n. 18 del 02.02.2011 periodico (Parte Seconda)

Decisione in merito alla procedura congiunta di VIA e AIA per il progetto di modifica piano di chiusura 4 lotto 1 stralcio – 5 lotto e modifica AIA Polo discarica Crispa in comune di Jolanda di Savoia. Ditta Area SpA.

Ai sensi del Titolo III della Legge regionale 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i., DLgs 152 e smi, l’Autorità competente: Provincia di Ferrara, con atto di DGP nn. 358.98878 del 7/12/2010, ha assunto la seguente decisione:

LA GIUNTA

(omissis)

delibera: 

1) di prendere atto delle valutazioni conclusive della Conferenza dei Servizi del 26 novembre 2010, contenute nel “Rapporto sull’impatto ambientale che costituisce l’Allegato A, quale sua parte integrante e sostanziale, della presente deliberazione;

2) di considerare tale progetto ambientalmente compatibile alla luce delle valutazioni suddette;

3) di approvare pertanto il progetto, presentato dalla ditta Area SpA, finalizzato modifica del piano di chiusura del 4° lotto 1° stralcio e 5° lotto e modifica sostanziale di AIA della discarica Crispa in Jolanda di Savoia;

4) di approvare la realizzazione delle opere di progetto condizionatamente al rispetto delle prescrizioni di cui al “Rapporto” allegato A) quale parte sostanziale del presente atto, che di seguito per maggiore chiarezza si riportano, e all’AIA allegato B): 

Prescrizioni in merito al quadro di riferimento programmatico

a) la ditta Area dovrà rispettare le condizioni per l’affidamento in house per lo svolgimento delle proprie attività di servizio pubblico di gestione dei rifiuti. 

Prescrizioni in merito al quadro di riferimento progettuale

b) dovrà essere rispettato l’intero apparato prescrittivo contenuto nell’atto di AIA, che si intende qui interamente richiamato, allegato alla presente delibera di VIA; inoltre:

c) la realizzazione dell’abbancamento dei rifiuti previsti da progetto e la realizzazione di riprofilatura e del nuovo capping definitivo della discarica potranno essere realizzati con il vincolo di sospensione immediata dei conferimenti in caso di risultanze negative emergenti dalla realizzazione del piano di caratterizzazione presentato;

d) i piani di sorveglianza e controllo e di monitoraggio e controllo contenuti nell’atto di AIA allegato alla presente deliberazione sono da considerarsi provvisori e devono essere aggiornati a seguito degli esiti del piano di caratterizzazione;

e) la Società Area SpA, con apposita relazione tecnica, dovrà chiarire la provenienza e la tipologia del liquido presente tra il I e il II telo in HDPE posati sul fondo del IV Lotto I Stralcio e del vallo II-III lotto della discarica Crispa, in considerazione del fatto che la Società stessa non ha rilevato nessuna rottura dei 2 teli in HDPE attraverso il monitoraggio geoelettrico presente;

f) in relazione alla ribaulatura da effettuarsi sul 4° lotto, deve essere realizzato un argine provvisorio di dimensioni, struttura e compattezza tali da garantire che le acque meteoriche di ruscellamento non fuoriescano dalla discarica stessa, durante la fase di gestione operativa; a seguito dello smantellamento di tale argine verrà realizzato il capping definitivo;

g) la gestione dell’impianto di captazione e trasporto del biogas e dell’impianto di cogenerazione per il recupero energetico (R1) del biogas con annessa torcia di emergenza, impianti tecnicamente connessi alla discarica, e la responsabilità dell’impianto di cogenerazione per il recupero energetico (R1) del biogas, ad esclusione della torcia di emergenza, sono a carico della Società MarcoPolo Engineering SpA. La responsabilità dell’impianto di captazione e trasporto del biogas e della torcia di emergenza, presente nell’impianto di cogenerazione per il recupero energetico (R1) del biogas, sono a carico della Società AREA SpA in quanto sono i presidi ambientali minimi richiesti per la conformità della discarica Crispa al DLgs 36/03;

h) sarà possibile, in accoglimento della richiesta della ditta, la non installazione di torce di combustione in cima ai pozzi di captazione del biogas nella gestione operativa della discarica solo nel caso in cui i pozzi di captazione del biogas siano collegati alla rete di trasporto del biogas e all’impianto di combustione del biogas;

i) i terreni derivati dalla decorticazione del capping provvisorio del IV Lotto I Stralcio e del V Lotto, non soggetti all’applicazione dell’art. 186 del DLgs 152/06 e s.m.i., dovranno essere movimentati il meno possibile e dovranno essere riutilizzati esclusivamente in loco per la copertura giornaliera dei rifiuti;

j) i terreni derivati dalla risezione dei fossi sud del IV Lotto I Stralcio e del V Lotto e dallo scavo del fosso sul lato est del IV Lotto II Stralcio ai sensi dell’art. 186 del DLgs 152/06 e s.m.i. sono terre e rocce da scavo e dovranno essere riutilizzati esclusivamente in loco per la copertura giornaliera dei rifiuti: a tal fine la Società dovrà effettuare idonea caratterizzazione chimica di tale terreno al fine di verificarne la conformità secondo quanto disposto dall’art. 186 del DLgs 152/06 e s.m.i;

k) visto il parziale accoglimento della richiesta inerente la modifica del piano di chiusura del IV Lotto I Stralcio e del V Lotto della discarica, per il capping definitivo non è possibile disporre come ultimo strato di copertura uno strato di 0,25 m di biostabilizzato e di 0,75 m di terreno vergine secondo quanto disposto dalla DGR 1996/06;

l) dovranno essere mantenuti i 4 pozzetti sottotelo ubicati nel IV° Lotto - I Stralcio e del pozzetto sottotelo del Vallo II-III Lotto, per la prosecuzione del monitoraggio al fine di chiarire la provenienza e la tipologia del liquido presente in essi;

m) la ditta potrà avviare a recupero e smaltimento esclusivamente i rifiuti di cui ai seguenti codici CER: 

Rifiuti autorizzati allo smaltimento D1

CER Descrizione

01 04 13 rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07

02 01 03 scarti di tessuti vegetali

02 01 04 rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi)

02 01 07 rifiuti della silvicoltura

02 02 03 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 03 04 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 05 01 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 06 01 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 07 01 rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima

02 07 02 rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche

02 07 04 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

03 01 01 scarti di corteccia e sughero

03 03 01 scarti di corteccia e legno

03 03 02 fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor)

03 03 05 fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta

03 03 07 scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone

03 03 08 scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati

03 03 09 fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio

03 03 10 scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica

04 01 09 rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura

04 02 21 rifiuti da fibre tessili grezze

04 02 22 rifiuti da fibre tessili lavorate

09 01 07 carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti dell’argento

09 01 08 carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti dell’argento

15 01 06 imballaggi in materiali misti

15 02 03 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02

16 02 16 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15

17 06 04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03

17 09 04 rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03

18 01 04 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici)

19 01 12 ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 11

19 01 19 sabbie dei reattori a letto fluidizzato

19 05 01 parte di rifiuti urbani e simili non compostata

19 08 01 vaglio

19 08 02 rifiuti dell’eliminazione della sabbia

19 08 05 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane

19 09 02 fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell’acqua

19 10 02 rifiuti di metalli non ferrosi

19 12 01 carta e cartone

19 12 03 metalli non ferrosi

19 12 04 plastica e gomma

19 12 05 vetro

19 12 07 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06

19 12 08 prodotti tessili

19 12 09 minerali (ad esempio sabbia, rocce)

19 12 12 altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11

20 01 30 detergenti diversi da quelli di cui alla voce 20 01 29

20 02 02 terra e roccia

20 02 03 altri rifiuti non biodegradabili

20 03 01 rifiuti urbani non differenziati

20 03 02 rifiuti dei mercati

20 03 07 rifiuti ingombranti 

Rifiuti urbani ai sensi dell’art. 6 punto 1 lettera a) del D.M. 3/8/2005 non sottoposti a caratterizzazione di base e determinazione analitica

CER Descrizione

20 02 02 terra e roccia

20 02 03 altri rifiuti non biodegradabili

20 03 01 rifiuti urbani non differenziati

20 03 02 rifiuti dei mercati

20 03 03 residui della pulizia stradale

20 03 06 rifiuti della pulizia delle fognature 

Rifiuti speciali non pericolosi per cui, per quantità inferiori alle 50 t/anno non è richiesta la caratterizzazione di base e determinazione analitica in attesa dell’emanazione della lista positiva prevista all’Allegato 1 punto 4) del DM 3/8/2005

CER Descrizione

02 01 03 scarti di tessuti vegetali

02 01 04 rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi)

02 01 07 rifiuti della silvicoltura

02 02 03 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 03 04 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 05 01 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 06 01 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

02 07 04 scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione

03 01 01 scarti di corteccia e sughero

03 03 01 scarti di corteccia e legno

03 03 07 scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone

03 03 08 scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati

07 02 13 rifiuti plastici

15 01 06 imballaggi in materiali misti

16 03 04 cassonetti dismessi

18 01 04 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici)

19 01 19 sabbie dei reattori a letto fluidizzato

19 05 01 parte di rifiuti urbani e simili non compostata

19 08 01 vaglio (esclusivamente di provenienza della Società CADF S.p.A.)

19 08 02 rifiuti dell’eliminazione della sabbia (esclusivamente di provenienza della Società CADF S.p.A.)

19 08 05 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (esclusivamente di provenienza della Società CADF SpA)

19 09 02 fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell’acqua (esclusivamente di provenienza della Società CADF S.p.A.)

19 12 04 plastica e gomma

19 12 10 rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti). 

Rifiuti autorizzati al recupero (R5) per la copertura giornaliera dei rifiuti

CER Descrizione

02 04 01 Terriccio residuo delle operazioni di pulizia e lavaggio delle barbabietole

17 01 07 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce170106

17 05 04 Terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 170503

17 05 08 Pietrisco per massicciate ferroviarie, diverso da quello di cui alla voce 17 05 07

17 09 04 Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903

20 03 03 Residui della pulizia stradale 

n) gli interventi eventualmente progettati di chiusura di piezometri esistenti sono stabiliti dall’art. 35 del R.R. 41/01, recepito dalla L.R. 6/04 e dovranno essere utilizzati dispositivi di sicurezza passivi, quali cementazione e tamponamenti della colonna in opera, che impediscano l’inquinamento della falda e che garantiscano il confinamento permanente dell’acqua nel sito originari; per effetto di quanto previsto del DLgs 31/02, si dovrà provvedere a:

- estrazione di eventuali manufatti di emungimento (pompa, colonna di emungimento e accessori);

- se vi sono ostruzioni, queste devono essere eliminate e l’eventuale camicia deve essere rimossa o forata per assicurare anche il riempimento di ogni cavità tra camicia e terreno;

- riempimento del pozzo con materiale impermeabile mediante iniezione dal fondo;

- realizzazione di uno strato di almeno 2 metri di argilla nel tratto superiore del pozzo fino a piano campagna;

- realizzazione di una soletta superficiale in cemento;

o) in caso di realizzazione di nuove perforazioni finalizzate a sondaggi per il controllo del livello piezometri finalizzate a sondaggi per il controllo del livello piezometrico della falda e della qualità dell’acqua o siano funzionali all’abbassamento della falda freatica per l’esecuzione di opere, con esclusione delle perforazioni finalizzate ad interventi di sistemazione idrogeologica, si ricorda che la Ditta, ai sensi del R.R. 41/01, deve inviare al Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa una comunicazione corredata da:

 - relazione tecnica generale

;

 - progetto di massima delle perforazioni da realizzare

;

 - cartografia idonea ad individuare la localizzazione della perforazione (corografia su carta tecnica regionale in scala 1:10000 e planimetria catastale)

;

 - comunicazione analoga dovrà essere effettuata all’ISPRA di Via Vitaliano Brancati n. 48 - 00144 - Roma su apposita modulistica qualora la profondità delle opere superi i 30 m, reperibile all’indirizzo web

http://www.isprambiente.it/site/it-T/ISPRA/Adempimenti_di_legge/Trasmissione_informazioni_Legge_464-84.

I lavori in esame dovranno essere effettuati previo preavviso scritto di almeno 7 (sette) giorni dalla data di esecuzione degli stessi alla presenza di collaboratore del Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa. 

Prescrizioni in merito al quadro di riferimento ambientale 

p) dovrà essere effettuata una revisione della valutazione al rumore in fase di esercizio dei lotti d’intervento, con verifica dei livelli strumentali presso i ricettori sensibili individuati, relativamente alle sorgenti sonore intrinseche dell’attività della discarica e del traffico indotto;

q) al fine di limitare gli impatti acustici, l’attività di smaltimento si svolgerà nel solo periodo diurno e il numero degli automezzi diretti alla discarica sarà limitata ad un massimo di 60 al giorno, esclusivamente nelle seguente fascia oraria 7.30-17.30;

5) di quantificare le spese istruttorie della procedura di VIA a carico della ditta Area SpA in misura pari allo 0,02 % del costo di realizzazione del progetto, pari a Euro 341.11, da versare sul Cap. di entrata 0351371 “Rimborso per il rilascio di atti amministrativi e spese di istruttoria” az. 647 “Introiti per diritti di istruttoria relativi alle procedure VIA” del Bilancio 2010;

6) di trasmettere ai sensi dell’art. 16, comma 3, della L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni, la presente deliberazione al Comune di Jolanda di Savoia, all’ARPA Sezione provinciale di Ferrara, all’AUSL – Dipartimento di Sanità Pubblica, al Servizio Tecnico Bacino Po Volano e Costa, al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara;

7) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell’art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, il presente partito di deliberazione, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna e sul sito della Provincia di Ferrara in forma integrale;

8) di comunicare che, ai sensi dell’articolo 3 comma 4 della Legge n. 241 del 1990, avverso il provvedimento conclusivo testé indicato potrà essere esperito ricorso in sede giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia-Romagna, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso; ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 (centoventi) giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso. 

Stante la necessità di provvedere alla conclusione del procedimento in oggetto in ragione dell’esigenza di consentire alla ditta un rapido avvio dei lavori di progetto; 

Con votazione unanime e separata resa in forma palese: 

delibera: 

di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, IV comma del DLgs 267/00.

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