n.88 del 31.03.2021 periodico (Parte Seconda)

RISOLUZIONE - Oggetto n. 2810 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad attivarsi nei confronti del Governo per chiedere di inserire nella lista dei beneficiari dei ristori anche quelle attività che hanno subito un calo rilevante del fatturato, a causa delle misure di prevenzione dal Covid-19, che ad oggi non rientrano nella lista di quelle che beneficiano dei ristori. A firma dei Consiglieri: Tarasconi, Bulbi, Zappa-
terra, Mori, Costi, Caliandro, Mumolo, Montalti, Daffadà, Costa, Rossi, Rontini, Sabattini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

Premesso che

tra le misure restrittive adottate dal Governo, per fronteggiare la pandemia in corso, volte a ridurre i contagi, vi sono state diverse misure che hanno impattato negativamente, con conseguente gravissimo danno economico per le aziende di molti settori economici;

la ripresa preoccupante dei contagi sta comportando un protrarsi delle misure restrittive suddette;

per far fronte all’impatto provocato da tali misure sono state adottate numerose misure straordinarie dirette a prevenirne ed arginarne l'espansione e gli effetti sul sistema economico;

non tutte le categorie economiche colpite dagli effetti negativi delle chiusure necessarie per arginare i contagi da Covid-19, sono state oggetto di provvedimento di ristoro, manca all'appello una fetta consistente di aziende, che hanno sofferto e soffrono tuttora gli effetti della pandemia, in particolare sono stati esclusi dai contributi a fondo perduto molte attività aziendali sulla base dei codici Ateco e sulla base del fatturato (aziende con fatturato superiore ai 5 milioni);

tra queste categorie, rientra il commercio di prodotti alimentari per l’indotto dello spettacolo e dell’entertainment (cinema/parchi divertimento/intrattenimento e stadi), che ha subito forti cali del fatturato a seguito della chiusura o riduzione di attività del comparto a cui è connessa;

in particolare per questo tipo di attività, fornitrici delle aziende sospese o prive di clientela per le limitazioni alla circolazione, la sofferenza è data da un rilevante calo del fatturato, con un crollo che in alcuni casi raggiunge oltre il 70%, correlato alle limitazioni imposte dai DPCM.

Rilevato che

il sistema di aiuti alle aziende deve necessariamente tenere conto anche delle spese che un’azienda deve sostenere per raggiungere determinati fatturati e delle perdite reali dovute alle misure limitative per contenere i contagi da Covid-19;

il fatturato di un’azienda non sempre garantisce solidità, il superamento della soglia dei 5 milioni di euro non garantisce a molte aziende le condizioni per poter fronteggiare un calo di attività prolungato nel tempo, come quello verificatosi a seguito dei suddetti provvedimenti restrittivi;

generalmente le aziende con fatturati superiori ai 5 milioni di euro sono organizzate con strutture produttive e commerciali che comportano elevati costi fissi, che permangono anche negli eventuali periodi di sospensione delle attività;

seppure vi sono state modifiche, volte a riconoscere contributi a fondo perduto ad aziende con fatturato superiore ai 5 milioni di euro, basate sulla classificazione dei codici Ateco, permane la penalizzazione verso molte aziende con fatturato superiore ai 5 milioni di euro.

Considerato che

l’eccezionalità della situazione rende urgente e necessario sostenere economicamente e tempestivamente tutti i settori danneggiati dall’emergenza sanitaria;

è necessario che nei nuovi provvedimenti, in corso di approvazione a livello governativo, non siano contenute limitazioni legate al fatturato e si tenga conto di quelle aziende che fino ad oggi non hanno ricevuto alcun ristoro.

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi nei confronti del Governo, per chiedere di inserire nella lista dei beneficiari dei ristori anche quelle attività che hanno subito un calo rilevante del fatturato a causa delle misure di prevenzione dal Covid-19, che ad oggi non rientrano nella lista di quelle che beneficiano dei ristori, in particolare le aziende con fatturato superiore ai 5 milioni di euro, sulla base del calo del fatturato.

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 9 marzo 2021

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