29,7%; i disoccupati complessivi hanno infine raggiunto quota 2.257.000 con un aumento di 34.000 unità su novembre e un calo di 222,000 su dicembre 2019.
Considerato che
lo scenario determinato dalla pandemia di Covid-19 ha colpito maggiormente le persone più vulnerabili, inasprendo le significative disuguaglianze sociali che affliggono il nostro Paese, con gravi ripercussioni sul mondo del lavoro, dove il mercato si restringe e aumenta i divari;
lo stato dell’emergenza sanitaria continuerà ad avere effetti negativi imponenti da un punto di vista economico-sociale, determinando il protrarsi di una situazione occupazionale molto precaria anche dopo il 31 marzo, data in cui è attualmente prevista la scadenza del blocco dei licenziamenti.
Evidenziato che
è necessario intervenire da un punto di vista legislativo circa la disciplina degli esuberi del personale, degli ammortizzatori sociali e della politica attiva del lavoro, anche attraverso la promozione di contratti aziendali di solidarietà difensiva e cioè mediante la riduzione dell’orario di lavoro settimanale generalizzato a tutti i lavoratori per far fronte all’esubero di personale causato dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica, che si stima possa riguardare un milione di lavoratori.
Tutto ciò premesso, considerato ed evidenziato, impegna la Giunta regionale
a sollecitare il Governo, nelle sedi istituzionali opportune, a prorogare il blocco dei licenziamenti, in scadenza il prossimo 31 marzo, finché dura l’emergenza pandemica in atto, evitando il blocco selettivo; a prorogare i relativi ammortizzatori sociali connessi; a procedere a una riforma più generale di tutto il sistema degli ammortizzatori sociali;
a sollecitare il Governo, nelle sedi istituzionali opportune, ad assumere tempestivi provvedimenti per estendere il diritto ai congedi parentali per le famiglie che vivono in territori in cui sono state applicate misure restrittive che comportino la chiusura delle scuole.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 24 febbraio 2021