n.130 del 16.05.2018 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 6374 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad intervenire presso tutte le sedi competenti in materia di programmazione finanziaria europea per il post 2020 affinché per sostenere le nuove priorità delle politiche comunitarie e per coprire la quota di finanziamenti comunitari che verrà a mancare a causa della Brexit, siano trovate soluzioni alternative alla riduzione della PAC (Politica Agricola Comune) di modo che essa possa rimanere perlomeno inalterata nel suo ammontare complessivo e continuare ad essere considerata giustamente strategica e fondamentale nello sviluppo economico di tutta l'Unione europea. A firma dei Consiglieri: Rainieri, Fabbri, Delmonte, Rancan, Marchetti Daniele, Liverani, Pettazzoni, Pompignoli, Bargi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

sono in elaborazione le proposte per il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) post 2020 dell'Unione Europea che saranno discusse il prossimo 2 maggio al Parlamento Europeo.

Osservato

che le principali problematiche da affrontare nell'elaborare le proposte di programmazione finanziaria comunitaria sono:

- la copertura finanziaria dei fondi che verranno a mancare a seguito dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE;

- il reperimento degli investimenti per le nuove voci di spesa da inserire come prioritarie secondo quanto già discusso dai capi di governo all'interno del Consiglio europeo e consistenti nel più attento controllo delle frontiere per arginare l'immigrazione clandestina e nel rafforzamento delle politiche di difesa interna ed esterna.

Rilevato che

la soluzione di tali problematiche finanziarie sarebbe essenzialmente trovata attraverso l'aumento dei contributi statali verso l'Unione europea e considerevoli tagli alle principali voci finanziarie della politica comunitaria che sono la PAC (Politica Agricola Comune) che per il QFP 2014 — 2020 assorbe quasi il 39 % del totale dei finanziamenti comunitari, e le politiche di coesione;

per quanto riguarda la PAC si stima la necessità di una sua riduzione dal 30 % al 15 % dei finanziamenti rispetto a quanto previsto nel QFP 2014.

Considerato che

una così drastica riduzione della PAC porterebbe ad una profonda crisi del settore agricolo italiano per il quale i finanziamenti europei sono indispensabili, sia perché la filiera agricola italiana ha costi superiori in termini di costo del lavoro e tassazioni rispetto a quelle degli altri partner europei, sia perché in Italia si è puntato molto sullo sviluppo delle produzioni agroalimentari di qualità e sostenibili per le quali il sostegno finanziario comunitario rimane essenziale.

Valutato che

la drastica riduzione della PAC avrebbe conseguenze economiche molto negative proprio sull'Emilia-Romagna in quanto è una Regione a fortissima vocazione agricola e leader a livello europeo e mondiale nelle produzioni di qualità e nell'agricoltura sostenibile.

Ricordato che

la Regione Emilia-Romagna, anche allo scopo di far proseguire una politica di distribuzione dei finanziamenti PAC che ha storicamente conseguito effetti positivi sul settore agricolo regionale, è già specificamente impegnata a difesa del proprio patrimonio ortofrutticolo e di eccellenze alimentari e si è battuta nell’ambito delle associazioni di regioni europee di cui fa parte, come AREFLH, associazione delle regioni e dei produttori di ortofrutta presieduta dall’assessore regionale Caselli, e AREPO, associazione delle regioni e dei produttori di DOP e IGP, per promuovere una posizione comune a livello europeo contro i tagli al bilancio dell’agricoltura e a difesa del fondamentale ruolo delle Regioni nell’attuazione e gestione, a scala territoriale, della PAC.

Concorda

comunque nel ritenere imprescindibile un maggior sostegno finanziario da parte dell'Unione europea al rafforzamento sia dei controlli alle frontiere per arginare l'immigrazione clandestina, sia della sicurezza soprattutto interna.

Impegna la Giunta regionale

ad intervenire presso tutte le sedi competenti in materia di programmazione finanziaria europea per il post 2020 affinché per sostenere le suddette nuove priorità delle politiche comunitarie e per coprire la quota di finanziamenti comunitari che verrà a mancare a causa della Brexit, siano trovate soluzioni alternative alla riduzione della PAC di modo che essa possa rimanere perlomeno inalterata nel suo ammontare complessivo e continuare ad essere considerata giustamente strategica e fondamentale nello sviluppo economico di tutta l'Unione europea.

Approvata all'unanimità dei presenti nella seduta antimeridiana del 18 aprile 2018

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