n.324 del 16.10.2018 (Parte Seconda)
Approvazione dei programmi annuali operativi di gestione del cervo 2018-2019 pe i comprensori A.C.A.T.E.R. Occidentale, Centrale e Orientale. Contestuale approvazione dei piani di prelievo del cervo riferiti alle porzioni dei territori in Modena, Parma, Reggio Emilia, Città Metropolitana di Bologna e Forlì-Cesena
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamate:
- la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" e successive modifiche;
- la Legge Regionale 15 febbraio 1994 n. 8 recante “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria” e successive modifiche e integrazioni;
- la Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” che disciplina e ripartisce le funzioni amministrative tra Regione, Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni nel quadro delle disposizioni della Legge 7 aprile 2014 n. 56 ed in particolare l'art. 40, che individua le funzioni della Regione, delle Province e della Città metropolitana di Bologna in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria, stabilendo, fra l'altro, che la Regione esercita le funzioni di programmazione e pianificazione nonché tutte le funzioni amministrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale, con esclusione delle attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, che restano confermati alle Province e alla Città metropolitana di Bologna;
Viste le seguenti deliberazioni di Giunta regionale:
- n. 2185 del 21 dicembre 2015 con la quale si è provveduto, tra l'altro, ad istituire dal 1 gennaio 2016, presso la Direzione Generale Agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatorie, i Servizi Territoriali Agricoltura, caccia e pesca per ciascun ambito provinciale a fronte delle nuove funzioni di competenza regionale definite dagli artt. 36-43 della citata L.R. n. 13/2015;
- n. 2230 del 28 dicembre 2015 con la quale, tra l'altro, è stata fissata al 1° gennaio 2016 la decorrenza delle funzioni amministrative oggetto di riordino ai sensi dell'art. 68 della predetta L.R. n. 13/2005 tra le quali quelle relative al settore “Agricoltura, protezione della fauna selvatica, esercizio dell'attività venatoria, tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne, pesca marittima e maricoltura”;
Considerato che la modifica dell'assetto dell'esercizio delle funzioni in materia di protezione della fauna selvatica ed attività faunistico-venatorie di cui alla citata Legge Regionale n. 13/2015 ha imposto una revisione dell'intero articolato della citata Legge Regionale n. 8/1994;
Vista la Legge Regionale n. 1 del 26 febbraio 2016, “Modifiche alla Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 'Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria” in attuazione della Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, con la quale si è proceduto ad una razionalizzazione della materia in relazione all’accentramento a livello regionale dell'esercizio di tali funzioni sopra esplicitato, ed in particolare l'art. 60 recante “Disposizioni finali in ordine al subentro delle funzioni da parte della Regione Emilia-Romagna” che prevede al comma 1 che i Piani faunistico-venatori provinciali hanno efficacia fino alla data di approvazione del Piano faunistico- venatorio regionale;
Richiamato in particolare l’art. 56 della sopracitata Legge Regionale n. 8/1994, come da ultimo modificato dalla predetta Legge Regionale n. 1/2016, relativo alla gestione venatoria degli ungulati, che demanda la disciplina della materia ad apposito regolamento;
Visto il Protocollo d'Intesa tra le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 1265 del 13 ottobre 1999 per la gestione condivisa della popolazione del cervo appenninico detta dell’“Acquerino” attraverso programmi e metodi che considerano in modo unitario le popolazioni a prescindere dalle suddivisioni amministrative del territorio dalle stesse occupato;
Atteso che il sopra richiamato Protocollo d'Intesa tra le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, al fine di consentire una corretta, organica ed unitaria forma di gestione della popolazione di cervo dell'“Acquerino”, prevede, tra l'altro, l'istituzione di una Commissione di Coordinamento assistita da una Commissione Tecnica per la predisposizione dei necessari strumenti di gestione, tra i quali, un apposito Regolamento per la gestione faunistico-venatoria della popolazione di Cervo dell'Appennino Tosco- Emiliano;
Dato atto che in attuazione del predetto Protocollo d'Intesa la Regione Emilia-Romagna ha approvato il Regolamento Regionale n. 36/2000 per la gestione faunistico-venatoria della popolazione di Cervo dell'Appennino Tosco-Emiliano;
Preso atto che l'espansione della specie “cervo” sul territorio regionale ha imposto l'estensione delle prescrizioni contenute nel succitato Regolamento Regionale n. 36/2000, relative alla sola popolazione dell'“Acquerino”, a tutto il territorio regionale dove è presente la specie “cervo” attraverso la predisposizione di una regolamentazione che ricomprenda, in un unico testo, la gestione faunistico-venatoria degli ungulati;
Visto il Regolamento Regionale del 27 maggio 2008, n. 1 "Regolamento per la gestione degli ungulati in Emilia-Romagna" approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 751 del 26 maggio 2008;
Richiamato il Titolo III del citato Regolamento Regionale n. 1/2008 “Gestione del cervo” (artt. 7-10) e in particolare:
- l’art. 7 che prevede, per ciascuna popolazione di cervo presente sul territorio regionale, l’individuazione di un comprensorio, geografico e amministrativo, di gestione corrispondente all’areale distributivo complessivo della popolazione stessa, da aggiornare annualmente;
- l’art. 8 che prevede, tra l’altro, che per ciascun Comprensorio vengano individuate:
- una Commissione di Coordinamento, nominata dalla Regione e composta dai rappresentanti delle Regioni interessate, da tutti i soggetti a vario titolo deputati alla gestione della specie (ATC, Parchi, Aziende faunistiche) e da un rappresentante dell’ISPRA;
- una Commissione Tecnica composta da un tecnico di comprovata esperienza nella gestione del cervo valutata dell’ISPRA, nominato da ciascuna delle Province (ora Regione) ricadenti nel Comprensorio di gestione e da un rappresentante dell’ISPRA;
- l’art. 9 che individua, quali strumenti di gestione faunistico-venatoria della popolazione di cervo nell'ambito di ciascun comprensorio:
- un Piano poliennale di gestione, parte integrante dei Piani faunistici provinciali, proposto dalle Commissioni tecniche alle Commissioni di Coordinamento e approvato dalle Province (ora Regione), che definisce:
a) gli obiettivi della gestione a breve, medio e lungo termine finalizzati alla conservazione della specie in un rapporto di compatibilità con le attività agro-silvo-pastorali;
b) gli interventi diretti ed indiretti da realizzarsi sulla popolazione in rapporto con il territorio ospite;
c) l'organizzazione della gestione faunistico-venatoria del cervo nel comprensorio;
- un Programma annuale operativo proposto dalle Commissioni tecniche alle Commissioni di Coordinamento, che costituisce lo strumento di attuazione delle attività gestionali necessarie per il raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano Poliennale di gestione e che deve contenere:
a) l'individuazione cartografica e l'aggiornamento degli areali riproduttivo e annuale della popolazione;
b) l'individuazione dei distretti di gestione, delle zone e sub-zone di prelievo, suddivisi per singola Provincia (dimensione sub-provinciale);
c) le attività necessarie alla valutazione della consistenza e della struttura della popolazione;
d) il programma delle analisi previste per valutare le condizioni sanitarie e le caratteristiche biometriche della popolazione;
e) i tempi e i metodi di raccolta dei dati inerenti all’impatto della specie sulle attività antropiche;
f) l'organizzazione della gestione faunistico-venatoria dei distretti di gestione;
g) la definizione cartografica e progettuale degli interventi previsti di miglioramento ambientale e di prevenzione dei danni alle produzioni agricole;
h) l'eventuale piano di prelievo venatorio;
i) gli eventuali interventi di cattura;
Nel Programma annuale devono inoltre essere definiti i soggetti responsabili delle attività di cui sopra nonché le modalità e i tempi per la realizzazione delle stesse;
- l'art. 10 il quale dispone che il prelievo venatorio del cervo e le operazioni ad esso collegate sono organizzate in modo unitario nell'ambito di ciascun comprensorio. Il prelievo viene ripartito nei distretti e nelle zone di caccia in funzione delle esigenze gestionali;
Dato atto che a tal fine l'areale appenninico è stato suddiviso in tre comprensori ACATER (Areale Cervo dell'Appennino Toscano, Emiliano-Romagnolo):
- Occidentale: province di Modena, Parma, Reggio-Emilia e Lucca;
- Centrale: Città metropolitane di Bologna e Firenze, province di Prato e Pistoia;
- Orientale: province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze;
Viste le deliberazioni della Giunta regionale:
- n. 388 del 1 marzo 2000 con cui sono stati nominati i componenti della Commissione di Coordinamento per il Comprensorio ACATER Centrale;
- n. 1068 del 27 luglio 2009 con cui sono stati nominati i componenti della Commissione di Coordinamento per il Comprensorio ACATER Orientale;
- n. 2118 del 21 dicembre 2009 con cui sono stati nominati i componenti della Commissione di Coordinamento per il Comprensorio ACATER Occidentale;
Preso atto che le Commissioni Tecniche dei tre ACATER (Areale del Cervo dell’Appennino Tosco-Emiliano-Romagnolo) Occidentale, Centrale e Orientale, sono state nominate dalle Province per l’intera durata del Piano Poliennale di Gestione del cervo;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n. 1213 del 29 luglio 2016 con la quale si è provveduto alla nomina del Dott. Andrea Gaggioli, quale componente della Commissione Tecnica del Cervo dell’ACATER Occidentale per il territorio di Modena e per il territorio di Reggio-Emilia limitatamente al Comprensorio C3 montagna, corrispondente al territorio dell’ATC RE4 e a quello delle Aziende faunistico-venatorie ricadenti in detto comprensorio, fino all’approvazione del nuovo piano faunistico-venatorio regionale;
- n. 774 del 28 maggio 2018 con la quale si è provveduto alla nomina del Dott. Riccardo Fontana, in sostituzione del Dott. Andrea Gaggioli, quale componente della Commissione Tecnica del Cervo dell’ACATER Occidentale per il territorio di Modena limitatamente al Comprensorio di montagna corrispondente al territorio dell’ATC MO3 Montagna e a quello delle Aziende faunistico-venatorie ricadenti in detto comprensorio, dando atto che per gli ulteriori componenti della Commissione Tecnica del Cervo dell’ACATER Occidentale restano efficaci le nomine provinciali, nonché la nomina di cui alla soprarichiamata deliberazione n. 1213/2016 per i rimanenti territori di Modena e per il territorio di Reggio-Emilia, limitatamente al Comprensorio C3 montagna, corrispondente al territorio dell’ATC RE4 e a quello delle Aziende faunistico-venatorie ricadenti in detto comprensorio, fino all’approvazione del nuovo piano faunistico-venatorio regionale;
Visti:
- i Piani faunistico-venatori della Provincia di Modena, Reggio Emilia e Parma, territori interessati dalla popolazione dell’ACATER Occidentale;
- il Piano faunistico-venatorio della Città metropolitana di Bologna, territorio interessato dalla popolazione dell’ACATER Centrale;
- il Piano faunistico-venatorio della Provincia di Forlì-Cesena, territorio interessato dalla popolazione dell’ACATER Orientale;
nonché i vigenti Piani poliennali di Gestione, che ai sensi dell’art. 9 del citato Regolamento Regionale n. 1/2008, sono parte integrante dei rispettivi e richiamati Piani;
Atteso che i Programmi annuali di gestione 2018-2019 relativi alla popolazione di cervo dell’ACATER Occidentale, Centrale e Orientale predisposti dalle Commissioni tecniche dei predetti comprensori, ai sensi di quanto previsto dal sopra richiamato art. 9 del Regolamento Regionale n. 1/2008, sono stati inviati alle Commissioni di Coordinamento competenti per Comprensorio rispettivamente in data 29 agosto 2018 e 30 agosto 2018;
Preso atto che in esito a tale invio sono pervenute osservazioni e proposte di modifica ai seguenti Piani annuali da parte della Regione Toscana, con mail inviata in data 3 settembre 2018, come di seguito specificato:
- per l’ACATER Occidentale è stato evidenziato un errore di calcolo nella tabella relativa alla ripartizione del prelievo in classi di età;
- per l’ACATER centrale è stata richiesta una modifica del numero dei distretti della provincia di Pistoia;
Rilevato altresì che la Macroarea Emilia Orientale, con mail in data 4 settembre 2018, ha chiesto per l’area contigua al Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone afferente all’ACATER centrale, l’assegnazione di capi in abbattimento;
Dato atto che le osservazioni pervenute hanno determinato la modifica dei sopracitati “Piani”, fatta eccezione per la richiesta avanzata dalla Macroarea Emilia Orientale in quanto l’assegnazione di capi in abbattimento ad un territorio, così come previsto dalla regolamentazione di settore nonché dai citati Piani poliennali, deve essere preceduta da precise operazioni gestionali svolte in maniera congiunta tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione della specie;
Viste:
- le note PG/2018/573560, PG/2018/573571 e PG/2018/ 573544 dell’11 settembre 2018 con le quali sono stati chiesti, in merito ai Programmi annuali di gestione di che trattasi, i previsti pareri all’ISPRA;
- la nota protocollo PG/2018/590625 del 21 settembre 2018 con la quale ISPRA esprime parere favorevole all’adozione del piano di abbattimento proposto nel Programma annuale operativo per il Comprensorio ACATER Centrale, con le indicazioni di:
- porre in essere misure in grado di garantire il corretto completamento del Piano stesso, evitando la destrutturazione nelle classi in caso di mancato completamento;
- attenersi ai periodi di caccia individuati dall’Istituto stesso nelle apposite “Linee guida per la gestione degli ungulati” come peraltro avviene in Emilia-Romagna;
- la nota protocollo PG/2018/594709 del 25 settembre 2018 con la quale ISPRA esprime parere favorevole all’adozione del piano di abbattimento proposto per il Comprensorio ACATER Occidentale ritenendolo coerente con i valori di densità stimati per le popolazioni e con gli obiettivi individuati dal Programma di gestione per il Comprensorio in oggetto, subordinandolo tuttavia al recepimento delle indicazioni fornite ed in particolare:
- una diminuzione di capi in abbattimento previsti per il territorio di Parma (da n. 90 a n. 80) in considerazione della scarsa percentuale di prelievo, lasciando inalterate le proporzioni tra le diverse classi sociali;
- l’adozione di tutte le misure normative e di controllo in grado di assicurare un prelievo bilanciato anche in caso di non completamento del Piano;
- la distinzione tra le femmine giovani (classe I) e adulte (classi > II) sia nei piani di prelievo sia nelle tabelle riepilogative degli abbattimenti;
- la nota protocollo PG/2018/594724 del 25 settembre 2018 con la quale ISPRA esprime parere favorevole all’adozione del piano di abbattimento proposto per il Comprensorio ACATER Orientale ritenendolo coerente con i valori di densità stimati per le popolazioni e con gli obiettivi individuati dal Piano di gestione per il Comprensorio in oggetto, ancorchè condizionato al recepimento delle seguenti prescrizioni:
- adozione di tutte le possibili misure in grado di assicurare un prelievo bilanciato anche nel caso di un mancato completamento del Piano stesso;
- mantenimento dei livelli di prelievo autorizzati nella passata stagione venatoria (240 capi) attraverso un riparto razionale al fine di limitare l’espansione della specie;
- utilizzo degli animali catturati all’interno del PN delle Foreste Casentinesi esclusivamente per programmi di reintroduzione o progetti di ricerca sperimentali;
Dato atto che le sopracitate richieste di ISPRA sono state integralmente recepite nei Programmi Annuali Operativi allegati alla presente deliberazione, conformandosi così ai pareri resi;
Richiamato il Calendario venatorio regionale per la stagione 2018-2019 approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 792 del 28 maggio 2018, che tra l'altro, all’Allegato B “Tempi di prelievo per gli ungulati in selezione” disciplina la caccia in selezione al cervo stabilendo i tempi di prelievo ed in particolare, fermo restando i giorni di silenzio venatorio:
- dal 5 ottobre 2018 al 15 febbraio 2019 per i maschi di III classe;
- dal 5 ottobre 2018 al 15 marzo 2019 per i maschi di I e II classe;
- dal 1° gennaio 2019 al 15 marzo 2019 per le femmine di I e II classe e per i maschi e le femmine di classe 0;
Ritenuto, anche alla luce della L.R. n. 13/2015 e dei provvedimenti di riordino sopra richiamati, di provvedere, per la porzione di territorio di Modena, Reggio Emilia, Parma, Città metropolitana di Bologna e Forlì-Cesena, all’approvazione:
- dei Programmi annuali operativi relativi alla gestione del cervo dell’ACATER Occidentale, Centrale e Orientale per la stagione venatoria 2018-2019 nella formulazione di cui agli Allegati 1, 2 e 3 del presente atto quali parti integranti e sostanziali del medesimo;
- dei Piani di prelievo delle medesime popolazioni di cervo contenuti nei sopra richiamati Programmi annuali operativi, ai sensi di quanto previsto dagli artt. 9, comma 4, e 10 del citato Regolamento Regionale n. 1/2008, dando atto che relativamente ai tempi di prelievo si rimanda a quanto previsto nel calendario venatorio regionale per la stagione venatoria 2018-2019, approvato con la sopracitata deliberazione n. 792/2018;
Visto il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche;
Richiamata la propria deliberazione n. 93 del 29 gennaio 2018 recante “Approvazione Piano triennale di Prevenzione della corruzione 2018-2020”, ed in particolare l’allegato B) “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2018- 2020”;
Vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche ed in particolare l’art. 37, comma 4;
Richiamate infine le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007" e successive modifiche ed integrazioni, per quanto applicabile;
- n. 56 del 25 gennaio 2016 recante “Affidamento degli incarichi di direttore generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 43 della L.R. 43/2001”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016 “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviate con Delibera 2189/2015”;
- n. 622 del 28 aprile 2016 "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";
- n. 1107 del 11 luglio 2016 "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";
- n. 468 del 10 aprile 2017 recante “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;
- n. 1059 del 3 luglio 2018 recante “Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'Anagrafe per la stazione appaltante (RASA) e del Responsabile della protezione dei dati (DPO)”;
Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto inoltre dei pareri allegati;
Su proposta dell'Assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli;
A voti unanimi e palesi
delibera:
1. di richiamare integralmente le considerazioni formulate in premessa, le quali costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di provvedere all’approvazione dei Programmi annuali operativi di gestione del cervo, nei Comprensori dell’ACATER (Areale del Cervo dell’Appennino Tosco-Emiliano- Romagnolo) Occidentale, Centrale e Orientale, nella formulazione di cui rispettivamente agli Allegati 1, 2, 3, parti integranti e sostanziali del presente atto, per la stagione venatoria 2018- 2019;
3. di provvedere, altresì, all'approvazione, ai sensi di quanto previsto dagli artt. 9, comma 4, e 10 del citato R.R. n. 1/2008, dei Piani di prelievo della medesima popolazione di cervo contenuti nei soprarichiamati Programmi annuali operativi, dando atto che relativamente ai tempi di prelievo si rimanda a quanto previsto nel calendario venatorio regionale per la stagione venatoria 2018-2019, approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 792/2018;
4. di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte in narrativa;
5. di disporre infine la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna, dando atto che il Servizio Attività faunistico-venatorie e pesca provvederà a darne la più ampia diffusione anche sul sito internet E-R Agricoltura e Pesca.