n.92 del 27.03.2024 periodico (Parte Seconda)
RISOLUZIONE - Oggetto n. 8089 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale a manifestare solidarietà a tutte le personalità, attivisti, giornalisti e cittadini che, seguendo l'esempio di Aleksej Naval'nyj e di Anna Politkovskaja e senza l'uso della violenza, hanno esposto e continuano a esporre le loro vite al pericolo per manifestare la loro opposizione al regime russo. A firma dei Consiglieri: Gerace, Pigoni
il 16 febbraio, l’oppositore russo Alexsej Naval’nyj è deceduto nella colonia penale artica dove stava scontando la sua pena. Secondo un comunicato del servizio penitenziario federale russo, Naval’nyj ha perso conoscenza poco dopo una passeggiata, nonostante l’immediato intervento del personale medico e le misure di rianimazione, i paramedici hanno confermato la sua morte. Le cause del decesso sono attualmente oggetto di indagine;
il Comitato investigativo russo della regione artica di Yamalo-Nenets, dove Naval’nyj era detenuto, ha aperto un’inchiesta sulla sua morte. In conformità con la legge, sono in corso una serie di misure investigative per stabilire tutte le circostanze dell’incidente;
il funerale di Alexsej Naval’nyj è avvenuto, in forma pubblica (faticosamente conquistato dalla madre che è riuscita ad evitare la soluzione minacciata dalle autorità di una tumulazione privata nel carcere di Kharp) e, pur a fronte della poliziesca azione di identificazione dei partecipanti, numerosi e commossi, ha dimostrato plasticamente che esiste un’altra Russia;
la scomparsa di Naval’nyj segna un momento di profondo lutto e riflessione sulla situazione dei diritti umani in Russia. La sua determinazione nel combattere la corruzione e promuovere la democrazia ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo;
la morte di Naval’nyj si inserisce in un contesto di crescente repressione contro gli attivisti politici e i giornalisti in Russia, rappresentando una grave violazione degli standard internazionali sui diritti umani, inoltre l’eliminazione di una figura di spicco dell’opposizione come Naval’nyj rappresenta un tragico precedente che minaccia la sicurezza di tutti gli attivisti russi e solleva dubbi sulla legittimità delle pratiche governative russe;
Alexej Naval’nyj, avvocato e attivista anti-corruzione, è stato una figura di spicco dell’opposizione russa al governo autocratico di Vladimir Putin. Fondatore del Partito Democratico del Progresso, rinominato Russia del Futuro nel 2018, Naval’nyj ha subito varie condanne in Russia, ritenute da molti come conseguenza della sua attività politica;
nel 2011, ha lanciato il progetto RosPil per denunciare le frodi negli appalti statali, finanziando le spese legali con donazioni online. Nel 2013 si è candidato a sindaco di Mosca, arrivando secondo. Il suo partito, nel 2014, è stato l’unico, insieme a RPR-PARNAS di Boris Nemcov, ad opporsi all’annessione della Crimea. Nello stesso anno, ha tentato di candidarsi alle presidenziali russe, ma è stato escluso a causa di una condanna penale;
nel 2018, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Russia a risarcire Naval’nyj con una somma considerevole per danni morali, una cifra minore per danni materiali, e un importo significativo per le spese sostenute per i suoi arresti sul territorio russo, valutati come politici e privi di una reale motivazione.
Aleksej Naval’nyj aveva già rischiato la vita il 20 agosto 2020, perdendo conoscenza durante un volo da Tomsk a Mosca. Ricoverato in gravi condizioni presso l’ospedale di Omsk, è stato successivamente trasferito in una clinica di Berlino, dove è stato confermato l’avvelenamento con Novichok. Dopo il suo ricovero, Naval’nyj ha scelto di ritornare in Russia per continuare la sua lotta contro il governo di Putin, nonostante fosse consapevole dei rischi;
il 17 gennaio 2021, è stato arrestato all’aeroporto di Sheremetyevo per aver violato i termini della libertà vigilata concessa dopo una condanna sospesa per frode nel 2014. In seguito, è stato trasferito nel carcere di Matrosskaya Tishina;
Naval’nyj è stato anche accusato di diffamazione per aver diffuso informazioni ritenute offensive nei confronti di Ignat Artamenko, un veterano della Seconda Guerra Mondiale. In risposta alla campagna per il referendum costituzionale del 2020, che avrebbe consentito a Putin di rimanere al potere fino al 2036, Naval’nyj ha definito “traditori” e “corrotti” i partecipanti allo spot a favore di Putin;
nel gennaio 2021, decine di migliaia di persone hanno manifestato in 65 città russe in sostegno a Aleksej Naval’nyj, nonostante le proteste non fossero autorizzate dal governo. Queste manifestazioni hanno portato a oltre 3.000 arresti, tra cui alcuni importanti collaboratori di Naval’nyj. Manifestazioni simili si sono svolte anche in diverse città italiane ed europee;
lo stesso mese, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiedeva il rilascio immediato e incondizionato di Naval’nyj e di tutte le persone fermate in occasione del suo rientro in Russia. L’Europarlamento ha anche invitato i Paesi dell’UE a inasprire le misure restrittive nei confronti della Russia;
Naval’nyj è stato arrestato per l’ultima volta nel 2021 e condannato a 19 anni di reclusione in un processo per “estremismo” di chiara matrice politica. La sua ultima apparizione in collegamento dal carcere è stata l’11 gennaio 2024.
la reazione del regime russo alle proteste pacifiche e alla dissidenza politica è stata caratterizzata da arresti di massa, violenze, intimidazioni e altre forme di repressione. Queste azioni contraddicono gli impegni internazionali della Russia in materia di diritti umani e libertà fondamentali;
la comunità internazionale, inclusi numerosi organismi e organizzazioni per i diritti umani, ha espresso profonda preoccupazione e condanna per le azioni del governo russo, riconoscendo la necessità di un'azione concreta per sostenere i principi democratici e i diritti umani in Russia.
l'audacia e il sacrificio di Aleksej Naval’nyj nel perseguire la giustizia e la trasparenza nel governo russo meritano il riconoscimento e il sostegno della comunità internazionale. La sua lotta è diventata un simbolo universale della resistenza contro l'oppressione e per la promozione della democrazia;
analogo riconoscimento e sostegno merita Anna Politkovskaja, la cronista del giornale di opposizione Novaya Gazeta uccisa sotto casa a Mosca il 7 ottobre 2006 all’età di 48 anni. La giornalista ha denunciato per anni la deriva autoritaria del Governo di Putin e aveva fra l’altro lavorato a una rigorosa inchiesta sulla corruzione in seno al Ministero della Difesa e del contingente russo in Cecenia.
solidarietà alla famiglia di Aleksej Naval’nyj e a tutte le persone che, senza ricorrere alla violenza, hanno manifestato la loro opposizione al regime russo e hanno subito conseguenze drammatiche, è un dovere morale e un segno di sostegno alla lotta per la libertà e la giustizia;
ferma condanna delle azioni del governo russo e il riconoscimento del coraggio degli attivisti, dei giornalisti e dei cittadini che si oppongono alla repressione per mantenere alta l'attenzione sulla situazione dei diritti umani in Russia;
sostegno alla proposta rivolta al Sindaco di Roma di intitolare una strada a “Aleksej Naval'nyj".
a manifestare solidarietà a tutte le personalità, attivisti, giornalisti e cittadini che, seguendo l'esempio di Naval’nyj e di Anna Politkovskaja e senza l'uso della violenza, hanno esposto e continuano a esporre le loro vite al pericolo per manifestare la loro opposizione al regime russo;
a prendere in esame l’istituzione di premi e borse di studio dedicate alle figure del dissidente e della giornalista russi, con particolare riferimento alla loro battaglia per la libertà e la democrazia, sostenendo analoghe iniziative di Università e Istituti di ricerca del nostro territorio;
a invitare le istituzioni competenti a prendere atto della gravità della situazione e ad adoperarsi con ogni mezzo legale e diplomatico a loro disposizione per promuovere il rispetto dei diritti umani in Russia e sostenere la lotta alla repressione;
a sostenere la proposta rivolta al Sindaco di Roma di intitolare una strada a “Aleksej Naval'nyj";
a sollecitare l’ANCI Emilia-Romagna affinché sottoponga ai Comuni della nostra regione la proposta di intitolare una strada del proprio territorio ad Aleksej Naval’nyj e ad Anna Politkovskaja.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 12 marzo 2024