n.188 del 12.06.2019 periodico (Parte Seconda)
Provvedimenti in ordine alla definizione dell'assetto della Rete di terapia del dolore della Regione Emilia-Romagna di cui alla propria deliberazione n. 1783 dell'11 novembre 2014
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti e richiamati:
- il D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, il quale prevede che le azioni del Servizio Sanitario Nazionale vengano indirizzate verso il rispetto del principio di appropriatezza e l’individuazione di percorsi diagnostici terapeutici e di linee guida, e che spettano alle Regioni la determinazione dei principi sull'organizzazione dei servizi e sull'attività destinata alla tutela della salute delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, nonché le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle medesime;
- la L.R. 23 dicembre 2004, n. 29 “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, e successive modifiche, che prevede che questa Regione, nell’esercizio dell’autonomia conferitale dalla riforma del Titolo V della Costituzione, definisce i principi ed i criteri generali di organizzazione e di funzionamento del Servizio sanitario regionale;
Vista la legge 15 marzo 2010, n. 38 recante “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” la quale dispone che:
- la tutela del diritto del malato ad accedere alla terapia del dolore e alle cure palliative come prestazioni sanitarie fa parte integrante dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) da garantire anche per l’età pediatrica;
- programmi di cura individuali per il malato e per la sua famiglia devono essere assicurati, anche in età pediatrica, dalle strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore
- la terapia del dolore e le cure palliative costituiscono obiettivi prioritari di Piano Sanitario Nazionale;
- è obbligatoria la rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica, ove vanno riportate le caratteristiche del dolore rilevato, la sua evoluzione nel corso del ricovero, la tecnica antalgica, i farmaci utilizzati e il risultato antalgico;
Richiamato il Patto della Salute per gli anni 2014-2016, approvato con Intesa siglata in sede di Conferenza Stato – Regioni il 10 luglio 2014, Rep. atti 82/CSR, che all’art 3 conviene sull’adozione del regolamento di definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera e all’art.4 individua l'umanizzazione delle cure, intesa come attenzione alla persona, tra gli interventi da sviluppare a livello regionale
Visto l'Accordo siglato il 10 luglio 2014 in sede di Conferenza Stato – Regioni Rep. Atti, n. 87/CSR che individua le figure professionali competenti nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore, nonché le strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, e assistenziali coinvolte nelle reti di cure palliative e della terapia del dolore;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n.327/2004 inerente la materia di accreditamento e i requisiti generali e in particolare i requisiti specifici delle strutture residenziali per le cure palliative (hospice);
- n.947/2009 di definizione dei Requisiti specifici per l’accreditamento delle strutture di terapia del dolore;
- n.967/2011 inerente i primi provvedimenti d’attuazione della legge del 15 marzo 2010, n. 38, le linee guida per la rete della terapia del dolore della Regione Emilia-Romagna e l’istituzione della struttura di coordinamento;
- n.1568/2012 di recepimento dell'Intesa tra lo Stato e le Regioni in materia di requisiti minimi di accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e della terapia del dolore;
- n. 1898/2012 inerente lo sviluppo dei servizi di cure palliative e terapia del dolore pediatrici;
- n. 1783/2014 che ha definito l’assetto della Rete di Terapia del Dolore della Regione Emilia-Romagna, in attuazione della Legge 15 marzo 2010, n. 38;
Richiamata nello specifico la sopra citata deliberazione n. 1783/2014 la quale:
- ha disposto il riassetto della Rete regionale di terapia del dolore dell’Emilia-Romagna in attuazione dell’Intesa Stato-Regioni recepita con DGR 1668/2012, articolandola in due centri HUB di II livello, individuati presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e presso l’Azienda USL della Romagna, e 15 centri spoke di I livello. Tale assetto è stato definito sulla base di valutazioni epidemiologiche con un rapporto di 1 Centro HUB ogni 2,5 milioni di residenti e 1 Centro spoke ogni 300.000 residenti circa, in linea con l'applicazione degli standard di soglia massima dell'assistenza ospedaliera individuati in tale Intesa e confermati dal DM 70/2015;
- ha sancito come tale riassetto della rete abbia voluto implicare anche una nuova visione dei rapporti professionali che possa consentire di sperimentare una strategia di integrazione coordinata tra staff di medici e infermieri di aziende diverse, regolata da protocolli per accessi programmati;
Preso atto che il richiamato DM 70/2015 stabilisce che all'interno del disegno globale della rete ospedaliera è necessaria l'articolazione delle reti per patologia che integrano l'attività ospedaliera per acuti e post acuti con l'attività territoriale, includendo tra esse la terapia del dolore;
Visti e richiamati:
- il Piano Sanitario 1999-2001, che per quanto attiene al ruolo della rete ospedaliera regionale propone un modello organizzativo basato sulle reti cliniche integrate, livello primario dei servizi ospedalieri e dell'autosufficienza territoriale e sulle aree di attività di livello regionale hub and spoke, che individuano funzioni necessitanti, per motivazioni di carattere epidemiologico - la concentrazione della casistica complessa per determinate funzioni, associata ad un miglioramento della qualità degli esiti, dell'efficienza e dell'efficacia a lungo termine - di una programmazione in un ambito più ampio rispetto al territorio provinciale;
- il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010, il quale pone fortemente il tema dell’integrazione ospedale territorio, dando atto che in quest’ottica la gestione integrata del paziente, in particolare del paziente cronico, richiede l’adozione di una logica di processo assistenziale in grado di assicurare la presa in carico e la continuità delle cure attraverso il superamento di barriere organizzative, professionali ed operative. Le scelte da operare, pertanto, richiamano una forte attenzione all’utilizzo di alcuni strumenti di sistema e modalità operative che comportano l’identificazione di équipe di professionisti che assicurano una assistenza integrata e personalizzata, l’attuazione di un piano individuale, la definizione di un coordinamento che assicuri la continuità assistenziale, l’adeguatezza degli interventi e la valutazione di efficacia del percorso di cura;
- il Piano Sociale e Sanitario Regionale 2017-2019, che richiama il tema della integrazione ospedale-territorio e della continuità assistenziale, e pone l’attenzione sul potenziamento delle piattaforme logistiche ed informatiche, per garantire servizi comuni alle Aziende sanitarie, quale elemento indispensabile per il funzionamento delle reti derivanti dalle relazioni degli Ospedali tra loro e con l’assistenza primaria;
- la propria DGR n. 1423/2017 recante “Attuazione del Piano Sociale e Sanitario 2017-2019. Approvazione delle schede attuative d’intervento e di indirizzi per l’elaborazione dei Piani di Zona distrettuali per la salute e il benessere sociale” la quale alla scheda n. 2 prevede l’attuazione della riorganizzazione della rete ospedaliera e della rete territoriale integrata;
Richiamata la propria DGR n. 1907/2017 recante “Costituzione della Cabina di Regia Regionale per le attività inerenti la programmazione per le discipline di rilievo regionale, in attuazione del DM 70/2015 e della DGR 2040/2015 – Indicazioni per la definizione delle reti delle discipline di rilievo regionale”, la quale puntualizza tra l’altro l’evoluzione del modello H&S nel contesto di integrazione dei percorsi di cura, prevedendo per l’ulteriore sviluppo di questo modello assistenziale, oltre alla sua estensione ai nuovi ambiti previsti dalla DGR 2040/2015, l’introduzione dei seguenti ulteriori elementi caratterizzanti:
a. una maggiore articolazione della fase “ascendente” del modello hub & spoke ispirata ad un modello più’ dinamico, basato non sulla logica binaria semplice/complesso che contempla il pronto invio a strutture di riferimento da parte delle strutture di base, ma riconosce piuttosto una graduazione più fine della ripartizione delle responsabilità assistenziali fra i diversi livelli;
b. Relazioni fra presidi ospedalieri a diversa complessità caratterizzate da un più equilibrato bilanciamento fra la mobilità dei pazienti e quella delle equipe assistenziali, formalizzando uno schema di collaborazione interprofessionale e interaziendale che è già diffuso in modo spontaneo in diversi settori e che presenta importanti implicazioni sulla formazione continua degli operatori e sulla diffusione delle innovazioni entro il sistema regionale, nonchè sul rispetto delle preferenze dei pazienti;
c. La mobilità degli operatori non interpretata esclusivamente come lo strumento per una più larga condivisione da parte del Servizio sanitario regionale di quelle competenze professionali che sono concentrate in poche aziende, ma anche come occasione di diffusione delle conoscenze per il sistema e di apprendimento sul campo per gli operatori;
Valutata pertanto quale opportunità, alla luce del quadro normativo sopra esposto e della necessità di perseguire il miglioramento dei risultati ottenuti in ambito regionale in materia di terapia del dolore, l’attuale esigenza di progettare un più funzionale sistema di relazioni e collegamenti tra i diversi nodi della rete assistenziale, che trovi la sua ragione d’essere non solamente su logiche di risparmio economico, quanto sulla possibilità di garantire alle persone “affette da una patologia dolorosa cronica da moderata a severa” (art. 2 comma c, Legge 38/2010) sia un accesso agevole al percorso diagnostico-terapeutico sia una elevata qualità tecnica della prestazione;
Ritenuto di progettare ai fini sopra indicati un riassetto dei percorsi afferenti a strutture e servizi esistenti, al fine di ottenere una maggiore facilità di accesso della persona affetta da sintomatologia dolorosa alle risorse assistenziali disponibili e di garantire l’equità nelle prese in carico per la terapia del dolore, dal punto di vista geografico (prossimità), per tipo di patologia (specificità) e, se necessario, per complessità (eccellenza);
Individuato quale ambito territoriale nel quale collocare tale riassetto attraverso la costituzione di una piattaforma logistica interaziendale presso l’Area Vasta Emilia Nord, in quanto:
- la Rete provinciale di Terapia del dolore della provincia di Modena è costituita dall’integrazione funzionale delle attività di terapia del dolore erogate in diversi setting assistenziali, fortemente integrati con il territorio allo scopo di aumentarne la diffusione e l’incisività di azione, in virtù di una stretta collaborazione tra Azienda USL e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena; il Centro Hub, collocato presso il Centro di Terapia Antalgica della Casa della Salute di Castelfranco Emilia, si sviluppa su due sedi, la Casa della Salute di Castelfranco Emilia e l’Ospedale Civile di Baggiovara (sede strutturale della piattaforma), e presidia l’erogazione di prestazioni di II livello, con particolare riferimento ad attività di impianto, gestione e sorveglianza di device per neuromodulazione farmacologica e non farmacologica;
attività di infiltrazione e neuromodulazione periferica ecoguidata;
attività di valutazione e consulenza per presa in carico di pazienti complessi ricoverati nelle strutture afferenti inviati dagli Spoke provinciali o da altri specialisti della rete provinciale o da altre Aziende;
le Unità Operative di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena forniscono un’assistenza antalgica, specialistica e multidisciplinare, maggiormente orientata nell’ambito del controllo del dolore Pediatrico e di ambito neurologico, anche con particolare riferimento a quello post traumatico;
- presso l’Azienda USL di Piacenza è attiva l’U.O. di Terapia del Dolore la quale garantisce una attività di elevata qualificazione nel trattamento del dolore cronico, eroga prestazioni antalgiche di II livello e funge da riferimento didattico nazionale per tecniche mininvasive; tale struttura garantisce pertanto la funzione di centro di formazione in tale ambito, possedendo specifiche competenze in ambito formativo;
Ritenuto quindi di individuare la piattaforma logistica sopra definita quale Hub satellite della Rete della Terapia del Dolore della Regione Emilia-Romagna per l’erogazione di prestazioni antalgiche di II livello, individuando la sede Hub nel Centro di Terapia Antalgica di Castelfranco Emilia dell’Azienda USL di Modena;
Richiamati:
- la L.R. n. 19/1994 “Norme per il riordino del servizio sanitario regionale ai sensi del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517“ e successive modifiche;
- la L.R. n. 43/2001 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche;
- il D.Lgs. n. 33/2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” così come modificato dal D.Lgs. n. 97/2016;
Vista e richiamata la propria deliberazione n. 2344 del 21/12/2016 recante “Completamento della riorganizzazione della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare”;
Vista la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007”, e successive modifiche, per quanto applicabile;
Richiamate altresì le proprie deliberazioni:
- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna” e le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
- n. 1059 del 3 luglio 2018 “Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Direzioni generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'anagrafe per la stazione appaltante (RASA) e del Responsabile della protezione dei dati (DPO)”;
- n. 1123 del 16 luglio 2018 “Attuazione Regolamento (UE) 2016/679: definizione di competenze e responsabilità in materia di protezione dei dati personali. Abrogazione appendice 5 della delibera di giunta regionale n. 2416/2008 e ss.mm.ii.”;
- n. 122 del 28 gennaio 2019 “Approvazione piano triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021”;
Richiamate infine le proprie deliberazioni n. 193/2015, n. 516/2015, n. 628/2015, n. 1026/2015, n. 2189/2015, n. 56/2016, n. 106/2016, n. 270/2016, n. 622/2016, n. 702/2016, n. 1107/2016, n. 2123/2016, n. 2344/2016, n. 3/2017, n. 161/2017, n. 477/2017 e n. 578/2017 relative alla riorganizzazione dell’Ente Regione e alle competenze dirigenziali;
Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell’Assessore Politiche per la Salute;
A voti unanimi e palesi
delibera:
1. di ridefinire, per le motivazioni espresse nelle premesse del presente atto che qui si intendono integralmente richiamate, l’individuazione dei Centri Hub della Rete Regionale della Terapia del Dolore costituita con la propria deliberazione n. 1783/2014 come segue:
Centro Hub Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
Centro Hub Azienda USL della Romagna
Centro Hub satellite piattaforma logistica Area Emilia Nord - centro coordinatore Centro Terapia Antalgica Castelfranco Emilia – come nelle premesse del presente atto definita, per l’erogazione di prestazioni antalgiche di II livello
2. di confermare in ogni altra parte la propria deliberazione n. 1783/2014;
3. di dare mandato alle Direzioni delle Aziende Sanitarie regionali di dare attuazione per la parte di rispettiva competenza alle statuizioni del presente provvedimento
4. di stabilire che a far data di un anno dalla data di approvazione del presente provvedimento l’assetto definito venga sottoposto a verifica di funzionalità ed appropriatezza da parte della competente Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare;
5. di dare atto che per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa;
6. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna (B.U.R.E.R.T.).